Bollettino delle leggi e disposizioni della Repubblica Romana/Bollettino N. 52

Bollettino N. 52

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REPUBBLICA ROMANA


BOLLETTINO DELLE LEGGI


N. 52.

EDIZIONE OFFICIALE


493 Ordine del giorno del Ministro della Guerra in cui fa noto che forse una segreta intelligenza coll'ufficiale del battaglione Unione fece penetrare i francesi nel 2. bastione — pag. 241.

494 Bollettino officiale estratto dal capo dello stato maggiore del generale Garibaldi - pag. 212.

495 Proclama del Ministro della guerra ai Romani sullo stato della difesa della città -ivi.

496 Idem del medesimo e dei generali Roselli e Garibaldi sullo stesso oggetto - pag. 214.

497 Regolamento organico pel Ministero dell'Interno - pag. 215.

498 Proclama dell'Assemblea Costituente ai Romani perchè perseverino nella difesa - pag. 230.

499 Bollettino officiale dei fatti accaduti nel 25. e 26 giugno- pag. 231.

500 Idem sui fatti del 26 al 27 giugno - pag. 234.

501 Decreto del Triumvirato per la istituzione di una compagnia di guardie di pubblica sicurezza- ivi.

502 Cenni sui fatti accaduti nella notte del 27 al 28 giugno - pag. 235.

503 Il Triumvirato avvisa che i francesi hanno occupato il bastione sinistro di porta S. Pancrazio - pag. 237.

504 Bollettino dell'armata del 30 giugno - ivi.

505 Decreto dell'Assemblea col quale si cessa dalla difesa - pag. 238.

506 Ordinanza del Triumvirato per la proroga delle scadenze commerciali fino al 10 luglio – ivi.

507 Proclama del Triumvirato in cui si dichiara sciolto - pag. 239.



Roma 1849. — Tipografia Nazionale.


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MINISTERO DI GUERRA E MARINA

Ordine del Giorno

Soldati!

Nella notte del 21 un pugno di nemici penetrò nella cinta delle nostre mura, e vi prese posizione.

Questo deplorabile fatto non deve ascriversi al valore dei nemici, nè alla viltà dei nostri, perchè compiuto di soppiatto, nelle tenebre, e forse con segreta intelligenza dell’officiale che comandava quel posto, guernito da un distaccamento del secondo Battaglione del Reggimento Unione.

Il colpevole che trascinava i suoi ad abbandonare il secondo Bastione di sinistra a porta S. Pancrazio, e lasciare libero il passo al nemico, è nelle mani della giustizia, e sarà punito con tutto il rigore delle leggi militari.

Però, sia tradimento, sia viltà, la colpa d’un solo non deve pesare sull’intero Corpo di quei bravi del Reggimento Unione che già diedero tante prove di valore, e il cui Primo Battaglione nella precedente notte si copriva di gloria.

Questi prodi non possono mancare a se stesși nella lotta che gagliardamente duriamo.

Nuove gesta ne rivendicheranno l’onore compromesso da altrui colpa.

Li 23 Giugno 1846.

Il Ministro
Giuseppe Avezzana

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REPUBBLICA ROMANA


BOLLETTINO OFFICIALE

ESTRATTO DAL RAPPORTO DEL CAPO DELLO STATO MAGGIORE

DEL GENERALE GARIBALDI

Il nemico fidando nella sua posizione, e imbaldanzito della nostra apparente tranquillità, ha scoperto questa mattina una batteria di quattro pezzi: appena era apparsa, che già i nostri cannoni dei Pini l’ebbero fulminata e ridotta al silenzio, e sconquassala. La posizione sulla breccia non valse al nemico; la nostra tranquillità era il riposo della forza.

Il posto preso dal nemico non è pericoloso che per chi se ne sgomenta; e nulla è impossibile all’abilità dei nostri bravi Artiglieri, alla bravura delle nostre truppe, se il Popolo li sostiene colla sua fiducia e colla sua energia. Saremo invincibili, se avremo fede.

Roma 24 giugno, ore 8 del mattino.

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REPUBBLICA ROMANA


MINISTERO DI GUERRA E MARINA

Romani!

Un rapporto del prode Manara reca, fra le altre, la seguente notizia:

[p. 213 modifica]» Questa mattina (24 Giugno) il nemico scopriva sulla breccia una batteria di quattro pezzi.

» In pochi momenti era rovinata, distrutta dal fuoco delle nostre batterie, di cui ogni colpo era fatale agli artiglieri ed al materiale del nemico.

» Ha dovuto cessar subito il suo fuoco, e nol potrà riprendere se non costruendo una nuova batteria.

» Fatto padrone di alcuni palmi di terreno per sorpresa non per valore, si trova ora serrato in quel picciolissimo spazio - esposto al fuoco continuo delle nostre artiglierie concentrate verso quel punto - racchiuso dalla nostra seconda linea di fortificazione, più della prima propizia, ed insuperabile pel gran numero di soldati che la guardano, e pel fuoco incrocicchiato delle nostre batterie.

» Il nemico non può avanzare contro il nostro campo trincerato se non venendo a morte certa».

