Pagina:Zibaldone di pensieri I.djvu/367: differenze tra le versioni

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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|244}}--><noinclude>sare </noinclude>a un altro, dovendovi quasi familiarizzare con un altro linguaggio. Questo appartiene esclusivamente alla lingua, ma anche bisogna<section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|245}} notare che la lingua greca come l’italiana, si presta a ogni sorta di stili, e non ha carattere determinato, ma lo riceve dal soggetto e dallo scrittore, laonde il suo carattere varia, anche in questo senso, e per questo motivo, secondo le diverse opere, come la lingua di {{AutoreCitato|Dante}} o dell’{{AutoreCitato|Alfieri}} paragonata con quella del {{AutoreCitato|Petrarca}} ec (12-13-14 settembre 1820). Vedi p. {{ZbLink|1029}}, fine.
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|244}}--><noinclude>sare </noinclude>a un altro, dovendovi quasi familiarizzare con un altro linguaggio. Questo appartiene esclusivamente alla lingua, ma anche bisogna<span class="SAL">367,3,Alex brollo</span><section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|245}} notare che la lingua greca, come l’italiana, si presta a ogni sorta di stili, e non ha carattere determinato, ma lo riceve dal soggetto e dallo scrittore; laonde il suo carattere varia, anche in questo senso e per questo motivo, secondo le diverse opere, come la lingua di {{AutoreCitato|Dante}} o dell’{{AutoreCitato|Alfieri}} paragonata con quella del {{AutoreCitato|Petrarca}} ec. (12-13-14 settembre 1820). Vedi p. {{ZbLink|1029}}, fine.




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{{ZbPensiero|245/2}}La lirica si può chiamare la cima il colmo la sommità della poesia, la quale è la sommità del discorso umano. Però i francesi che sono rimasti molte miglia indietro del sublime nell’epica, molto meno possono mai sperare una vera lirica, alla quale si richiede un sublime d’un genere tanto piú alto. Il {{AutoreCitato|Jean-Baptiste Say|Say}} nei Cenni sugli uomini e la società, chiama l’ode, la sonata della letteratura. È un pazzo se stima che l’ode non possa esser altro, ma ha gran ragione e intende parlare delle odi che esistono, massime delle francesi.<section end=2 /><section begin=3 />{{ZbPagina|246}} I francesi non solamente non sono atti al sublime, né avvezzi a sentirlo dai loro nazionali, o a produrlo in qualunque forma (applicate questa osservazione ch’é anche letteralmente di {{AutoreCitato|Lady Morgan}}, e universale, ai miei pensieri sopra {{AutoreCitato|Bossuet}}), ma disublimano ancora le cose veramente sublimi, come nelle traduzioni ec.<section end=3 />
{{ZbPensiero|245/2}}La lirica si può chiamare la cima, il colmo, la sommità della poesia, la quale è la sommità del discorso umano. Però i francesi che sono rimasti molte miglia indietro del sublime nell’epica, molto meno possono mai sperare una vera lirica, alla quale si richiede un sublime d’un genere tanto piú alto. Il {{AutoreCitato|Jean-Baptiste Say|Say}} nei Cenni sugli uomini e la società, chiama l’ode la sonata della letteratura. È un pazzo se stima che l’ode non possa esser altro, ma ha gran ragione e intende parlare delle odi che esistono, massime delle francesi.<span class="SAL">367,3,Alex brollo</span><section end=2 /><section begin=3 />{{ZbPagina|246}} I francesi non solamente non sono atti al sublime, né avvezzi a sentirlo dai loro nazionali o a produrlo in qualunque forma (applicate questa osservazione ch’è anche letteralmente di {{AutoreCitato|Lady Morgan}} e universale, ai miei pensieri sopra {{AutoreCitato|Bossnet}}), ma disublimano ancora le cose veramente sublimi, come nelle traduzioni ec.<span class="SAL">367,3,Alex brollo</span><section end=3 />