Pagina:Zibaldone di pensieri I.djvu/436: differenze tra le versioni

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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|348}}-->senza ''esperienza'' della verità, come quei lettori de’ poeti che sono senza esperienza di passioni, entusiasmo, sentimenti ec.; i quali, <span class="SAL">436,3,Alex brollo</span><section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|349}} posto che intendano anche perfettamente il senso dei filosofi profondissimi che combattono, non intendono la verità che quivi si contiene e vi danno nettamente, precisamente e consideratamente per falso, quello che voi saprete e sentirete ch’é vero, o viceversa. Del resto per intendere i filosofi, e quasi ogni scrittore, è necessario, come per intendere i poeti, aver tanta forza d’immaginazione e di sentimento e tanta capacità di riflettere da potersi porre nei panni dello scrittore e in quel punto preciso di vista e di situazione, in cui egli si trovava nel considerare le cose di cui scrive; altrimenti non troverete mai ch’egli sia chiaro abbastanza, per quanto lo sia in effetto. E ciò, tanto quando in voi ne debba risultare la persuasione e l’assenso allo scrittore, quanto nel caso contrario. Io so che con questo metodo non ho trovato mai oscuri, o almeno inintelligibili, gli scritti della {{AutoreCitato|Anne Louise Germaine de Staël|Staël}}, che tutti danno per oscurissimi. (22 novembre 1820).
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|348}}-->senza ''esperienza'' della verità, come quei lettori de’ poeti che sono senza esperienza di passioni, entusiasmo, sentimenti ec.; i quali, <span class="SAL">436,3,Alex brollo</span><section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|349}} posto che intendano anche perfettamente il senso dei filosofi profondissimi che combattono, non intendono la verità che quivi si contiene e vi danno nettamente, precisamente e consideratamente per falso quello che voi saprete e sentirete ch’é vero, o viceversa. Del resto per intendere i filosofi, e quasi ogni scrittore, è necessario, come per intendere i poeti, aver tanta forza d’immaginazione e di sentimento e tanta capacità di riflettere da potersi porre nei panni dello scrittore e in quel punto preciso di vista e di situazione, in cui egli si trovava nel considerare le cose di cui scrive; altrimenti non troverete mai ch’egli sia chiaro abbastanza per quanto lo sia in effetto. E ciò, tanto quando in voi ne debba risultare la persuasione e l’assenso allo scrittore, quanto nel caso contrario. Io so che con questo metodo non ho trovato mai oscuri, o almeno inintelligibili, gli scritti della {{AutoreCitato|Anne Louise Germaine de Staël|Staël}}, che tutti danno per oscurissimi. (22 novembre 1820).