E questa s’aspetta ad uomini governati a Popolo, che attentano alla sovranità, all’esistenza di un altro popolo, il quale si stava tranquillo nei suoi confini, nel suo terreno, e proclamata la Repubblica, cioè applicata al governo l’idea della giustizia, movea sulla via del sociale perfezionamento.

Il nemico si dibatte ora in un cerchio di fuoco — Tutte le nostre posizioni sono vegliate da prodi soldati — Il popolo gareggia colla milizia — Tutti pronti al sacrificio della vita, anzichè abbandonare al barbaro la Capitale del mondo.

Il 24 Giugno 1849.

Il MinistroGiuseppe Avezzana

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REPUBBLICA ROMANA


Romani!

Le nostre artiglierie continuano mirabilmente l’opera loro. La difesa procede alacre, e degna d’un Popolo nalo grande. Dietro la cinta prima, il nemico trova una nuova cinta egualmente forte e più concentrata. E dietro quella incontrerebbe i petti dei nostri militi. E dietro quelli una intiera Città, dove ogni uomo è soldato per l’onore di Roma e della bandiera italiana.

Davanti a un Popolo che opera e soffre senza millanteria, lagnanza o disordine; che sorride alle bombe; che al tocco della campana accorre a migliaja ove si combatte, chi oserebbe dar credito a pensieri codardi e non sentir fede nella vittoria?

Romani! Noi dureremo costanti come Voi durate. Roma ha scritto in quest’ultinio mese la più bella pagina della storia moderna. Nessuna mano lacererà questa pagina sacra come la vita di Roma, come l’avvenire d’Italia, che Roma ha in custodia; essa rimarrà perennemente gloriosa e incontaminata. Dio che ha ispiralo nel Popolo la costanza e la fede, ha decretato il trionfo del suo diritto.

Viva eterna la Repubblica come vivrà, o Romani, la nostra promessa!

Roma 25 Giugno 1849.


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REGOLAMENTO ORGANICO

PEL MINISTERO DELL'INTERNO


ORDINANZA MINISTERIALE

IL MINISTRO DELL'INTERNO

Considerando, che l’ordinamento interno dei Dicasteri se è necessario per la regolare divisione delle attribuzioni, è altrettanto vantaggioso per la speditezza degli affari.

Considerando, che la responsabilità del Ministro non potrebbe esser mai bastantemente guarentita per ciò, che d’irregolare e di arbitrario accada entro i propri uffici, se non quando gli impiegati tutti siano con gerarchica disciplina in faccia a lui responsabili.

Considerando, che il Ministero dell’interno per le difficoltà delle passate vicende non ebbe mai una regolare organizzazione, quantunque ripromessa fin dal 29 Dicembre 1847, da motu proprio sul Consiglio de Ministri.

ORDINA

Il seguente Regolamento organico governerà d’ora innanzi l’amministrazione del Ministero dell’interno, e tutti gl’impiegati dovranno subordinare ogni loro operazione alle norme in esso contenute.

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REGOLAMENTO ORGANICO

PEL MINISTERO DELL'INTERNO


ARTICOLO I.


Divisione generale.

1 Il Ministero dell’Interno è composto

1.º del Gabinetto del Ministro
2.º della Segretaria ministeriale.
3.º delle Direzioni generali.

CAPITOLO I.

Del Gabinetto del Ministro.

Personale, ed attribuzioni.

2 Personale — Il Gabinetto del Ministro è formato da un Sostituto, che ha la sopraintendenza su tutto il Ministero, e che disimpegna gli affari o in virtù delle facoltà a lui delegate dal Ministro, o in virtù di quelle, che gli vengono attribuite dai Regolamenti in vigore, da un Assessore, da un Segretario, ovvero da uno dei Minutanti, che il Ministro chiamerà dalla Segreteria a suo beneplacito, e da due Ufficiali.

3 Attribuzioni — Il Gabinetto del Ministro centralizza qualsiasi affare, che abbia relazione col Ministero: attende per se stesso ai lavori segreti: formula i progetti di legge da sottoporsi all’approvazione del Consiglio de’ Ministri, e della Camera legislativa: s’incarica dell’apertura [p. 217 modifica]dei pieghi non riservati tassativamente alla persona del Ministro: riceve memoriali e dà pubbliche udienze: sorveglia per l’esatta osservanza delle discipline.

Appartiene al Gabinetto la direzione del Monitore Romano, giornale officiale.

4 L’Assessore coadjuva il Sostituto, e sopra intende specialmente alla Segreteria Ministeriale. Egli è incombensato di emettere informazioni, e voti su quistioni amministrative - legali, e di attendere a quelle, che potessero insorgere sul riparto territoriale.

5 È officio del Segretario, ovvero del Minutante di Gabinetto il minutare sugli affari segreti.

6 Il primo Ufficiale addetto al Gabinetto cura, previa 12 registrazione in protocollo, che gli affari vengano diramati a cui si spetta, partecipando la mente del Ministro, e del Sostituto, quando questi non l’abbiano spiegata a mezzo di decreto attergato. Egli mediante lo spoglio del protocollo da farsi di quindici in quindici giorni provvede al disbrigo degli affari in pendenza. È incaricato pur anco di correggere e di collazionare diligentemente le copie, e di sottoporle alla firma del Ministro o del Sostituto; come pure di consegnare all’archivio tutte le carte relative alla spedizione già fatta.

