Vocabolario italiano della lingua parlata (1893)/P.
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P.
P. Lettera labiale la quattordice- sima del nostro alfabeto. Si pronunzia pi, ed c più spesso di cn.m.||Nell'ab- breviaziuni P. vale adre, titolo che si dà ai Frati da messa: «Il P.Giu— Seppe:— Il P. Abate. n || Nel linguag- g-io musicale P. vale Piano, PP. Pia- uissimo, l’F. Piano forte. || P. significa anche Piano di una casa.l|P. nelle iscrizioni vale Pose; PP. Posero.
Pacataménte. ave. (‘on animo pa- cato, tranquillo: «Esaminata paca- tamente quella scrittura, non vi trovò tutto quel male che se ne diceva. n
Pacatézza. o. f. aclr. di Paeato; L'esser pacato Tranquillità d'animo non alterata da passione: «Tratto queil'afi'are con la usata sua paca- tezza. s
Pacàto. ad. Tranquillo, Quieto, Non turbato da passione: c Lo rilesse ad animo pacato, e si persuase.» || E detto di stagione invernale, Non ri- gida, Non turbata da venti, e simili: c Quest’anno è stato un inverno assai pacata: — Dal lat. pacatus.
Pacca. o. f. Pcrcossa; e usasi ge- neralmente nel l. Pacrhc nel modo familiare Dare o pecche a uno, per Dargli delle busse; e fig. per Restar superiore altrui ln alcuna prova, Far rimaner scornato l‘avversario: «S‘è rivolnto mettere a contrastar meco; ma gli ho dato le pacche.»
Pacchèo. o. m. Uomo da poco‘r e mezzo sbalordito: c lila che vuo tu che mi faccia quel paceheo?— Tu se'un gran paeeheoh
Pacchetto. dim. di Pacco; Piccolo pacco: c Un pacchetto di libri, di fo- gli. ee. n
Pàcohia. o. f. Pastura per le bestie: c Quest'anno c‘è poca pacchia. p u fig. e familiarm. Lieto vivere. Il mangiar e bever bene senza pensieri: c Hanno Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/900 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/901 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/902 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/903 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/904 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/905 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/906 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/907 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/908 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/909 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/910 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/911 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/912 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/913 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 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italiano della lingua parlata, 1893.djvu/992 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/993 PEEDESTINAZIONE. 938 — prefìto. •'randi; « Egli fn predestinato a com- piere l'unità (l'Italia: -Dio lo pre- destinò a tanta opera. » Fart. p. Pre- destinato. |i In forza di aost.: «I predestinati non possono perire: - Premio serbato a' predestinati. > — Dal lat. prcedeslinare. Predestinazióne. ».f. Decreto eter- no di Dio, per cui alcuno è eletto alla gloria del paradiso: « La dottri- na della predestinazione : - Negano la predestinazione. » Predétto, ad. Detto, Mentovato, in- nanzi: « Nel predetto anno seguirono altre gravi sventure : - Per le predette ragioni, concludo che la cosa non si deve fare. » — Dal lat. pradictui. Prediale, ad. Attenente a podere o poderi : « Servitù prediali : - Tassa prediale. » E in questo caso dicesi anche in forza di sost. f.: « La pre- diale. » — Dal l.it. prcedium, Podere. Prèdica, s. f. Discorso oratorio, col quale il sacerdote spiega al popolo, nel!' Avvento o nella Quaresima, dal pulpito le verità della lede: « Le Pre- diche del P. Paolo Segneri: -Oggi c'è la predica sulla educazione: - Una bella predica sopra il paradiso:-Oggi non c'è predica: -Il duomo snoua a predica. > Prediche del cassone. V. Cassone, il Bastonare, o Dar legnale come «ojiaraprerfi'ro, dicesi faniiliarm. per Darle senza discrezione, poiché il sonare a predica sì fa a distesa e per molto tempo. || Predica, dicesi pure in modo familiare per Ammonizione amo- revole e al tempo stesso autorevole: « Fàgli tu un po' di predica a quel ragazzo:- A' giovani ben disposti fa più alle volte un' occhiata, che una predica. » | ì Aver preso posto alla pre- dica, si dice familiann. di Chi già ha assicurato bene o male in un arte, professione, e simili, la sua riputa- zione appresso alla gente. , Poro po- polo, poca predica, modo proverbiale e vale Quando avendo poca speranza di ricompensa, poco si attende a ciò che Siam richiesti. Predicàbile, s. m. T. log. Aggiunto di quelle voci universali, che i filo- sofi attribuiscono