Pagina:Zibaldone di pensieri I.djvu/353: differenze tra le versioni

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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|225}}-->altra che questa di non accorgersi né prevedere i begli effetti che le sue parole faranno in chi leggerà, o ascolterà, e di non aver volontà né scopo nessuno, eccetto quello ch’é manifesto e naturale, di narrare, di celebrare, compiangere ec. Laonde è veramente miserabile e barbaro quell’uso moderno di tramezzare tutta la scrittura o poesia di segnetti e <span class="SAL">353,3,Alex brollo</span><section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|226}} lineette, e punti ammirativi doppi, tripli, ec. Tutto il ''{{TestoCitato|Il corsaro|Corsaro}}'' di {{Ac|George Gordon Byron|Lord Byron}} (parlo della traduzione non so del testo né delle altre sue opere) è tramezzato di lineette non solo tra periodo e periodo, ma tra frase e frase, anzi spessissimo la stessa frase è spezzata, e il sostantivo è diviso dall’aggettivo con queste lineette (poco manca che le stesse parole non siano cosí divise), le quali ci dicono a ogni tratto come il ciarlatano che fa veder qualche bella cosa; ''Fate attenzione, avvertite che questo che viene è un bel pezzo, osservate questo epiteto ch’é notabile, fermatevi sopra questa espressione, ponete mente a questa immagine'' ec. ec., cosa che fa dispetto al lettore; il quale quanto piú si vede obbligato a fare avvertenza tanto piú vorrebbe trascurare, e quanto piú quella cosa gli si dà per bella tanto piú desidera di trovarla brutta, e finalmente non fa nessun caso di quella segnatura, e legge alla distesa, come non ci fosse. Lascio l’incredibile, continuo e manifestissimo stento con cui il povero Lord suda e si affatica perché ogni minima frase, ogni minimo aggiunto sia originale e nuovo, e non ci sia cosa tanti milioni di volte detta, ch’egli non la ridica in un altro modo; affettazione piú chiara del sole, che disgusta eccessivamente e oltracciò stanca per l’uniformità e per la continua fatica dell’intelletto necessaria a capire quella studiatissima oscurissima e perenne originalità (25 agosto 1820).<span class="SAL">353,3,Alex brollo</span><section end=2 /><section begin=3 />{{ZbPagina|227}}
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|225}}-->altra che questa di non accorgersi né prevedere i begli effetti che le sue parole faranno in chi leggerà, o ascolterà, e di non aver volontà né scopo nessuno, eccetto quello ch’é manifesto e naturale, di narrare, di celebrare, compiangere ec. Laonde è veramente miserabile e barbaro quell’uso moderno di tramezzare tutta la scrittura o poesia di segnetti e<span class="SAL">353,4,Gimilzor</span><section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|226}} lineette, e punti ammirativi doppi, tripli, ec. Tutto il ''{{TestoCitato|Il corsaro|Corsaro}}'' di {{AutoreCitato|George Gordon Byron|Lord Byron}} (parlo della traduzione, non so del testo né delle altre sue opere) è tramezzato di lineette non solo tra periodo e periodo, ma tra frase e frase, anzi spessissimo la stessa frase è spezzata e il sostantivo è diviso dall’aggettivo con queste lineette (poco manca che le stesse parole non siano cosí divise), le quali ci dicono a ogni tratto come il ciarlatano che fa veder qualche bella cosa; ''Fate attenzione, avvertite che questo che viene è un bel pezzo, osservate questo epiteto ch’é notabile, fermatevi sopra questa espressione, ponete mente a questa immagine'' ec. ec., cosa che fa dispetto al lettore; il quale quanto piú si vede obbligato a fare avvertenza tanto piú vorrebbe trascurare, e quanto piú quella cosa gli si dà per bella tanto piú desidera di trovarla brutta, e finalmente non fa nessun caso di quella segnatura, e legge alla distesa, come non ci fosse. Lascio l’incredibile, continuo e manifestissimo stento con cui il povero Lord suda e si affatica perché ogni minima frase, ogni minimo aggiunto sia originale e nuovo, e non ci sia cosa tanti milioni di volte detta, ch’egli non la ridica in un altro modo; affettazione piú chiara del sole, che disgusta eccessivamente e oltracciò stanca per l’uniformità e per la continua fatica dell’intelletto necessaria a capire quella studiatissima oscurissima e perenne originalità (25 agosto 1820).<span class="SAL">353,4,Gimilzor</span><section end=2 /><section begin=3 />{{ZbPagina|227}}




{{ZbPensiero|227/1}}Come le persone di poca immaginazione e sentimento non sono atte a giudicare di poesia, o scritture di tal genere, e leggendole, e sapendo che sono<span class="SAL">353,3,Alex brollo</span><section end=3 />
{{ZbPensiero|227/1}}Come le persone di poca immaginazione e sentimento non sono atte a giudicare di poesia o scritture di tal genere, e leggendole e sapendo che sono<span class="SAL">353,4,Gimilzor</span><section end=3 />