7 Il secondo Ufficiale, che è scrittore, verrà preso nel numero di quelli esistenti nella Segreteria a beneplacito del Ministro.

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CAPITOLO II.

Della Segreteria Ministeriale.

Divisione, e personale con le rispettive attribuzioni.

8 Divisione - La Segreteria Ministeriale comprende i seguenti officj generali.

A. Il Segretariato
B. Le Ponenze
C. La Contabilità
D. L’Officio del Protocollo
E. L’Archivio
F. L’Officio di Spedizione
G. La Questura.

9 Comprende ancora i seguenti officj subalterni.

A. Gli Ufficiali
B. I Portieri e le Ordinanze

Personale degli Officj generali.

10 A. Il Segretariato è un officio, che si esercita da un funzionario, il quale porta il titolo di Segretario —- È incaricato della corrispondenza politica di alta riservanza, e disimpegna le seguenti rubriche — Cittadinanze — Onorificenze ci vili — Gratificazioni.

11 B. Le Ponenze sono sei, e ciascuna ha un capo col titolo di Minutante, che ne cura l’andamento regolare. Si classificano a seconda degli oggetti governativi.

1. Ponenza dell’Amministrazione Provinciale — Il Minutante di questa ponenza è in obbligo [p. 219 modifica]di tenere la corrispondenza per gli affari risguardanti i Consigli Provinciali, e la Commissione Amministrativa delle Provincie. Egli tien conto del personale dei Presidi, e dei Consultori Governativi. Disimpegna tutto quanto si riferisce agli Orfanotrofi, e Stabilimenti di pubblica be neficenza.

2. Ponenza dell’Amministrazione Municipale — I1 Minutante di questa Ponenza tiene la corrispondenza con le rappresentanze Municipali, ed attende particolarmente, perchè il Governo eserciti la tụtela sù i Municipj nei casi previsti dalla legge. È incaricato eziandio di rilasciare patenti di libero esercizio per gl’Ingegneri, Periti, Misuratori di fabbriche, Agrimensori, e Ragionieri.

3. Ponenza degl’Impiegati delle Presidenze di Provincia, e dei Governatori.

4. Ponenza, che riferisce sugli affari, e che provvede al personale delle Direzioni generali dipendenti dal Ministero.

5. Ponenza della Guardia Nazionale, ed armi diverse, Il Minutante di questa Ponenza tiene la corrispondenza con i Commissarj regionari, e col Comando generale dell’Arme Politica.

6. Ponenza di Polizia, e degli Impiegati di Polizia.

12 Il capo di Ponenza, la quale riguardi il personale di un ramo di amministrazione governativa è in obbligo di formare un’esatta statistica non solo per regolare i movimenti degli impiegati, sì bene per tenere conto del vero merito, e dello zelo adoperato per il vantaggio del Governo.

[p. 220 modifica]13 La Ponenza, che sia caricata di molti affari, avrà un Ufficiale col nome di Commesso.

14 — C — La Contabilità è disimpegnata da un Capo Contabile, che è alla Direzione dell’Officio. Egli provvederà, che questo proceda regolarmente fissando a ciascun impiegato le rispettive attribuzioni.

15 L’officio della Contabilità è diviso in tre sezioni, a ciascuna delle quali presiede un fun zionario col titolo di Capo-Sezione — Esse sono così distinte

Sezione — Verifica

Tratta dei mandati, e di ciò che è ad essi relativo: delle richieste de’fondi sulla Depositeria generale, e Casse Nazionali delle Provincie.

Sezione - Scrittura

Regola il Libro Maestro, e i registri subalterni: redige le tabelle preventive, e consuntive.

Sezione - Corrispondenza

Comprende gli officj di Protocollo, di Archivio, e di Spedizione.

16 Precisa cura della Contabilità deve essere la redazione della tabella preventiva generale, come pure la redazione della tabella consuntiva generale desumendole ambedue dalle tabelle parziali, ed addizionali. Quella compilata in principio d’anno ne regolerà l’amministrazione; questa in fin d’anno giustificherà il passivo della Amministrazione stessa.

[p. 221 modifica]17 Sulle norme della tabella preventiva generale dovrà farsi in ogni mese domanda al Ministero delle Finanze dei fondi da porsi a disposizione nelle diverse Casse erariali. Ottenuti i fondi richiesti se ne darà partecipazione ai Presidi delle Provincie.

18 Il Capo - Contabile è strettameute responsabile della insinuazione di ogni pagamento; perciò sarà cura sua specialissima il verificare, che le giustificazioni siano perfettamente esatte.

19 La Contabilità avrà per i suoi atti un Protocollo, il quale sarà sempre in piena relazione col Protocollo Generale della Segreteria.

20 Essendo stati incorporati al Ministero del l’interno gli Officj di Polizia, vi fu trasferito pur anco l’Officio di Contabilità a quelli annesso, il quale sebbene esista tuttora separatamente, anderà ciò nondimeno a formar parte dell’Officio Generale di Contabilità dell’interno, onde si stabilisca l’unità di azione tanto necessaria nella pubblica amministrazione.

