Verbali del Consiglio dei Ministri della Repubblica Sociale Italiana settembre 1943 - aprile 1945/28 settembre 1943

Verbale del Consiglio del 28 settembre 1943

../23 settembre 1943 ../27 ottobre 1943 IncludiIntestazione 21 agosto 2008 75% Da definire

23 settembre 1943 27 ottobre 1943

Riunione del Consiglio dei Ministri del 28 settembre 1943 – XXI, sotto la presidenza del Duce dello Stato Nazionale Repubblicano d’Italia, Capo del Governo, con l’intervento di tutti i Ministri.

Segretario il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

All’inizio della riunione il Duce ha fatto queste dichiarazioni: “ La situazione dell’Italia, nel momento in cui il Governo Fascista Repubblicano intraprende la sua fatica, può definirsi, senza ombra di esagerazione, una delle più gravi della sua storia. Bastano, per confermarlo le seguenti semplici considerazioni: alla mattina del 25 luglio l’Italia, pure selvaggiamente martoriata dai bombardamenti anglo-americani, era uno Stato; e il suo territorio, meno la Sicilia occidentale, intatto. Il tricolore sventolava ancora a Rodi, a Tirana, a Lubiana, a Spalato, in Corsica, sul Varo. Oggi, a due mesi di distanza, il nemico occupa un terzo del territorio nazionale e tutte le nostre posizioni fuori del territorio nazionale od oltremare sono state sgombrate. La perdita di queste posizioni che pure avevano costato tanto sangue e tanto sacrificio al popolo italiano fu provocata da un armistizio durissimo, quale non vi fu mai nella storia, concluso all’insaputa degli alleati e quindi attraverso un tradimento senza precedenti, che basta a disonorare per sempre la Monarchia e i suoi complici. Le conseguenze dell’armistizio sono state semplicemente catastrofiche. Consegna al nemico della Marina italiana, liquidazione umiliante, attraverso disarmo, di tutte le altre forze militari italiane, bombardamenti continui e spietati che dovevano “coprire” i negoziati in atto sin dai primi di agosto, abbattimento profondo dell’anima nazionale, disordine nelle cose e negli spiriti; e continuazione della guerra sul nostro territorio, come chiunque avrebbe potuto facilmente prevedere. Da questa situazione di fatto, le direttive che guidano l’azione del Governo non possono essere che le seguenti:

Tener fede all’alleanza con le Nazioni del Tripartito, e per questo riprendere il nostro posto di combattimento accanto alle unità tedesche attraverso la più sollecita riorganizzazione delle nostre forze militari, a cominciare da quella della difesa contraerea e costiera. Nell’attesa della preparazione di queste forze, che è già cominciata, dare cordiale e pratica collaborazione alle autorità militari tedesche che operano sul fronte italiano. Attraverso lo sforzo militare noi intendiamo non solo di cancellare la pagina del 25 luglio e quella ancor più disastrosa dell’8 settembre, ma raggiungere i nostri obiettivi che sono l’integrità territoriale della Nazione, la sua imndipendenza politica, il suo posto nel mondo. Il nuovo sforzo militare che l’onore e gli interessi della Nazione ci impongono di compiere sarebbe impossibile, se la vita nelle provincie non riprendesse il suo ritmo normale e se i cittadini con la loro consapevole disciplina non si rendessero conto delle necessità attuali. La prossima nomina dei Capi delle Provincie concentrando autorità e responsabilità in una sola persona, ridarà al complesso delle nostre istituzioni locali la possibilità di un funzionamento per quanto possibiole regolare. Non sono in progetto, salvo i casi di violenza, repressioni generiche contro tutti coloro che in un momento di incosciente aberrazione infantile credettero che un governo “militare” fosse il più adatto a realizzare il regime della sconfinata libertà, né saranno oggetto di particolari misure coloro i quali avendo fatto costante professione di antifascismo più o meno attivo, tali si dichiararono nelle giornate del 26 luglio e seguenti. Ma vi è un’altra categoria d’individui che non dovranno sfuggire a severe sanzioni; e sono tutti quelli iscritti al Partito, i quali nascosero sotto un’adesione formale la loro falsità, ricoprirono talora per anni e anni alte cariche, ricevettero onori e ricompense ed al momento della prova, nelle giornate del colpo di Stato, passarono al nemico. Essi sono corresponsabili dell’abisso nel quale la Patria è caduta. Tribunali straordinari provinciali giudicheranno questi casi di tradimento e di fellonia. Ciò servirà di monito per il presente e per il futuro. L’attuale governo ha fra i suoi compiti quello fondamentale di preparare la Costituente, che dovrà consacrare il programma del Partito con la creazione dello Stato fascista repubblicano. Non è ancora il momento delle precisazioni in una così grave e delicata materia. Ma due elementi essenziali io credo necessario di fissare fin da questa prima riunione: e cioè che la Repubblica sarà unitaria nel campo politico, decentrata in quello amministrativo e che avrà un pronunciatissimo contenuto sociale, tale da risolvere la “questione sociale” almeno nei suoi aspetti più stridenti, tale cioè da stabilire il posto, la funzione, la responsabilità del lavoro in una società nazionale veramente moderna.