a tutte le cose: « Per alcuni filosofi i predicabili son cinque, per altri sono sette. > Predicàbile, ad. Da usarsi per pre- diche: «Sermoni predicabili del P. da Como. » — Lat. pradirahilis. Predicaménto. ». m. Voce usata nel modo Essere in predicaménto, per Aver alcuno voce di esser fra poco (■letto a qualche carica pubblica, a ([ualche dignità, e simili: « Vaca la <aftedra di filosofia, ed e in predica- ménto l'avvocato D.:-Per il Mini- stero della Istruzione pubblica è in predicaménto il deputato X. » Predicare, intr. Annunziare che fa il sacerdote dal pulpito con ampio e ordinato discorso le verità della fede specìalm. nel tempo quaresimale e dell'avvento: « Chi prèdica quest'an- no in Duomo? -Il padre Agostino: - Prèdica in una cura di campagna: - È andato a predicare. » i| Ir.: « Predi- care la parola di Dio, il vangelo, ec. »
Predicar l'avvento, la quaresima,
Fare un corso di prediche durante quel tempo: «Anno predicò la qua- resima il P. Maggio. » Il Predicar bene e razzolar male, dicesi prover- bialm. di chi consiglia cose buone, e nella pratica non le segue. La ma- niera intera è: Far come il Padre Zappata, che predicava bene e raz- zolava male. Predicare, dicesi fami- liann. e per similit. di chi parla o legge con voce e tono di predicato- re: «Gli dici che smetta un po' di predicare? » ijE di chi dà avvertimenti altrui o gli fa qualche correzione in tono autorevole: «Dalla mattina alla sera non fa altro che predicare. »
- E di chi consiglia o avverte inutil-
mente dicesi che predica a' porri, o al deterto.il tr. Consigliare o Avver- tire checchessia; ma è voce fami- liare: «È tanto che glielo predico, ma ir fiato sprecato. » Predicare al- cuna cosa o persona, dicesi con un certo dileggio per Esaltarla con ec- cessive ìotli: « Lo vanno predican<lo per un gran filologo; ma per me in- ciampa nella soglia della grammati- ca: -Qualunque cosa e' faccia, la prè- dica per tutti i canti. > Pari. p. PkE- DICATO. — Dal lat. prccdicare. Predicato. ». m. T. log. Ciò che si afTcrnia o si nega di nn soggetto: « State attenti ad accordar bene il soggetto col predicato: -Il giudizio è l'unione logica d'un predicato col suo soggetto. > li In predicato, come modo aggiuntivo, per Di cui si tratta, si ragiona, è cattivo neologismo: « La cosa in predicato non ebbe più ef- fetto. . Predicatóra. »./". Suoi dirsi per iro- nia a Donna che significa con enfasi e con lungo parlare quello che a lei par bene; ed anche che suol fare lun- ghi e gravi avvertimenti. Predicatóre. ». m. Quel sacerdote che annunzia^ dal pulpito le verità della fede: « È un famoso predica- tore: -È nn predicatore che fa più mal che bene. » || Ordine de' Predica- tori, Ordine monastico, istituito da san Domenico, e che ha od aveva per iscopo principale la predicazione, ij Declamatore e parlatore eccessivo; « Quando è in cattedra fa troppo il predicatore.» ii E familiarm. per Chi suol dare altrui lunghi e gravi av- vertimenti, il Tu se' un bravo predi- catore, ma non vii converti, si suol dire a chi vorrebbe indurci a cosa che non è di nostro genio. Predicatorèllo. dispr. di Predica- tore; Predicatore di poco sapere e valore: «Questa quaresima abbi:imo avuto tutti predicatorelli. » Predicazióne, s.f. L'atto e L'uflì- cìo del predicare, Il ministero del predicare: «La predicazione comin- cia a divenir faticosa per lui: - Dopo lunga predicazione desiderò riposar- si: -Si è dato alla predicazione.» — Dal lat. pra'dicatio. Predicnétta. dim. di Predica: «Fa ogni tanto qualche predichetta. » Predichina.c/int. di Predica: « Fate al popolo una predichina pur che ^ia. » Predichino. ». m. dim. di Predica; minore anche di Predichina: « Fa certi predichini da poco più che nn quarto d' ora. » Predicóna. accr. di Predica; Pre- dica molto lunga : « Il predicatore del Duomo ha fatto nna predicóna pro- prio solenne. » Predicono. ». m. accr. di Predica; ma spesso ha un che di celia; « Un predicono co' fiocchi. » [1 E per Solen- ne riprensione; « Gli ha fatto un pre- dicono che non finiva più. » Predicòzzo. ». m. Predica non trop- po lunga ma di poco sugo, e senza arte : « Fa il predicozzo a que' con- tadini, e ne dice di quelle da pigliarle colle mollo. ».