Pagina:Rivista italiana di numismatica 1888.djvu/23: differenze tra le versioni
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(''Paleologus et Benedictus Zacharia Sii Vicarii imperatoris Sanctus Isidorus Sii''). |
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Nel campo due figure in piedi di fronte; a destra Santo Isidoro, a sinistra Paleologo. Essi tengono l’asta di un vessillo, lungo la quale la leggenda DVX. |
Nel campo due figure in piedi di fronte; a destra Santo Isidoro, a sinistra Paleologo. Essi tengono l’asta di un vessillo, lungo la quale la leggenda DVX. |
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{{A destra|Arg. ({{Pt|[[../34|Tav. I]]|[[#Tavola I|Tav. I]]}}, N. 1).}} |
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Il tipo di questa moneta e della seguente è precisamente quello del matapane veneto, ma più rozzo, come erano tutti quelli coniati nel Levante. Ciò che lo rende importante è il P, che si legge chiaramente sul nostro esemplare in principio della leggenda del dritto, lettera che non può confondersi con alcun’altra. Questa iniziale, dopo aver ben considerato, ci pare non possa riferirsi ad altri che a ''Paleologo Zaccaria'' padre di Martino e Benedetto II. Egli infatti tenne per qualche anno il possesso dell’isola ed è probabile che vi abbia battuto moneta col suo nome, associandovi quello del figlio Benedetto II. Il<span class="SAL">23,3,Carlomorino</span> |
Il tipo di questa moneta e della seguente è precisamente quello del matapane veneto, ma più rozzo, come erano tutti quelli coniati nel Levante. Ciò che lo rende importante è il P, che si legge chiaramente sul nostro esemplare in principio della leggenda del dritto, lettera che non può confondersi con alcun’altra. Questa iniziale, dopo aver ben considerato, ci pare non possa riferirsi ad altri che a ''Paleologo Zaccaria'' padre di Martino e Benedetto II. Egli infatti tenne per qualche anno il possesso dell’isola ed è probabile che vi abbia battuto moneta col suo nome, associandovi quello del figlio Benedetto II. Il <span class="SAL">23,3,Carlomorino</span> |
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