UE - 22 ottobre 2003, Discorso del Presidente del Consiglio alla Sessione plenaria del Parlamento europeo

Silvio Berlusconi

2003 Discorsi Discorso del Presidente del Consiglio alla Sessione plenaria del Parlamento europeo Intestazione 1 maggio 2008 75% Generale

Signor Presidente, Onorevoli Parlamentari,

sono lieto di potervi riferire sui lavori della Conferenza Intergovernativa e del recente Consiglio Europeo.

All'atto dell'apertura della Conferenza il 4 ottobre scorso, i Capi di Stato e di Governo hanno adottato, unitamente al Presidente di questo Parlamento e al Presidente della Commissione Europea, la ‘Dichiarazione di Roma' che riafferma il carattere cruciale dell'integrazione europea come fattore di pace, democrazia, prosperità e solidarietà nel nostro continente.

Voglio sottolineare che abbiamo sviluppato i nostri lavori in stretta collaborazione con il Parlamento Europeo. La partecipazione del Presidente Cox alle riunioni di Roma e di Bruxelles e quella degli Onorevoli Hansch e Mendez de Vigo alle sessioni ministeriali della CIG segnano l'importanza storica del passaggio costituzionale che stiamo vivendo.

Le riunioni della Conferenza finora svolte hanno confermato che esiste un'ampia convergenza sul maggior numero delle disposizioni elaborate dalla Convenzione. Permangono divergenze legate a specifiche riserve di alcuni Stati membri.

Noi riteniamo che sia essenziale valutare il progetto della Convenzione nella sua globalità, nell'intento di rafforzare ciascuna istituzione mantenendo l'equilibrio raggiunto tra di esse.

Le prossime settimane ci diranno se sara', possibile raggiungere un accordo durante il semestre di Presidenza italiana. La Presidenza italiana ribadisce di non essere disponibile ad avallare un compromesso al ribasso.

La proposta di insieme che presenteremo nella seconda metà di novembre, in vista della stretta finale del negoziato, punterà a soluzioni alte e nobili, per un'Unione Europea capace di decidere anche in politica estera, per un¹Unione Europea che sia protagonista di sicurezza, di libertà e di pace nel mondo.

Ricordo in questo contesto anche i passi in avanti compiuti nel campo della Politica Estera di Sicurezza e Difesa, che rappresenta uno dei pilastri del futuro Trattato costituzionale. Il dibattito dei Capi di Stato e di Governo del 16 ottobre ha confermato che esiste in merito una comune e crescente consapevolezza.

In particolare, la Politica Estera di Sicurezza e Difesa risulterà tanto più efficace e credibile quanto più essa si collocherà in un quadro di piena compatibilità e complementarietà con il contesto transatlantico. Questo aspetto dovrà essere riaffermato senza equivoci nel futuro testo costituzionale.

Veniamo ora al Consiglio Europeo della settimana scorsa.

I lavori sono stati dedicati ai temi della crescita dell'economia, del rilancio della competitività e delle politiche in materia di immigrazione.

Da tutti gli interventi è emersa la comune volontà di operare in piena coerenza con la Strategia di Lisbona.

In particolare, vorrei sottolineare l'accordo di principio sulla Iniziativa Europea per la Crescita: un tema che la Presidenza italiana ha lanciato dall'inizio del semestre come una delle priorità del proprio programma di lavoro e che la Commissione ha pienamente sostenuto e fatto proprio. L'Iniziativa mira alla realizzazione di infrastrutture di trasporto, delle reti dell'energia e di telecomunicazione, e parallelamente all'incremento degli investimenti nel settore dell'innovazione e della ricerca.

La realizzazione di questi progetti, sia per la parte infrastrutture, sia per la parte innovazione e ricerca, dovrà essere sostenuta da un mix appropriato di investimenti pubblici e privati, in collaborazione con la Banca Europea per gli Investimenti, che potrà svolgere un ruolo decisivo in questo contesto.

La Commissione si è impegnata a definire e ad avviare rapidamente un pacchetto di progetti da realizzare a breve scadenza con la possibilità di un tasso di cofinanziamento più elevato a carico del bilancio dell'Unione.

Signor Presidente, Onorevoli Parlamentari, le conclusioni del Consiglio Europeo sottolineano anche l'importanza di un impegno, da parte dell'Unione e da parte dei singoli Stati membri, per migliorare complessivamente i fattori di competitività del sistema produttivo europeo.

