Pagina:Zibaldone di pensieri I.djvu/195: differenze tra le versioni
Aggiunta RigaIntestazione via bot |
|||
Stato della pagina | Stato della pagina | ||
- | + | Pagine SAL 100% | |
Intestazione (non inclusa): | Intestazione (non inclusa): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{RigaIntestazione|('''''')|{{sc|pensieri}}|169|riga=si}} |
{{RigaIntestazione|('''59''')|{{sc|pensieri}}|169|riga=si}} |
||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
Non ho mai provato pensiero che astragga l’animo cosí potentemente da tutte le cose circostanti, come l’amore, e dico in assenza dell’oggetto amato, nella cui presenza non accade dire che cosa avvenga, fuor solamente alcuna volta il gran timore che forse forse gli potrà essere paragonato. |
vista. Non ho mai provato pensiero che astragga l’animo cosí potentemente da tutte le cose circostanti, come l’amore, e dico in assenza dell’oggetto amato, nella cui presenza non accade dire che cosa avvenga, fuor solamente alcuna volta il gran timore che forse forse gli potrà essere paragonato. |
||
{{ZbPensiero|59/2}}Io soglio sempre stomacare delle sciocchezze degli uomini e di tante piccolezze e viltà e ridicolezze ch’io vedo fare e sento dire massime a questi coi quali vivo che ne abbondano. Ma io non ho mai provato un tal senso di schifo orribile e propriamente tormentoso |
{{ZbPensiero|59/2}}Io soglio sempre stomacare delle sciocchezze degli uomini e di tante piccolezze e viltà e ridicolezze ch’io vedo fare e sento dire massime a questi coi quali vivo, che ne abbondano. Ma io non ho mai provato un tal senso di schifo orribile e propriamente tormentoso, come chi è mosso al vomito, per queste cose, quanto allora ch’io mi sentiva o amore o qualche aura di amore; dove mi bisognava rannicchiarmi ogni momento in me stesso, fatto sensibilissimo oltre ogni mio costume, a qualunque piccolezza e bassezza e rozzezza sia di fatti sia di parole, sia morale sia fisica, sia anche solamente filologica, come motti insulsi, ciarle insipide, scherzi grossolani, maniere ruvide e cento cose tali. |
||
Riga 8: | Riga 8: | ||
{{ZbPensiero|59/4}}Quella miserabile lussuria di epiteti, sinonimi, riempiture, chevilles |
{{ZbPensiero|59/4}}Quella miserabile lussuria di epiteti, sinonimi, riempiture, ''chevilles'' ec., che forma il comunissimo orpello de’ nostri classici cinquecentisti (e credo anche del {{Ac|Poliziano}}), però non paragonabili ai latini, ma piú ai greci quanto allo stile, non si trova o piú rara assai |
||
<span class="SAL">195,4,Gimilzor</span> |