|E per Kiprensione ; « Ora come torno a casa, ci sarà da sentire un predicozzo, perchè ho in- dugiato tanto. » Predilètto, part.p. di Prediligere. Predilezióne. ». f. Il prediligere; Amore che si ha maggiore per nna cosa o persona, che per altra: « Ha predilezione per quel figliuolo: -Sen- to predilezione per Dante sopra gli altri poeti tutti.» li L'oggetto amato sopra gli altri: « Quel bambino è la mia predilezione. » Prediligere, ir. Amare cosa o per- sona, preferendola ad altre, Preferire nell'afTetto: « Tr.i tutti i giuochi pre- dilige il biliardo: predilesse il figliuo- lo minore. » Part. p. Prediletto. li In forma tVad.: * Dante è il mio antore prediletto: - Studio, Spasso, prediletto; - Quello è il suo tema prediletto. >i|E inforza di so»t.: «Egli era il mio prediletto:- La mia pre- diletta. » — Dal lat. prcc, che denota preferenza, e diligere. Amare. Predire, tr. Dire innanzi quel che avverrà, Annunziare cosa futura: « Predisse la prigionia di Napoleoni- tre mesi avanti la guerra: -Gli ho scritto predicendogli la elezione al cardinalato : - Gli predisse che sareb- be morto nel mese. » Part. p. Pre- detto. — Dal lat. prccdicere. Predispórre, tr. Disporre innanzi e ordin;it:iuu'nte al fine propostoci; « Predisporre i mezzi per ben rinsci- re in nn' impresa. » 1, E somplicem. per Disporre, Preparare: « Queste cose predispóngono la mente a me- glio comprendere. » i Disporre a ma- le: « La bevanda mal sana predi- spóne alle febbri. » Pari. pr. PllEUl- sponente; anche in forma d' ad.: « Cause predisponenti.» Part.p.PRU- DI.SI'O.STO. Predizióne. »./". Il predire, Annnn zio di cosa futura: « Niuna delle pre- dizioni degli augtiri riusciva vera: - Le predizioni di suor Agnese. » — Dal lat. prcediclio. Predominare, intr. Avere maggior dominio ; « Egli predomina a, o, su tutti. » li Più spesso nel fig. per Avere maggior eflicacia, maggior forza, pre- valenza: « In lui predomina la bile. » ij Esser in maggior quantità: «In quel terreno predomina 1' argilla. », (r. e rif. a persone, e detto più spesso a passioni. Sopraffare : « La stizza lo predomina troppo spesso. » Pari. pr. Predom IN ANTE: anche in forma d'a(/. « Passioni, Vizj predominanti. » Part. p. Predominato. Predominio. ». m. Il predominare; Prevalenza: «Il predominio della for- za sul diritto: -Predominio della mo- glie sul marito: - Predominio della Prussia sugli stati della Germania: -Il predominio delle passioni.» Predóne.».»!. Chi suol predare, Kn- batore. Predatore. — Dal lat. pratdo. Preesistènza. ». f. Il preesistere: « La jìrecsistenza della materia: - La preesistenza di certe cagioni.» Preesistere, intr. Avere preceden- te esistenza: « Quelle idee preesiste- vano in esso. » Pari. pr. Pree.SI- STBNTE.il In forma d'ad. Che esiste precedentemente ; « La materia, se- condo alcuni, è preesistente alla crea- zione. » Pari. p.PKEBSISTITO. — Dal basso lat. prceexsistere. Prefàto. ad. Aggiunto di persona, o di cosa nominata avanti: «QuestiPagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/995 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/996 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/997 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/998 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/999 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1000 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1001 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1002 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1003 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1004 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1005 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1006 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1007 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1008 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1009 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1010 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1011 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1012 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1013 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1014 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1015 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1016 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1017 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1018 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1019 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1020 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1021 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1022 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1023 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1024 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1025 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1026 riferiscesi nel parlar familiare anche a cose non buone per significare la loro vera natura, come: «Cotesta è una pura invenzione, una pura calunnia, bugia.» ||E per Semplice, Solo, e simili: «Non chiedo che il puro necessario:— Lavora per Il puro mangiare.» — Dal lat.purus.
