Da Lucrezio (libro secondo)
Questo testo è completo, ma ancora da rileggere. |
Traduzione dal latino
di Ugo Foscolo (XIX secolo)
I secolo a.C.
DA GIOVANNI MELI,
imitazione della cantata di don chisciotte,
SCHERZO1
Sotto un’antica quercia,
Che da un burrone protendea le frondi,
Con la fronte alia palma Ugo Chisciotte
Mestissimo sedea: curva una vite,
Congiunta ai rami dalla quercia a un olmo,
Faceva padiglione alla sua testa.
Riposava ozïosa la sua spada
Fra la polvere e l’erba: a un verde tronco
Stava appoggiata l’asta della guerra:
Sotto il braccio ha lo scudo, e l’elmo a terra.
Come nuvoli densi di molesti
Minutissimi insetti, a schiere a schiere
L’amoroso pensiere
Gli mandava gli affanni entro la mente.
Quasi vulcano ardente,
Note
- ↑ Lo mandò il Foscolo, come resulta dall’Epistolario, alla contessa Lucietta Cicognara il giorno stesso in cui mandò al conte Leopoldo il Capitolo del Giornale.