Da qui l'appello ad una sollecita approvazione definitiva del Regolamento sul Brevetto comunitario; l'invito agli Stati membri ad aumentare il ritmo di ricezione nel diritto nazionale della normativa comunitaria in materia di mercato interno; e soprattutto l'appello per rapidi progressi nella realizzazione del Piano d'Azione per l'integrazione dei servizi finanziari, e l'esigenza di una sollecita conclusione della trattativa sulla Direttiva in materia di Offerte Pubbliche di Acquisto.

Abbiamo anche sottolineato l'importanza di interventi mirati in specifici settori industriali, nel quadro di una politica industriale destinata ad aumentarne la competitività.

Abbiamo altresì ribadito l'obiettivo di assicurare alla ricerca e all'innovazione un volume di investimenti tendenzialmente pari al 3% del Prodotto Interno Lordo.

Si è poi confermato l'importanza della qualità della regolamentazione e soprattutto l'importanza della semplificazione, della delegificazione e dell'efficienza e trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni.

Abbiamo infine riaffermato quanto sia importante la dimensione sociale dello sviluppo economico europeo.

Per quanto attiene all'occupazione attendiamo il rapporto del gruppo di lavoro diretto da Wim Kok che sarà oggetto di esame da parte di un Vertice Sociale straordinario che la Presidenza ha intenzione di convocare alla vigilia del Consiglio Europeo di dicembre.

Ci siamo soffermati su alcuni aspetti della Protezione Sociale al fine di rendere più efficace il metodo del “coordinamento aperto” delle politiche degli Stati membri in questo campo. L'obiettivo è quello di promuovere e facilitare la modernizzazione dei sistemi di Protezione Sociale per far fronte al progressivo invecchiamento della popolazione europea e per garantire la sostenibilità finanziaria dei sistemi pensionistici e previdenziali.

Abbiamo ritenuto che fosse nostro dovere prendere atto collettivamente di questo problema pur senza interferire nelle autonomie decisionali dei singoli Stati membri. La finalità è quella di confrontare le nostre rispettive pratiche e di fissare obiettivi comuni per garantire il successo di quel patto fra le generazioni che garantisce la coesione sociale all'interno delle nostre società.

il Consiglio Europeo si è altresì soffermato su alcuni aspetti del programma comune di lavoro che avevamo definito a Tampere, a Laeken, a Siviglia e a Salonicco in materia di asilo e di immigrazione.

Abbiamo ribadito l'approccio equilibrato che ci ha visti finora impegnati nella lotta contro l'immigrazione clandestina e contro il traffico degli esseri umani e nel rafforzamento dei controlli alle frontiere esterne ma anche nello sviluppo di politiche comuni per l'accoglienza e l'integrazione di quanti entrano in Europa legalmente.

A Salonicco avevamo delineato un programma di lavoro. A Bruxelles abbiamo dato un ulteriore impulso ad alcuni aspetti specifici.

In materia di controllo delle frontiere esterne abbiamo registrato l'importanza di varie iniziative congiunte che si sono sviluppate in questi ultimi mesi e che meritano di essere oggetto di un migliore coordinamento. Per questo motivo abbiamo accolto la proposta della Commissione per la creazione di una Agenzia destinata a migliorare le varie forme di collaborazione concreta fra Stati membri in materia di gestione delle frontiere esterne.

Sul controllo dei flussi migratori è stata ribadita l'importanza di una effettiva politica comune in materia di riammissione e rimpatrio. Abbiamo incoraggiato la Commissione a perseguire la conclusione di accordi di riammissione con Paesi terzi, ed abbiamo accolto la proposta della Commissione di prevedere un adeguato sostegno finanziario alle attività di gestione delle frontiere e a quelle di rimpatrio.

C'è parso infine necessario confermare ancora una volta l'importanza, ai fini di un'efficace gestione dei flussi migratori, di un costruttivo rapporto di partenariato con i Paesi terzi di origine o di transito.

Nel confermare il pieno rispetto delle prerogative nazionali sulla delicata materia del numero di immigrati da ammettere nel proprio territorio, abbiamo condiviso l'avvio, da parte della Commissione, di uno studio sui rapporti tra l'immigrazione legale e quella illegale.

Vorrei qui ricordare con commozione la recente tragedia che si è verificata nel Mediterraneo, a poca distanza dalle coste italiane. La perdita di così tante vite umane, che cercavano con la forza della disperazione un futuro migliore, deve davvero indurci a rafforzare la nostra collaborazione reciproca, per scongiurare il ripetersi di simili sciagure.