21 — D — L’Officio del Protocollo si compone da un Protocollista Generale, e da due Ufficiali col titolo di Commessi.

22 Tutti gli affari prendono iniziamento dal Protocollo. Pertanto ogni posizione dovrà fin dal suo principio essere quivi annotata in un chiaro, e preciso sunto. Quivi l’Ufficiale di Gabinetto riassumerà i numeri antecedenti, e a mezzo del l’archivista rintraccerà gli anteatti per commetterne la prosecuzione, a cui si appartiene.

23 Obbligo preciso del Protocollista si è quello di tenere sempre in corrente l’annotamento [p. 222 modifica]gli affari, onde non abbia a derivare confusione, e ciò che è peggio, smarrimenti.

24 Ogni allegato dovrà essere contrassegnato col numero di registro, con cui è distinto il foglio di accompagno. Nel registro dovranno essere numerati tutti gli Allegati.

28 Avvi nell’interno della Segreteria un’Impiegato, il quale tien cura di un protocollo per gli affari segreti.

26 — E — L’Archivio viene disimpegnato da un’Archivista generale e da due Ufficiali col titolo di Commessi. L’ultimo di questi per ragione di nomina curerà il regolare procedimento dell’indice classificato in ordine di materia, formandone distinte e separate rubriche.

27 L’archivista è responsabile di qualunque smarrimento, o sottrazione di atti. È perciò, ch’egli non deve rilasciare posizioni, e carte, se non a richiesta dei Capi degli Officj generali, e dietro ricevuta.

28 Allo scopo di rintracciare gli anteatti subito fattane la dimanda è necessario un ordine esattissimo da tenersi nella distribuzione delle materie. Non è da preterirsi la classificazione di anno per anno; come pure la partizione per scaffali con la distinta di numeri progressivi.

29 Quando una posizione importi grosso volume, ovvero quando due posizioni abbiano fra loro relazione potranno esser divise, semprechè però nella parte principale del fascicolo sia annotato il numero di rapporto.

30 Non è permesso di dar copia degli atti agli estranei senza autorizzazione del Ministro sotto pena di grave mancanza.

[p. 223 modifica]31 Incombe all’Archivista sotto la vigilanza dell’Ufficiale di Gabinetto di formare anno per anno una collezione di tutte le leggi, e di tutte le Ordinanze del Ministero che devono servire di massima; come parimenti di raccogliere tutti gli atti di Governo, facendone una miscellanea per ordine di data.

32 Nell’interno della Segreteria avvi un Archivista, che tien conto regolare delle posizioni di protocollo segreto.

33 — F —  L’Officio di Spedizione si compone di un Capo Speditore e di un Commesso.

34 È uffizio dello Speditore di fare l’invio della corrispondenza, appena gli viene rimessa dall’Ufficiale di Gabinetto la posta, o qualunque altro foglio da ricapitarsi.

33 L’invio si fa col mezzo ordinario del Corriere, o con quello straordinario di staffetta, ed anche per opera delle Ordinanze. Così del mezzo, come del giorno, dell’ora se occorre, e ciò che più monta delle persone, a cui i dispacci siano diretti, dovrà tenersi esatto conto in apposito registro, che sarà tenuto sempre in giornata, onde in caso di smarrimento, o ritardo punire chi ne avesse colpa, e ritornare all’invio.

36 La spedizione alla posta si farà sempre mediante una borsa chiusa da chiave tenuta dallo speditore con la maggiore custodia. Una chiave consimile rimarrà presso l’Ufficio postale.

37 Sarà cura dello speditore di usare ogni diligenza, perchè l’insersione degli Allegati relativi a ciascuna lettera sia esatta, onde evitare spersioni o malsenso.

[p. 224 modifica]38 La custodia dei timbri di officio è affidata allo speditore sotto la più stretta responsabilità.

39 G. „ La Questura si esercita da un Questore, che ha per obbligo di provvedere alle spese di Officio mediante un mandato in sospeso, che gli si fa rilasciare dal Ministro. Incombe al questore di dare mensilmente giustificazione delle spese fatte.

Personale degli Officj subalterni

40 A. „ Gli Ufficiali sono distinti col nome di Commessi, e di Scrittori.

41 I Commessi danno opera, perchè sia alleviata la fatica ai funzionarj generali, dai quali dipendono.

42 I Scrittori sono tenuti di copiare tutte le minute, che loro si rimettono curando la nitidezza del carattere, e la precisione ortografica.

43 B. I Portieri e le Ordinanze fanno il servizio famigliare. Un Portiere maggiore sarà addetto alla Sala del Ministro: altro Portiere maggiore aggiunto sarà a disposizione del Gabinetto: due Portieri comuni serviranno alla Segreteria Ministeriale: Tre Ordinanze, che sono dragoni sotto-Ufficiali disimpegneranno la corrispondenza entro la Città.

CAPITOLO III.

