Babb' e Becchina, l'Amor e mie madre

Cecco Angiolieri

Aldo Francesco Massera XIII secolo Indice:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. I, 1920 – BEIC 1928288.djvu sonetti Babb’e Becchina, l’Amor e mie madre Intestazione 27 maggio 2023 75% Da definire

Se Die m'aiuti, a le sante guagnèle S'i' fosse foco, arderei 'l mondo
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti (Cecco Angiolieri)
[p. 111 modifica]

XCVII

Distingue per capi le sue tribolazioni.

Babb’e Becchina, l’Amor e mie madre
m’hanno sí come tord’a siepe stretto;
prima vo’ dir quel, che mi fa mi’ padre:
4che ciascun dí da lu’ son maladetto.
Becchina vuole cose sí leggiadre,
che non la fornirebbe Malcommetto;
Amor mi fa ’nvaghir di sí gran ladre,
8che par che sien figliuole di Gaetto.
Mie madr’è lassa per la non potenza,
sí ch’i’ lo debb’aver per ricevuto,
11da po’ ch’i’ so la sua malavoglienza.
L’altrier passa’ per vi’ e dièll’un saluto,
per disaccar la sua mal’accoglienza;
14sí disse: — Cecco, va’, che sie fenduto! —