Signor Presidente, Onorevoli Parlamentari, il Consiglio Europeo si è soffermato anche sui temi dell'attualità internazionale che, per la loro urgenza e la loro rilevanza, richiedono una presa di posizione dell'Unione Europea.

Sulla situazione in Medio Oriente, è stata riaffermata la validità della linea sempre sostenuta con coerenza dall'Unione: da un lato, la condanna del terrorismo - inequivocabile e senza attenuanti - e il fermo richiamo all'Autorità palestinese affinché dimostri concretamente la sua determinazione di combattere la violenza estremista; dall'altro, la richiesta al Governo israeliano affinché modifichi la sua politica degli insediamenti e affinché, nell'esercizio della legittima difesa dei propri cittadini, eviti azioni che provochino vittime civili.

L'Europa conferma quindi la sua determinazione a contribuire all'attuazione della Road Map in tutti i suoi aspetti, sottolineando l'importanza di un efficace meccanismo di monitoraggio internazionale. Si è confermata anche l'urgenza di un Piano economico per il rilancio dell'economia della regione sostenuto dai Paesi del G8 e da quelli dell'Unione Europea.

Sull'Iraq, il Consiglio ha registrato con soddisfazione l'approvazione unanime da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite della Risoluzione 1511. Questa Risoluzione apre prospettive più favorevoli per la Conferenza dei Donatori che si svolgerà a Madrid il 24 ottobre. L'Unione Europea, in una prima fase di impegno, contribuirà con 200 milioni di euro già stanziati sul bilancio comunitario per il periodo 2003-2004. In tale contesto, è stato chiesto all'Alto Rappresentante per la PESC e alla Commissione di elaborare una strategia a medio termine per le relazioni dell'Unione Europea con l'Iraq, e di presentare un rapporto sullo stato di avvanzamento entro il prossimo mese di marzo.

Per quanto riguarda l'Iran abbiamo confermato la nostra attenzione sulla scadenza di fine ottobre stabilita dal Board dei Governatori dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica per l'adeguamento, da parte dell'Iran, ad alcune specifiche garanzie riguardo al suo programma nucleare. Al Governo di Teheran rinnoviamo la richiesta di firmare, ratificare ed attuare quanto prima e senza condizioni il Protocollo Addizionale sulle Salvaguardie, sospendendo tutte le attività di arricchimento e riprocessamento dell'uranio.

Al tempo stesso, l'Unione Europea ha confermato la sua disponibilità a sviluppare la cooperazione con l'Iran. La Presidenza italiana si è tenuta in stretto contatto con Francia, Germania e Regno Unito, nella prospettiva della missione a Teheran che i Ministri degli Esteri dei tre Paesi hanno effettuato ieri, 21 ottobre. La Presidenza ha seguito da vicino gli sviluppi dell'iniziativa sin da quando venne concepita nel mese di luglio scorso, considerandola come parte dell'azione complessiva dell'Unione Europea nei confronti dell'Iran. Abbiamo quindi accolto con soddisfazione gli esiti positivi della missione. Questo sviluppo ’ se confermato ’ contribuirà a creare quelle condizioni, su cui ha concordato il Consiglio Europeo di Bruxelles, atte a favorire la collaborazione con un partner importante per la stabilità della regione.

Il del Consiglio Europeo ha affrontato altre questioni di attualità.

Per il Kossovo, in primo luogo, riguardo agli sviluppi del dialogo tra Belgrado e Pristina, ha incoraggiato tutte le parti ad un sincero impegno negoziale.

Per la Repubblica di Moldova ha auspicato la risoluzione del problema della Transnistria continuando ad appoggiare gli sforzi di mediazione dell'OSCE.

Abbiamo anche confermato il nostro impegno per la Partnership Euro-Mediterranea e per la Dimensione Nordica.

L'Unione Europea rimane attenta a quanto succede in aree geograficamente più lontane, ma a noi vicine per legami storici e culturali.

Ci riferiamo ai drammatici sviluppi della situazione in Bolivia ed alla tormentata vigilia elettorale in Guatemala al cui riguardo abbiamo espresso la nostra preoccupazione per il clima di violenza e intimidazione che si sta verificando.

Desidero infine segnalare il caloroso augurio che il Consiglio Europeo ha voluto esprimere a Sua Santità, Giovanni Paolo II, in occasione del venticinquesimo anniversario di un pontificato dedicato alla costruzione della pace e alla solidarietà fra i popoli.

Questo, Signor Presidente e Onorevoli Parlamentari, il sintetico rendiconto dei nostri lavori.

Vi ringrazio per la vostra attenzione.