Delle Direzioni Generali

44 Le Direzioni Gencrali, che formeranno tanti officj distinti, ma tutti dipendenti, ed incorporati al Ministero dell’Interno, sono sei [p. 225 modifica]225

45 I. Direzione degli Ospedali, Sanità, Statistica medica e vaccinazione.

II. ,, di Statistica
III. ,, degli Archivi
IV. ,, di Sicurezza Pubblica
V. ,, di Carceri e luoghi di pena
VI. Comando generale dell'Arme Politica

46 La Direzione generale di Sicurezza pubblica, ed il Comando generale dell’Arme Politica, sebbene siano dipendenti dal Ministero dell’Interno, ritengono ciò nondimeno i respettivi officj fuori della residenza del Ministero stesso.

47 Il Ministro, ed il suo Gabinetto corrisponderanno a mezzo di dispacci coi Capi delle Direzioni generali esistenti fuori del Ministero.

48 Sarà impegno dei Direttori generali di proporre entro un mese l’organico interno del rispettivo officio, che dovrà sottoporsi alla approvazione del Ministro, e che formerà parte integrante del presente regolamento organico.

49 Questa disposizione non comprende la Direzione generale di Sicurezza Pubblica, esistendo già una legge organatrice di quell’officio emanata dal Comitato Esecutivo in data 6 Marzo 1849.

ARTICOLO II.

Nomine, diritti, obblighi degli Impiegati.

50 Le nomine agli impieghi dipendenti dal Ministero dell’interno si conferiscono in piena conformazione alla Legge regolatrice la collazione degli impieghi in genere.

51 Gl’Impiegati in correspettivo degli [p. 226 modifica]obblighi, che si assumono, han diritto a percepire un equo onorario, che a seconda del grado, e delle occupazioni assicuri a ciascuno un decente sostentamento.

52 Gli onorarj restando fissati con equa distribuzione tolgono ogni pretesto a soprasoldi, o a qualunque straordinaria gratificazione.

53 Sarà posta nell’interno degli officj una tabella, che dimostrerà l’assegno, di cui fruisce ogni impiegato annualmente.

54 Oltre l’onorario l’impiegato deve avere un premio, che compensi i suoi meriti. Questo non può rinvenirsi più proficuamente, che nelle promozioni, dando così un incoraggiamento a sempre meglio meritare del Governo.

55 Le promozioni avranno luogo per solo titolo di merito. Questo si pondera in ragion composta dell’abilità, dell’assiduità, e dell’anzianità di servigio. Il grado dà diritto ad ascenso, quando però vi sia unita l’abilità, che si richiede indispensabilmente in ogni promozione.

56 Di regola le promozioni avvengono entro la stessa categoria, in cui l’impiegato appartiene.

57 I Commessi delle Ponenze, salvi i titoli di cui sopra, sono chiamati a far passaggio promiscuamente alla carica di minutante, poichè tra le Ponenze non avvi supremazia di sorta.

58 Principale dovere di ciascun impiegato si è quello di adempiere esattamente alle incombenze del proprio officio.

59 Ferma la massima, che la distribuzione di materie non conferisce attribuzioni esclusive, tutti gl’impiegati, ove il bisogno lo esiga, dovranno [p. 227 modifica]prestarsi a quelle commissioni, che saranno loro affidate dal Ministro, o dal Capo di Officio.

60 Ogni impiegato deve rispondere delle sue operazioni a quello, che lo precede di grado. Con tal metodo progressivo gli atti saranno sindacati sino al centro, che è il Ministro, e la responsabilità non sarà più una vana parola.

61 I Capi degli Officj generali, come pure i Direttori generali, saranno direttamente responsabili verso il Ministro del cattivo andamento de!l’officio, a cui presiedono. In conseguenza di ciò sarà loro debito lo invigilare scrupolosamente, perchè ogni impiegato mantenga attività e buona condotta.

ARTICOLO III.

Regole disciplinari.

62 L’impiegato, che devia dall’adempimento dei propri doveri, vi sarà richiamato con mezzi coercitivi; questi sono — l’ammonizione— la sospensione — la destituzione.

63 L’ammonizione si esercita dal Capo dell’Officio, e quando triplicatamente sia tornata inutile, questi ne farà rapporto al Ministro.

64 La sospensione del soldo e dell’impiego è decretata dal Ministro in seguito di voto consultivo emesso dall’Assessore.

65 La destituzione si applica dal Ministro sul rapporto di un Consiglio di disciplina composto dall’Assessore che ne è il Presidente, e da tre Minutanti scelti nel Ministero.

[p. 228 modifica]66 Per la sospensione, e per la destituzione si dà il ricorso al Consiglio de’ Ministri.

67 Tutti gl’impiegati dovranno trovarsi in officio alle ore 9 antimeridiane di ciascun giorno, e non potranno partirne che alle 4 pomeridiane salvo le disposizioni particolari in caso di Occorrenza.

68 Dalle 4 sino alle 6 pomeridiane dovrà per turno rimanere in officio un Minutante, ed uno scrittore; e dovrà pure un Minutante, ed uno scrittore rimanervi per tre ore della sera.

69 Sarà fatta una tabella indicante il servizio di turno dei Minutanti, e degli Scrittori; se ne rilascerà copia nella Camera del Ministro, ed altra presso il Sostituto.

70 I Portieri non dovranno mai far entrare alcuna persona, o nelle camere del Ministro, o in quella del Sostituto senza averla prima annunciata.

