Vera storia di due amanti infelici ovvero Ultime lettere di Iacopo Ortis (1912)/Lettera VII

Lettera VII

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LETTERA VII

Certo che la benedizione del cielo si diffonde su questa ottima gente; ed io pure son divenuto con essa felice. Non cesseresti mai di bramare una sposa come Teresa ed una figliuoletta come la Giovannina. La vecchierella Margherita, che ha veduto nascere la famiglia, è ancora, a dispetto di settant’anni, affabile e gaia come una fanciulla che va a marito: tanto può la pace del cuore!

Odoardo è un angelo: buono, esatto, liberale, paziente...; non ha che un po’ di garrulitá. Bada che non incominci a parlarti de’ suoi viaggi. Egli ha il giornale degli accidenti piú frivoli: ora ti scappa con uno stranissimo sogno, or con l’esatta descrizione d’una festa di ballo. Aggiungi mille venture! mille pericoli! In séguito ti annovera gli studenti di Padova, e pesa il merito di tutti gli artisti del paese: confronta i pittori antichi ai moderni, piatisce la causa di questi e di quelli, siede pro tribunali e giudica in forma. Se talvolta io lo interrompo, abbandona il primo soggetto e incomincia a tessermi la storia metereologica di tutti i giorni di questo mese. Teresa predica perché taccia; tuttavia conviene lasciarlo finire. Addio, addio.