Pagina:Zibaldone di pensieri II.djvu/349: differenze tra le versioni
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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|1008}}-->sebbene per lo piú sono compagne della libertà, non però sempre; né sono la stessa cosa colla libertà, come si vede nell’esempio della lingua latina, e bisogna perciò distinguere queste qualità. |
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|1008}}-->sebbene per lo piú sono compagne della libertà, non però sempre; né sono la stessa cosa colla libertà, come si vede nell’esempio della lingua latina, e bisogna perciò distinguere queste qualità. |
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Del resto la servilità e timidezza della lingua francese, la distingue dunque piú che da qualunque altra, dalle antiche, e fra le moderne dall’italiana. <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|1009}} |
Del resto la servilità e timidezza della lingua francese, la distingue dunque piú che da qualunque altra, dalle antiche, e fra le moderne dall’italiana. <span class="SAL">349,2,Alebot</span><section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|1009}} |
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⚫ | E queste sono le ragioni per cui la lingua italiana, benché tanto affine alla francese, come ho detto p. 1003. tuttavia n’é tanto lontana e dissimile, massimamente nell’indole; e per cui la lingua italiana perde tutta la sua naturalezza, e la sua proprietà, o forma propria e nativa, adattandosi alla francese, che l’é pur sorella: e per cui i francesi sono meno adattati che verun altro a conoscere e gustar l’italiano, cosa che apparisce dal fatto; e finalmente per cui la lingua francese è meno adattabile alle lingue antiche, e alle stesse lingue madri sue e della sua letteratura, come il latino e il greco, di quello che alle lingue moderne da lei divise di cognazione, di parentela, di famiglia, di sangue, di origine, di stirpe. |
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⚫ | {{ZbPensiero|1009/1}} E queste sono le ragioni per cui la lingua italiana, benché tanto affine alla francese, come ho detto p. 1003. tuttavia n’é tanto lontana e dissimile, massimamente nell’indole; e per cui la lingua italiana perde tutta la sua naturalezza, e la sua proprietà, o forma propria e nativa, adattandosi alla francese, che l’é pur sorella: e per cui i francesi sono meno adattati che verun altro a conoscere e gustar l’italiano, cosa che apparisce dal fatto; e finalmente per cui la lingua francese è meno adattabile alle lingue antiche, e alle stesse lingue madri sue e della sua letteratura, come il latino e il greco, di quello che alle lingue moderne da lei divise di cognazione, di parentela, di famiglia, di sangue, di origine, di stirpe. |
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⚫ | Quello che ho detto qui sopra dell’ardire, della varietà, della libertà, si deve estendere a tutte le altre qualità caratteristiche delle lingue antiche, e dell’italiana, e conseguenti dall’esser esse modellate sull’immaginazione e sulla natura, come dire la forza, l’efficacia, l’evidenza ec. ec. qualità che in parte derivano pure dalle altre sopraddette, e scambievolmente l’una dall’altra, e perciò mancano essenzialmente alla lingua francese. |
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⚫ | Né queste qualità, che dico proprie delle lingue <section end=2 /><section begin=3 />{{ZbPagina|1010}} antiche, si deve credere ch’io lo dica solamente in vista della greca e della latina, ma di tutte; ed alcune (come la varietà, ricchezza ec). delle colte massimamente. Esse qualità infatti sono state notate nella lingua Celtica, (Vedi p. {{ZbLink|994)}}. nella Sascrita,<section end=3 /> |
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⚫ | {{ZbPensiero|1009/2}} Quello che ho detto qui sopra dell’ardire, della varietà, della libertà, si deve estendere a tutte le altre qualità caratteristiche delle lingue antiche, e dell’italiana, e conseguenti dall’esser esse modellate sull’immaginazione e sulla natura, come dire la forza, l’efficacia, l’evidenza ec. ec. qualità che in parte derivano pure dalle altre sopraddette, e scambievolmente l’una dall’altra, e perciò mancano essenzialmente alla lingua francese. |
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⚫ | Né queste qualità, che dico proprie delle lingue <span class="SAL">349,2,Alebot</span><section end=2 /><section begin=3 />{{ZbPagina|1010}} antiche, si deve credere ch’io lo dica solamente in vista della greca e della latina, ma di tutte; ed alcune (come la varietà, ricchezza ec). delle colte massimamente. Esse qualità infatti sono state notate nella lingua Celtica, (Vedi p. {{ZbLink|994)}}. nella Sascrita,<span class="SAL">349,2,Alebot</span><section end=3 /> |