71 Sarà egualmente proibito l’ingresso nelle Camere degli officj a persona estranea.

72 I Portieri, e le Ordinanze dovranno uniformarsi all’orario sopraindicato, restando escluso ogni servigio interpolato. Un Portiere, ed una Ordinanza per turno dovranno rimanere a servigio dell’Officio per le intere 24 ore.

73 Nelle ore di presenza all’Officio gl’impiegati si guarderanno bene dal far gettito di un tempo prezioso, che soltanto deve essere speso a vantaggio della cosa pubblica.

74 Non è legittimamente scusata l’assenza dall’officio fuori che da malattia giustificata. I permessi di assenza, sea pochi giorni, si danno dal Sostituto: se per mesi, dal Ministro, provveduto [p. 229 modifica]sempre da parte dell’assente, che non abbia ad essere interrotto il pubblico servizio.

APPENDICE

75 Quanto si è disposto nel secondo, e terzo Articolo del presente Regolamento organico è pienamente applicabile anche agl’Impiegati delle Provincie, che dipendono dal Ministero dell’Interno. Si eccettuano da così fatta generale comprensione quegli Impiegati, che per le loro speciali attribuzioni hanno diversi obblighi da osservare, quali sarebbero gl’Impiegati addetti alle Carceri e luoghi di pena, e quei che dipendono dal Comando Generale dell’Arme politica.

76 I Presidi delle Provincie hanno la facoltà di sospendere gl’Impiegati soggetti alla loro giurisdizione in seguito di voto consultivo emesso dalla Congregazione Governativa, facendone immediato rapporto al Ministro. I Presidi stessi re stano facoltizzati di concedere agli impiegati un permesso di assensa per dieci giorni.

77 Sarà cura del Ministro di far comporre nel più breve tempo possibile un elenco di tutti i quiescenti, e di creare una Commissione, la quale s’incarichi di esaminare la loro attitudine, condizione, e fede politica allo scopo di richiamare quelli, che siano degni all’attività di servizio, sia pure con nuove attribuzioni, e di rimettere gli altri alla Direzione del Debito Nazionale, perchè venga loro liquidata la giubilazione a forma di legge.

78 Si darà opera prontamente, perchè una [p. 230 modifica]pubblica libreria venga istituita presso gli Uffici del Ministero a profitto degl’impiegati, e degli estranei.

PEL MINISTRO

IL SOSTITUTO

G. DE-ANGELIS


(498)

REPUBBLICA ROMANA


L’Assemblea Costituente

AI ROMANI

Romani!

L’amore della libertà e della patria, che vi fa coraggiosi ad affrontare gli onori di una guerra atroce e terribile, è degno, o Romani, della vostra istoria, è degno de’ vostri padri.

D’ora innanzi non potranno più calunniarvi gli altri popoli; e non potranno dire che Roma non conserva più dell’antico, fuorchè i monumenti e le rovine; voi risponderete additando con altera fierezza le nuove rovine fatte dalle bombe francesi, additerete i colli che vi circondano, e i baluardi di S. Pietro.

Dopo dieciotto secoli è spuntato un raggio di libertà, e dopo diciotto secoliavete saputo ricordarvi di voi stessi; e in pochi giorni avete rivendicato innanzi all’Europa l’onore d’Italia. Il [p. 231 modifica]Governo dei Papi non vi aveva dato giammai un giorno di gloria, un giorno di dignità; e aveva trascinato nel disprezzo il nome di Roma; e perchè non consentite a ritornare volontariamente sotto il più spregiato, il più disonorevole giogo, vi manda a bombardare, ad uccidere. Oh! Iddio, che è padre dei Popoli, Iddio non consentirà cotanta sventura, e cotanta ignominia!

A voi, o Romani, non fa duopo il dire — Perseverate — non fa duopo mettervi in guardia da chi osasse sconsigliarvi un atto di viltà. L’onore di Roma sarà incontaminato. Noi e Voi, secondati dal valore della Guardia Nazionale e dal valore dell’Armata, compiremo insieme il dover nostro, la nostra missione. - Viva La Repubblica!

Roma 26 Giugno 1849.

Il PresidenteAllocatelli

I Segretarj
PennacchiFabbrettiZambianchiCocchi.

(499)

REPUBBLICA ROMANA


BOLLETTINO OFFICIALE

Dei fatti accaduti dal 25 al 26 Giugno 1849.

Nella scorsa notte il nemico tentò un attacco per sloggiare i nostri dal Casino fuori di Porta S. Pancrazio detto il Vascello, ma fu respinto [p. 232 modifica]con grave perdita. Pei particolari di questo fatto, glorioso alle nostre armi, pubblico il seguente estratto di un rapporto inviatomi dal prode Generale di Divisione, Garibaldi.

Cittadino Generale in Capo:

Ad un’ora dopo mezzanotte, il nemico tentò un secondo attacco, ed assaliva il nostro fianco destro, irrompendo verso il Vascello comandato dal Tenente Colonnello Medici; e sul lato sinistro alla Casetta, sotto il comando del Maggiore Cenni.

Io godo vivamente nel parteciparvi come eroicamente si mantennero i nostri, e forti lo respinsero.

La foltissima nebbia che avvolgeva le cose, rese più interessante il conflitto; in questa occasione i nostri Soldati diedero prova della loro solerzia, e del loro amore alla causa.

