Rinconetto e Cortadiglio

spagnolo

Miguel de Cervantes 1613 1629 Guglielmo Alessandro de Novilieri Clavelli novelle letteratura Rinconetto e Cortadiglio Intestazione 25 gennaio 2013 25% novelle


RINCONETTO E CORTADIGLIO


Novella III.

ARGOMENTO
In questa novella sono rappresentate, quasi in chiaro specchio, tutte l'astuzie, sottigliezze e furberie dei più scaltri marinoli, e tagliaborse, acciò che ognuno stando in cervello se ne sappia guardare; perciocchè così fatta gente, che ha le mani di carpigna, andando sempre verso levante, non torna mai a restituir in ponente, con pentimento, ciò che una volta ell'abbia afferrato.


Un giorno dei più caldi della state s'incontrarono a caso due ragazzi nell'osteria del Moliniglio, che si trova ne' confini della famosa pianura di Alcudia, su la strada, che da Castiglia conduce all'Andalusia. L'uno mostrava essere di quindici anni, l'altro appena arrivava a diciassette, ed eran amendui d'assai belle maniere, e di qualche garbo, però mal in arnese, e stracciosi, e di persona mal trattati. Cappa, non la tenevano. Eran di tela i lor calzoni e le calzette di pelle viva. Egli è ben vero, che le scarpe supplivano un poco quel mancamento, perchè quelle dell'uno eran di corda logore molto, per averle molto portate; quelle dell'altro col di sopra frusto non avevan più suole; di modo tale, ch'anzi che scarpe eran pastoie. Questi portava una montiera verde da cacciatore; quelli un cappello senza cordone, basso di forma e d'ampia falda. L'uno aveva attraversata su per le spalle e per lo petto una camiscia di color camocino, raccolta come in una manica. L'altro camminava, leggiero ed in farsetto, senza bisacco: con tutto che se gli appariva in seno di sotto alla camiscia un busto, o fagotto, ch'era (come si vide poi) un collaro a lattuca, amidato da untume, e tanto sfilato dall'esser stato portato, che parea tutto filaccie. Era involto in quello un mazzo di carte di forma ovata, perchè a forza di giuocare lor eran le punte restate mozze e guaste; ed acciò durassino più gliel'avevano ritagliate e lasciate in quella forma. Erano amendue abbrozanti dal sole, con l'ugna caricate di sucidume, e le man poco nette. Portava l'uno una mezza spada, l'altro una coltella da vaccaro.