Purpùreo. ad. Che è del colore della porpora. È dello stile elevato: nondimeno più spesso si direbbe di labbra, di guance, e simili. Più comune è Porporino. — Dal lat. purpureus.
Purulènto. ad. Marcioso, Che ha qualità di pus: c Cola dalla ferita uua materia purulenta: - Ulcera puru- lenta. r-Dal lat. urulentus.
Purulènza. s. f. ’ . med. Materia che ha qualità di pus, o che è mescolata con pus: u Nelle orine c'è della pll- ruleuza. n
Pus. a. m. T. med. Marcia che si forma negli ascessi, nei fiemoni, e si- mili malattie infiammatorie: cGli aprl il tumore, e ne uscl una catinellata di pus. x-Dal lat. ua.
Puiignare. intr. augiare qualche cosa di appetitoso dopo cena: c I no- stri antichi ceuavano presto, e sole- vano qualche volta pusignare.» Ma è voce oggi presso che disusata. Part. p. PUBIGNATO.
Puilgno. a. m. Pasto che alle volte si fa dopo ceua per pura ghiottornla. Voce, come la precedente, oggi quasi disusata.— Probabilm. dal lat. po- alleni-"m.
Pusillanime. ad. Che è di piccolo animo, Che di ogni minima cosa teme, o si turba: c Non ho mai veduto per- sona più ,pusillanime.» ||E in forza di cast; «E da pusillanimi il desistere ora dall'impresa. a — Dal lat. puaillus e animus.
Puiillanimità. a. f. astr. di Pusilla- nime; L' esser pusillanime, Viltà e piccolezza di animo: cLa pusillani- mità è il contrario dell'animosità e del coraggio.»
Pùstola. s. f. T. med. Bolliciattola pieua di pus, che viene alla pelle: «L'olio di croton tilion fa venire le pustole: — Le pustole del vaiuolo, del lattime ec. x — Dal lat. pastula.
Pustolétta. dim. di Pustola: cGli è veuuto un‘infinità di pustolette sul petto, seuza sapere per qual ca- gione.»
Pustollna. dim. di Pnstola.
Pustoloso ad. Che ha delle pu- stole: c lla. il viso tutto pustoloso. t
Putare. Verbo latino, del quale ci è restata una voce uel modo popolare Pula caso, Pula il caso, o semplice- mente Pula, che vagliouo Supponia- mo, Per ipotesi, Per esempio, e si- mili: cSe venisse. pula caso, che gli si dice? n
Putativaménte. avo. In modo pu- tativo: u l’utativamcute era llgliuolo del Conte B. s
Putatlvo. ad. Aggiunto di Padre, e dicesi di Colui che tale e reputato, ma tale non e: c San Giuseppe fu il padre putativo di G. Cristo. n
Putifèrio. a. m. Qualunque atto o condizione sconveniente, contraria alla morale, alla civiltà, ec., e spe- cialmente se intervengano grida, ro- mori, ec.: «Quell'aduuanza e stata uu vero pntiferio: — Quclla casa è uu gran putiferlo : — Per ogni pieeola cosa fa un pntiferio. r — Voce familiare.
Putròdine. a. f. Lo stato e coudi- zione della cosa putrefatta: c La pu- trediue impedl che si potesse cono- scere la qualità delle ferite per le quall era morto.» H fig. Grande cor- ruzione morale: «In questa uuiver- sale putredine nou sorge più fiore di gentilezza e di cortesia, ma sozzi pensieri e opere più sozze.n— Dal basso lat. pntredo.
Putredinòso. ad. Che ha putredine, Che è pieuo di putredine: cPia he putredinose.» Più spesso si dice u- trido.
Putrefare. tr. Alterare e corrom- pere la sostanza di un corpo in modo, che prima si zuppi di umido, e po: a poco a poco si guasti in tutto e si disfaccia, generando spesso vermi ec.: c L'acqua continua e il calore dell‘at- mosfera putrefanno le frutte.» || fili..- c Nell’estate i cadaveri si putrefanuo in poche ore.» Part. p.PUTREFATTO. ||In forma d’ad. Lo stesso che Pu- trido: cMangia carne uasi putre- fatta. 2- Dal lat. pulre acere.