Molti cadaveri, che giacciono ancora insepolti sul Campo nemico, ne fanno testimonianza.

E qui il più alto encomio devesi in generale al distaccamento Medici, Melara, e bersaglieri Manara per l’ala destra; e per l’ala sinistra poi, il Maggior Cenni dello stato maggiore della Divisione; della legione Arcioni il Capitano Joanny, il Capitano Bailly, Capitano Romagnoni, primo Tenente Carlotti, sotto-Tenente Bonnet, sotto-Tenete Gonelli, ed il Tenente Bellonghi, non che tutti i Soldati di questo Corpo. Del Reggimento Unione si distinsero il Capitano Colombari ed il Tenente Dezzi. I soldati sono quei medesimi, che non ha guari si coraggiosamente difesero la Casetta vicino al Vascello.

[p. 233 modifica]Non è in pari tempo da dimenticarsi il distaccamento di Linea, comandato dal sotto-Tenente Ferrandi del 3.° Reggimento, che mostrossi franco ed intrepido al fuoco. Cessato il fuoco per la respinta del nemico, si ebbe un silenzio quasi perfetto, e non interrotto che da qualche cambio di fucilate, per la più parte innocue. Si vide apparire l’alba senza importanti avvenimenti, e fino al momento le cose camminano sul piede di jeri.

Salute e fratellanza.

Dal Quartier generale la mattina del 26 Giugno 1849.

Il Generale Comandante la 1.° Divis.
G. Garibaldi


Quanto poi alla linea di Porta del Popolo niuna novità, se non che all’avanzarsi di una nostra colonna per eseguire una ricognizione, i nemici si sono ritirati lasciando due barili di nitro che caddero in mano del bravo Colonnello Milhitz. Del resto, noi conserviamo perfettamente le stesse posizioni; e comunque i francesi ingrossino anche da quella parte, e mostrino di prendere attitudine minacciosa, la fermezza e l’eccellente spirito delle nostre giovani milizie saprà render vani tutti gli sforzi nemici.

Il Generale in CapoRoselli.

[p. 234 modifica](300)

REPUBBLICA ROMANA


Cenni sui fatti dal 26 al 27.

La scorsa notte il nemico attaccò tutta la linea dei nostri trinceramenti interni: i suoi sforzi erano maggiori alla nostra sinistra, il fuoco fu vivissimo. La mitraglia delle nostre batterie, e la nostra fucileria ricacciarono ben presto il nemico nelle sue tane. La Truppa fece tutta il suo dovere con quell’energia che la distingue, e da per tutto durante il fuoco regnava la massima calma.

Per dare i dettagli di questo fatto, si attende il rapporto del Generale Garibaldi, Comandante la prima Divisione.

Il Capo dello Stato Magg. generale
Pisacane Colonnello.


(301)

REPUBBLICA ROMANA


IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

Considerando che l’arma politica è attualmente destinata di concorrere assieme ad ogni altro corpo militare alla difesa della Patria contro la straniera aggressione;

Considerando che il di lei concorso in tale difesa riuscito finora così utile ed efficace, non [p. 235 modifica]le consente di prestare interamente quel servigio all’interno della Città, che sarebbe di suo istituto, e che le attuali circostanze reclamano;

Il Triumvirato

Decreta:

È istituita una compagnia di guardie di pubblica sicurezza, che dovrà prestarsi in sussidio de’ Carabinieri, e cooperare unitamente ad essi al mantenimento dell’ordine e della pubblica tranquillità. Il Capo militare straordinario di pubblica sicurezza resta incaricato dell’esecuzione del presente Decreto.

Li 28 Giugno 1849.

I Triumviri

(802)

CENNI

SUGLI ULTIMI FATTI DELLA GUERRA

Notte dal 27 al 28.

Alle ore 11 della notte dal 27 al 28 il nemico ci attaccò alla posizione del Vascello. I nostri, comandati dal Maggiore Medici, non ostanti gli sforzi grandissimi del nemico, si mantennero forti nella loro posizione; nella notte stessa fu sfondato da una bomba il tetto del casino che serviva di corpo di guardia alla posizione del [p. 236 modifica]Vascello; ma il presidio non ne ebbe nè danno, ne spavento.

In pari tempo venne attaccato anche il centro della linea di fortificazione, precisamente presso la cortina che congiunge il terzo al quarto bastione; ma su questo punto il fuoco fu di breve durata, ed il falto si terminava colla piena cacciata del nemico.

I corpi che coraggiosamente sostennero l’attacco appartengono in parte al battaglione Manara, comandati dal Maggior Pila. Si distinsero splendidamente i granatieri della prima compagnia del primo battaglione del reggimento Unione comandati dal Capitano Colombieri. Un picchetto del terzo reggimento seconda compagnia granatieri comandato dal primo Tenente Giuliani. Un distaccamento di bersaglieri Manara per la difesa sostenuta all’estrema destra dell’ultima lunetta — Un distaccamento di lancieri comandato dal Tenente Montanari; e finalmente i finanzieri, ed il corpo comandato dal Maggior Cenni.

