Amleto (Rusconi)/Atto primo/Scena IV

Scena IV

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William Shakespeare - Amleto (1599 / 1601)
Traduzione dall'inglese di Carlo Rusconi (1901)
Scena IV
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SCENA IV.

La piattaforma.

Entrano Amleto, Orazio e Marcello.


AMLETO.
L’aria punge aspramente. È molto freddo?1
ORAZIO.
La brezza è acuta e penetrante.
AMLETO.
Che ora è?
ORAZIO.
Credo non ancor mezzanotte.
MARCELLO.
No, è suonata.
ORAZIO.
Veramente? non l’intesi; allora s’appressa l’istante in cui lo spirito suol comparire. (Squillo di trombe e colpi di cannone in distanza.) Che significa ciò, signore?
AMLETO.
Il re passa la notte in libazioni; beve, e ad ogni tazza di vin del Reno che tracanna, i timballi e le trombe echeggiano al suo brindisi.
ORAZIO.
È l’uso questo?
AMLETO.
Sì, affè, ma, secondo me, quantunque io sia nato [p. 24 modifica]qui ed avvezzo a questo maniere, è un uso che sarebbe più onesto dimenticare, che tenere in osservanza. Queste gozzoviglie ci fruttano da oriente ad occidente il disprezzo delle altre nazioni, le quali ci hanno in conto di briachi, e ci prodigano i più turpi nomi; e ciò offusca le nostre migliori opere. Il simigliante avviene per gli individui, alla nascita dei quali se la natura congiunse qualche macchia (di cui sarebbe ingiusto il tenerli in colpa, avvegnachè la natura non possa eleggere la propria origine), se han qualche vizio, contro cui vengono meno i sussidii della ragione, qualche rotta abitudine, che ne guasti i modi; accade a costoro, macchiati così dalla natura o dalla fortuna, che tutte le loro virtù (fossero anche così pure come la grazia celeste, o infinite quanto è compatibile coll’uomo) siano vulnerate nel concetto di tutti per quel solo difetto: una dramma di lega basta spesso ad adulterare la sostanza di un nobile metallo.

Entra lo Spettro.


ORAZIO.
Guardate, signore, egli viene.
AMLETO.
Angeli e ministri di grazia difendeteci! Sii tu uno spirito benefico o uno spettro infernale, esalino intorno a te profumi celesti o vapori d’inferno, siano i tuoi disegni pii o malvagi, tu vieni sotto forma si sacra2 per me, ch’io vuo’ parlarti; io ti chiamerò Amleto, re, padre, monarca danese... Oh! rispondimi; non far che quest’ansia mi uccida! Dimmi: perché le tue sante ossa tumulate squarciarono il loro funebre lenzuolo? perchè il sepolcro, in cui ti vedemmo placidamente adagiato, dischiuse i suoi poderosi marmi per rigettarti alla luce di nuovo? Che può significare, che tu, corpo morto, rivesta l’armatura d’acciajo ed erri così al baglior della luna, facendo spaventosa la notte? E noi, trastulli di natura, perchè siamo per te commossi da si fiera agitazione e compresi da pensieri che avanzano la portata dello nostre anime? Di’, perché ciò? A qual fine? che dobbiam fare?
ORAZIO.
Ei vi accenna di seguitarlo, come se volesse conferire con voi solo.
MARCELLO.
Mirate con che cenno cortese vi invita ad andare in luogo più remoto. Ma non andate con lui.
ORAZIO.
No, a nessun patto.
AMLETO.
Non vuol parlare; allora lo seguirò [p. 25 modifica]
ORAZIO.
Oh! no, mio signore.
AMLETO.
Perchè? Di che temerei? Io non do alla mia vita il valore di una spilla, e, quanto alla mia anima, in che potrebbe offenderla, sendo io immortale come lui? Mi accenna di nuovo... lo seguirò.
ORAZIO.
E se ei vi attirasse, signore, verso l’Oceano o sulla cima paurosa di qualche scoglio protendente i fianchi nel mare? E se giunto là assumesse qualch’altra terribile forma, al veder soltanto la quale foste colpito dagli orrori della pazzia? Pensateci: la vertigine prende solo a guardare il mare da tale altezza, ad udirlo mugghiare a tanta profondità.
AMLETO.
Egli continua ad accennare... Va, ti seguo
MARCELLO.
Voi non andrete, signore.
AMLETO.
Allontanate le mani.
ORAZIO.
Lasciateci trattenervi, voi non andrete.
AMLETO.
Il mio destino mi chiama, e rende ogni più piccola arteria di questo corpo così robusta come i nervi di un leone....3(Lo Spettro ripete l’atto.) Mi invita ancora.... lasciatemi, signori (sciogliendosi de essi); pel Cielo, farò uno spettro di colui che mi impedisce la via; va, ti dico, va, ti seguirò! (Esce seguendo lo Spettro.)
ORAZIO.
L’immaginazione lo rende disperato.
MARCELLO.
Seguitiamolo; non dobbiamo così obbedirgli.
ORAZIO.
Andiamo. A che riuscirà ciò?
MARCELLO.
Vi è qualche molla fracida nel regno di Danimarca.
ORAZIO.
Il Cielo lo guiderà.
MARCELLO.
Andiamogli dietro. (Escono.)

Note

  1. Nell’edizione in quarto, queste parole «È molto freddo» sono dette in modo affermativo. Il punto interrogativo, che troviamo nel nostro testo, esprime lo stato di turbamento, in cui è già l’anima di Amleto
  2. Questionable E alcuni commentatori intesero dapprima dubbia, anzichè atta ad essere interrogata (questionata). Crediamo d’aver potuto con ragione tradurre forma si sacra.
  3. Del leone Nemeo