Tommaso Moro (Pellico, 1834)/Atto Primo/Scena V
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Silvio Pellico - Tommaso Moro (1834)
Atto Primo - Scena V
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MARGHERITA E DETTA
- MARGHERITA
- Donna.....
- (S’inginocchia)
- ANNA
- Infelice,
- Sorgi.
- MARGHERITA
- L’avermi alfin benignamente
- Questa udienza consentita, in core
- Qualche speranza mi ripon.
- ANNA
- Doveri
- Dolorosi, e che forse immaginarsi
- Altri non sa, mi vietano alla figlia
- D’un accusato così spesso ascolto
- Dar quant’io bramerei.
- MARGHERITA
- Creder non posso
- Che l’imposta corona interamente
- Cangiasse Anna Bolena. Io vi conobbi
- Mite, soave cogli afflitti. Ah quella
- Quella voi siete ancor, sebben da cure
- Di regno e da lusinghe ora agitata!
- Quella voi siete ancor! Nella pupilla
- Vi leggo i sensi che nudrire un tempo
- Vi degnavate di bontà, d’amore
- Per la figlia di Moro.
- ANNA
- Ah fortunato
- Tempo era quello, in cui vantarti amica
- Lecito m’era! Parla; in che potrei
- Le tue angosce lenire?
- MARGHERITA
- Il padre mio
- Perchè da un anno fra esecrande mura
- Giace prigion? Non perchè a voi dispiacque?
- Indulgente deh siategli! A rispetto
- Vi mova il suo magnanimo, sincero
- Sentir; non date di delitto il nome
- Ad opposizion ch’ei lealmente,
- Non per odio, vi fea. S’ei nell’ardore
- Del suo zel trascorreva, il suo dissenso
- Manifestando al vostro imen col sire,
- Pensate che ingannarsi egli potea
- Per amor di giustizia e della patria,
- E di voi stessa. Ah sì, di voi! Nè solo
- Fu il padre mio in temer, che a voi fatale
- Tornasse quest’imen. Più d’un amico
- Dissuaderven già tentò. - Dispetto
- Deh non vi rechin mie parole: udite.....
- Poichè il temuto imene Iddio permise,
- Or benedicalo ei! Ma benedirlo
- Iddio mai non potrà, s’angiol di pace
- Anna Bolena non divien; se i giusti
- Per sua cagion periscon; se mio padre,
- Infra i regii ministri il più fedele,
- Qual traditore oppresso vien.
- ANNA
- M’accusa
- Il volgo, il so, di queste stragi tutte
- E del destino di tuo padre. Ah credi,
- Ch’io non son così rea; credi ch’io bramo
- E ardentemente cotai grazie imploro
- Spesse volte dal re, ch’ei mi ricusa,
- Sebben di me amantissimo. Intentata
- Pel padre tuo non lascerò una via;
- Salvarlo anelo io, sì. Ma secondati
- Gl’intenti miei sieno da lui. L’altero
- Spirito alquanto innanzi Arrigo ei pieghi.
- MARGHERITA
- Perchè l’altero spirto ei pieghi alquanto,
- Deh m’ottenete ch’io il rivegga. Idarno
- Con sì orribile carcer, con sì fera
- Solitudin, con barbare minacce,
- Domar credete alma gagliarda e pura.
- Molcer la può dolcezza; empii rigori
- Altro non puon, che più e più inforzarla.
- ANNA
- Che? di vedere i figli suoi gli è tolto?
- MARGHERITA
- Sì
- ANNA
- Per cenno del re? Creder nol posso.
- Sarà comando di zelanti audaci;
- sarà comando di Cromwell, che troppa
- Autorità s’arroga, ed odiosa
- Così fa spesso del suo re la possa. -
- - Cromwell, sei tu? T’avanza. Odi.