Come ho detto all’inizio la situazione è da ogni punto di vista gravissima: ma non disperata. Un popolo non può perire quando ha la coscienza di essere un popolo. Ci sono popoli che hanno subìto prove tremende, talora secolari, e che rifiorirono. Forze di ripresa sono già in atto. Il Governo intende organizzarle, convogliarle, prepararle ai compiti della guerra, perché ancora e sempre sono decisive per l’avvenire della Patria e le sorti della guerra. Io vi ringrazio di aver accolto il mio invito, di esservi riuniti intorno a me in questo momento e conto sulla vostra collaborazione.”

Le dichiarazioni del Duce sono state acclamate.

Dopo che il segretario del Partito Fascista Repubblicano ed al cuni Ministri hanno riferito sulla situazione nei rispettivi settori di competenza, si sono adottate le seguenti deliberazioni:

  1. A seguito della conferma della dichiarazione di città aperta per Roma, il Governo fissa la propria Sede in altra località, presso il Quartiere Generale delle Forze Armate;2
  2. L’attuale Senato di nomina regia è disciolto ed abolito3. La costituente prenderà in esame l’opportunità della sua eventuale ricostituzione secondo gli ordinamenti del nuovo Stato Fascista Repubblicano;
  3. Nella riorganizzazione in atto nelle Forze Armate, le forze terrestri, marittime e aeree vengono rispettivamente inquadrate nella Milizia, nella Marina e nell’Aeronautica dello Stato Fascista Republicano. Il reclutamento avviene per coscrizione e per volontariato. Per gli ufficiali e i sottufficiali mentre sono rispettati i diritti acquisiti, il trattamento morale ed economico viene adeguato all’alto compito di un moderno organismo militare ed alle nuove esigenze della vita sociale4
  4. In conformità dell’indirizzo di politica speciale perseguito dal Partito Fascista Repubblicano e quale necessaria premessa per le ulteriori e rapide realizzazioni, viene decisa la fusione delle varie Confederazioni dei lavoratori nella Confederazione generale del lavoro e della tecnica. La Confederazione opera nell’ambito e nel clima del Partito, il quale le conferisce tutta la propria forza rivoluzionaria.5
  5. La Commissione per l’accertamento degli illeciti arricchimenti di gerarchi fascisti, costituita dal cessato governo 6, rimane in funzione, estendendo peraltro l’accertamento sugli illeciti guadagni a tutti coloro, senza distinzione di partito, che hanno negli ultimi trent’anni ricoperto cariche politiche od incarichi pubblici, ivi compresi i funzionari ed i militari7.

Indi su proposta del Ministro dell’Interno viene approvato il seguente movimento di Prefetti8. Il Consiglio dei Ministri autorizza, ove occorra, la registrazione con riserva dei relativi decreti. Successivamente il Consiglio dei Ministri approva su proposta del Ministro della Difesa Nazionale uno schema di decreto riguardante la promozione dell’Ammiraglio di Squadra Antonio Legnani ad Ammiraglio d’Armata con anzianità di grado e decorrenza amministrativa del 23 settembre 1943-XXI9


Firmato MUSSOLINI

Inoltre su proposta del Duce, Ministro degli Affari Esteri, il Consiglio approva il decreto concernente l’istituzione del posto di Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri 10 Successivamente su proposta del Ministro dell’Interno approva, con l’autorizzazione della registrazione con riserva, il seguente movimento di Capi Provincia:

Marotta dott. Guglielmo, Capo della Provincia di Lucca, è collocato a disposizione del Ministero dell’Interno;

Salerno Avv. Edoardo, Capo della Provincia di Trieste, è collocato a disposizione del Ministero dell’Interno.


Note

  1. Si tratta del secondo verbale pubblicato dall'Archivio di Stato nel 2002 col titolo Verbali del Consiglio dei Ministri della Repubblica Sociale Italiana settembre 1943 - aprile 1945, Vol. I pag. da 6 a 12
  2. Non esiste nessun atto relativo a questa decisione.
  3. Decr.Legisl. del Duce 29 settembre 1943, n. 867.
  4. Vedi il seguito della discussione nella seduta del 27 ottobre 1943
  5. Vedi il seguito della discussione nella seduta del 24 novembre 1943
  6. R.D.L. 9 agosto 1943 n. 720 "Devoluzione allo Stato dei patrimoni di non giustificata provenienza"
  7. Vedi il seguito della discussione nella seduta del 27 ottobre 1943
  8. Oltre a ciò vi furono 18 collocamenti a disposizione del Ministero dell’Interno e 7 collocamenti a riposo.
  9. Documentazione in Archivio di Stato RSI Difesa Nazionale fasc. 1.
  10. Decr. del Duce 29 settembre 1943 n. 897.