Tommaso Moro (Pellico, 1834)/Atto Secondo/Scena VI

Atto secondo

Scena sesta

../Scena V ../../Atto Terzo IncludiIntestazione 3 giugno 2008 75% Teatro

Atto Secondo - Scena V Atto Terzo


[p. 32 modifica]

ANNA, GUARDIE, E DETTI


MARGHERITA
Anna!
MORO
Come! tu al carcere di Moro!
ANNA
Scendervi io stessa apportatrice volli
Di fausto annunzio. Indussi il re udïenza
Oggi a ridarti.
MORO
Oh sì gran tempo indarno
Da me invocata sorte! io rivedrollo!
Egli m’udra! Non più creduta speme
[p. 33 modifica]Improvvisa m’inonda. Ei m’aborriva,
Perchè gli astuti cortigiani a lui
Mi nascondean. Sovra il fedel suo servo,
Sovra colui, ch’ei già nomava amico
Riponendo lo sguardo, ah no! aborrirlo
Più non potrà! - Magnanima! in eterno
Memor sarò del beneficio tuo.
ANNA
Venni io medesma; ch’ansia troppo io m’era
Di consigliarti ponderato senno.
Guai se in questa udïenza il re tu offendi!
Saria l’estrema!
MARGHERITA
A noi soccorra il Cielo!
ANNA
Qual pur d’Arrigo opinïone od opra
Ti sembrasse dannevole, a biasimarla
Non affrettarti, o Moro. Il tempo darti
Potrà maggior vittoria. Io molto spero
Da tua virtù, dall’amistà che Arrigo
Ancor nutre per te. Sento, che dono
Alto a lui fo; alla patria mia, se ottengo
Che i degni vostri spirti ricongiunti
Al comun ben s’accordino una volta.
MORO
Dio tue speranze benedica!
ANNA
Andiamo.