Trento e suoi contorni. Guida del viaggiatore/Costumi e condizioni sociali de' Trentini

Costumi e condizioni sociali de' Trentini

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Istituti pii Costumi e condizioni sociali de' Trentini - Saggio del dialetto trentino
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COSTUMI E CONDIZIONI SOCIALI

DE' TRENTINI




Gli abitanti del Trentino italiani per origine, lingua e costumi, e vincolati per rapporti di commercio colle vicine città del Lombardo-Veneto si accostano in tutto alle costumanze di queste. Il Trentino è di mediocre altezza, di tinta vivace e robusta, di capello scuro, di musculatura forte e pronunziata, l’espressione della faccia grave e riflessiva. È intelligente come di solito gli abitanti di monte, e sopperisce collo industre ingegno alle strettezze del suolo. È laborioso perchè alla fatica lo eccitano le necessitá della vita e il fermo volere di campare onestamente; ama e trova nella Religione e nella famiglia i migliori, spesso i soli conforti; ama vivamente la propria nazione, la valle che abita, la vicina montagna, il rivo, la chiesetta, il cimitero ove riposano i suoi padri, e se è lontano lo agita il desiderio del ritorno. La donna di forme robuste, alquanto bruna ma di soavi sembianze e riservata ne’ modi, casalinga, parsimone; non è facile d’abbandonarsi all’amore, ma conquistato il suo cuore non se lo perde più.

Il far sociale de’ Trentini è abbastanza animato, ma non sono ciarlieri, il loro contegno serba più del lombardo che del veneto, si piaciono d’un vestire polito, della domestica convenienza, anche quei del contado indossano abiti puliti, o più che di lauti pranzi e di feste sfarzose si ricreano di compagnevoli brigate. Il ceto [p. 139 modifica] medio ed anche il basso popolo partecipano alle comiche produzioni specialmente se rappresentate da abili artisti, la classe più elevata preferisce l’opera che logora il fondo del teatro sociale durante la fiera di S. Vigilio.

Le classi sociali che avanti un mezzo secolo erano assai pronunziate si fondono sempre più, e l’una all’altra si accostano confidenti, n’è v’è che una breve distanza fra il nobile, il ricco borghese e il mercante. A questa fusione contribuì oltre il progresso di tutta Europa il bisogno che sentirono i borghesi benestanti di meglio educare i propri figli, ed i nobili, dopo scemati i mezzi che traevano dalle grosse tenute agricole e dai feudi, s’indussero a dedicarsi all’industria delle sete per cui le due classi si trovano in più frequenti rapporti ed approssimate fra loro.

Il Clero, mercè l’esercizio della cristiana beneficenza, la vita esemplare e la moderazione, è riverito e benvoluto da tutti.

L’artigiano oltre di progredire con zelo nella propria professione provvide a migliorare la sua condizione in caso di malattia istituendo una Società di mutuo soccorso, e una simile fu pur fondata dal Corpo sanitario.

La Società filarmonica coadiuvata dal Comune mediante un annuo contributo spinse a maggiore sviluppo l’educazione artistica affigliata all’Istituto sociale, e sorretta dal zelo di alcuni privati aperse una scuola pubblica e gratuita di musica e di canto. Di conserva con questa riprese vita la civica banda che tanto piace ai Trentini.

Fu aperto nel 1853 un mercato di grani allo scopo di togliere un monopolio che favorevole a pochi pesava sulle classi più povere, e per esso il laborioso operaio si abitua al risparmio a fine di provvedersi ogni settimana a pronto danaro con qualche vantaggio sul prezzo del giornaliero sostentamento, e giova alla città promovendo un concorso di gente dalle vicine convalli. [p. 140 modifica]

Trento si trova congiunta alla sorella Verona a mezzo di una via ferrata, che ora mette capo a Bolzano, destinata un dì a valicare il Brennero. Si sta apparecchiando la illuminazione a gaz, è avviato il condotto che fornirà a Trento una larga vena d’acqua potabile tanto desiderata e necessaria.

Quanto l’ingegno de’ Trentini sia flessibile a ogni maniera di studii lo palesa la serie degli uomini ragguardevoli che illustrarono in epoche diverse la patria. Per essere brevi accenneremo che la sola Università patavina dal 1441 in poi conta ventiquattro professori dati da Trento e suoi contorni. Celebri lo Slop per le sue scoperte astronomiche e Felice Fontana pei lavori anatomici, classici il Borsieri in medicina e lo Scopoli nello studio di cose naturali, sublime lo scultore Alessandro Vittoria, soavi le rime del Busetti e del Pompeati, valenti giureconsulti il Pilati, il Barbacovi, profondo nella storia patria Gio. Giacomo Cresceri, diligenti raccoglitori di cronache e documenti Bonelli, Tovazzi, Mazzetti, forbito scrittore in prosa e critico acuto Zajotti, Garzetti storico illustre, erudito archeologo Giovanelli, Cristofori studiosissimo di botanica e suo emulo il Facchini. Il gesuita Martini accurato descrittore del Celeste Impero, e il gesuita Manci, che ne seguì l’esempio, riportò dalla China mirabili oggetti. Trento vanta Jacopo Aconcio giureconsulto, teologo e filosofo onorato e stimato da Elisabetta regina d’Inghiltera, Sigismondo di Tono ambasciatore al sacro Concilio, Carlo Firmian governatore benemerito di Lombardia. Brillarono in gesta guerresche Giorgio Pietrapiana il vincitore della battaglia di Calliano (10 agosto 1471) Aliprando Madruzzo e cinque altri di sua famiglia, Paride di Lodrone generale de’ Veneziani, varii conti d’Arco, di Castelbarco, di Tono, e più che mai Matteo Galasso di Campo, duca di Nocera, maresciallo cesareo dal quale il Montecucoli prendeva consigli. [p. 141 modifica]

Ommettiamo ricordare i molti benemeriti che viventi ancora lascieranno ai posteri bella fama di sè, e aggiungeremo un saggio del nostro dialetto onde apparisca come fra questi monti si conservò pura la radice e la forma della lingua del .