Putrefaziòne. a. f. L’atto e L'ef- fetto del putrcfare e del putrefarsi: c La putrefazione dei cadaveri si fa presto al caldo:-E già in istato di putrefazione. n
Pùtrido. ad. Che è putrefatto, Che è iu istato di putrefazione: cMau- giano carne quasi putrida.» || Febbre putrida, chiamasi quella che pre- dispoue gli umori alla putrefazione, ed è febbre mortale-Dal lat. pu- tridua.
Putridùme. a. m. Quantità dî cose putride e corrotte: c Sta tutto il gior- no in camposanto a maneggiare quel putridumeJllfig. nel senso morale: «Non si può tollerare il pntridume della presente società.»
Puttino. dim. di Putto- ma si nsa solo per significare un Éanciulletto o scolpito o dipinto: «Rafi‘aello la- vorò anche di scultura, e ci resta di lui un puttino.»
Putto. a. m. Fanciullo piccolo; ma nou si usa se nou parlando di fau- ciullo dipinto o scolpito: cIu fondo al quadro ci sono due graziosi putti: — I putti del Correggio: - Il putto del Pampaloni. a — Dal lat. putus.
Puzza. a f. Lo stesso, ma men eo- mune, che Puzzo.
Puuàceio. pegg. di Puzzo; Pnzzo assai spiaceute: «C'e uu puzzaceio che ammorba. D
Puzzare. intr. Rendere puzzo, Dar male odore: «Gli puzza il fiato:- Questa carne puzza:— Puzza che ap- pesta. a H Puzzare di checcheau'a, vale Rendere, Mandare, puzzo della cosa nominata: c Puzza di sego, di sudore, di lezzo, di caprino, ec. a u . di cosa non pagata, ma presa a de ito si dice suherzevolmentc che Puzza d'inchio- stro, per significare che la partita di debito e sempre scritta al libro. 1| fig. Puzzare di erem'afls' bindolo, d’avaro, di birbone ee., Avere tanto o quanto dell'acceunata qualità.” Puzzare una cosa ad alcuno, dicesi familiarm. per Esserin venuta a noia: c Questa sto- ria mi comincia un po'a puzzare: la finirò io. a E irouicam.: c 0 bambino, ti puzza la salute ehP-Ti puzza lo star bene. a E snol dirsi vedendo che altri fa eosa da potergli reear dauuo. ||E sl dice che una eosa Non puzza quando e comoda e opportuna: c A questo fresco il pastrano non puzza: — Cosl sudato come sono. un bicchie- retto di viuo nou puzzerebbe punto. n Pari. p. Puzza'ro. — Dal lat. pulere.
Puzzerèllo. dim. di Puzzo: cC’è qui un certo puzzerello, e non mi raccapezzo di che.»
Puzziochiare. intr. Puzzare tanto o quanto: cQuesta carne comincia a puzzicchiare.» Part. p. PUZZIC- CHIATO.
Puzzo. a. m. Odore cattivo, che of- feude il senso dell‘odorato: «Sento un gran puzzo, che è stato?-Puzzo che ammorba, che appesta, che moz- za il flato:— Non ci si vive dal puzzo: — Puzzo di uua piaga: — Puzzo di lez- zo, di sigaro, di gas, di petrolio:- Quel lume fa un gran puzzo: — Quel vino sa di un puzzo spiacevole: — Ha preso il puzzo. x || Fare un puzzo di una cosa, dicesi iu modo volgare per Farne grave lamento, rimprovero, Farne molto rumore: cPer ogni pic- cola cosa fa un puzzo che mai.»
Pùuola. a. f. Sorta di grossa for- mica.||Ed è altresl nome di un ani- male simile alla faiua, che ha la te- sta grossa ed il muso acuto, il pelo di color castagna bruno, la bocca e il contorno delle orecchie bianco. Il Puzzola, nome volgare di Una pianta erbacea, che serve d'omameuto ai giardini, la quale fa fiori gialli e rossi di mediocre grandezza e prende il uo- me dal cattivo odore delle sue foglie.
Pùzzola. c. f. Luogo cavernoso o aperto oude esalauo odori fetenti e ppericolosi a chi li respira.
Puzzolènte. ad. Che puzza, Che da mal odore: c Materia corrotta e puz- zolente. n || Il medico pietoso fa la piaga puzzolente. V. PIETOSO.
Puzzòne-òna. c. m. e f. Persona da cui esce puzzo o per cosa puzzolente che abbia addosso, o per sudore, o per altro: cTirati in là, puzzone.» ||È anche ingiuria triviale, special- mente riferito a douua: «Ma cosa grida quella pnzzoua? o