Giorno 28. Fu continuo il fuoco sì delle nostre artiglierie, che di quelle del nemico. Le nostre batterie risposero a lungo alle cannonate del nemico. Egli cessò di farci sentire i suoi colpi alle 24 della sera, ma succedeva loro più fitta del solito la pioggia delle bombe. A quest’ora i rapporti avuti lamentano 14 dei nostri bravi tra morti e feriti.

Noi non ricorriamo a questi barbari mezzi di guerra, ma abbiamo il coraggio, e la santità della causa, e questa trionferà.

Al Ministro della Guerra

Dal Quartier generale di Villa Spada ore 11 pomeridiane.

[p. 237 modifica] (503)

REPUBBLICA ROMANA


Romani!

Il nemico, assalendo fra le ore due e le tre tutta la seconda linea del nostro trinceramento, ha ottenuto da un momento d’incertezza dei nostri un successo, l’occupazione della breccia sul bastione sinistro di Porta San Pancrazio, e la conquista di qualche pezzo d’artiglieria. Riavutisi, due volte i nostri hanno tentato, caricando, riguadagnare la posizione perduta; ma senza riuscirvi. Il nemico s’era già trincerato.

Militi della Nazionale! Cittadini volonterosi! alle mura, alle mura! Le truppe repubblicane devono concentrarsi a Porta San Pancrazio. Le mure stanno affidate alla vostra custodia. V’accorra chi ha cuore di proteggere l’onore di Roma.

Roma 30 Giugno 1849.

I Triumviri

(304)

BOLLETTINO DELL’ARMATA

Questa notte il nemico dopo una pioggia di bombe, ha attaccato i nostri trinceramenti. — Protetto dai suoi lavori, i nostri sono stati obbligati ad abbandonarli, ed esso ha preso posizione [p. 238 modifica]nel primo bastione a sinistra della Porta san Pancrazio.

Li 30 Giugno 1849.

Il Generale in CapoRoselli.

(505)

REPUBBLICA ROMANA


IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

L’Assemblea Costituente Romana cessa una difesa divenuta impossibile, e sta al suo posto.

Il Triumvirato è incaricato della esecuzione del presente Decreto.

Roma li 30 Giugno 1849.

Il PresidenteA. Saliceti

I Segretarj
PennacchiFabbrettiZambianchiCocchi.


(506)

REPUBBLICA ROMANA


IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

Il Triumvirato

Ordina:

Art. Unico Le scadenze commerciali prorogate a tutto oggi coll’Ordinanza del 16 Giugno prossimo passato sono prorogate di nuovo fino ai 10 del prossimo venturo Luglio.

[p. 239 modifica]Il Ministro di Grazia e Giustizia è incaricato della esecuzione della presente Ordinanza.

Roma dalla residenza del Triumvirato li 30 Giugno 1849.

I Triumviri

(507)

REPUBBLICA ROMANA


Romani!

Il Triumvirato s’è volontariamente disciolto. L’Assemblea Costituente vi comunicherà i nomi dei nostri successori.

L’Assemblea, commossa, dopo il successo ottenuto jeri dal nemico, dal desiderio di sottrarre Roma agli estremi pericoli, e d’impedire che si mietessero senza frutto per la difesa altre vite preziose, decretava la cessazione della resistenza. Gli uomini che avevano retto mentre durava la lotta, mal potevano seguire a reggere nei nuovi tempi che si preparano. Il mandato ad essi affidato cessava di fatto, ed essi si affrettarono a rassegnarlo nelle mani dell’Assemblea.

Romani! Fratelli! Voi avete segnata una pagina che rimarrà nella Storia documento della potenza d’energia che dormiva in voi e dei vostri fatti futuri, che nessuna forza potrà rapirvi. Voi avete dato battesimo di gloria e di consecrazione [p. 240 modifica]di sangue generoso alla nuova vita che albeggia all’Italia, vita collettiva, vita di popolo che vuole essere e che sarà. Voi avete, raccolti sotto il vessillo repubblicano, redento l’onore della Patria comune contaminata altrove dagli atti dei tristi, e scaduto per impotenza monarchica. I vostri Triumviri, tornando semplici cittadini fra voi, traggono con sè conforto supremo nella coscienza di pure intenzioni, e l’onore d’avere il loro no me consociato coi vostri fortissimi fatti.

Una nube sorge oggi tra il vostro avvenimento e voi. E nube d’un’ora. Durate costanti nella coscienza del vostro diritto e nella fede per la quale morirono, apostoli armati, molti dei migliori fra voi. Dio, che ha raccolto il loro sangue, stà mallevadore per voi. Dio vuole che Roma sia libera e grande; e sarà. La vostra non è disfatta; è vittoria dei martiri ai quali il sepolcro è scala di cielo. Quando il cielo splenderà raggiante di risurrezione per voi - quando, tra brev’ora, il prezzo del sacrificio che incontraste lietamente per l’onore, vi sarà pagato-possiate allora ricordarvi degli uomini che vissero per mesi della vostra vita, soffrono oggi dei vostri dolori, e combatteranno, occorrendo, domani, misti nei vostri ranghi, le nuove vostre battaglie.

VIVA LA REPUBBLICA ROMANA

Roma 30 Giugno 1849.

I Triumviri