Pagina:La Sacra Bibbia (Diodati 1885).djvu/449: differenze tra le versioni

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il mio cruccio, e mi rinforzerò;
il mio cruccio, e mi rinforzerò; 28 Io sono spaventato di tutti i miei tormenti, Io so che tu non mi reputerai innocente. 29 Io sarò reo; Perchè adunque mi affaticherei in vano? 30 Quando io mi fossi lavato con acque di neve, E nettatomi le mani col sapone; 31 Allora pure tu mi tufferesti in una fossa, E i miei vestimenti mi avrebbero in abbominio. 32 Perciocchè egli non è un uomo, come son io, perchè io gli risponda, E perchè noi veniamo insieme a giudicio. 33 Ei non v'è niuno che possa dar sentenza fra noi, Che possa metter la mano sopra amendue noi. 34 Ma rimuova egli pur la sua verga d'addosso a me, E non mi conturbi il suo spavento. 35 Allora io parlerò, e non avrò paura di lui; Perciocchè in questo stato io non sono in me stesso.


{{vb|9|28}} Io sono spaventato di tutti i miei tormenti, Io so che tu non mi reputerai innocente.
10:1 L'anima mia si annoia della mia vita; io mi lascerò scorrere addosso il mio lamento; io parlerò nell'amaritudine dell'anima mia. 2 Io dirò a Dio: Non condannarmi; Fammi assapere perchè tu litighi meco. 3 Ti par egli ben fatto di oppressare, Di sdegnar l'opera delle tue mani, E di risplendere sopra il consiglio degli empi? 4 Hai tu occhi di carne? Vedi tu come vede l'uomo? 5 Sono i tuoi giorni come i giorni dell'uomo mortale? Sono i tuoi anni come l'età umana? 6 Che tu faccia inchiesta della mia iniquità, E prenda informazione del mio peccato? 7 A te si appartiene di conoscere che io non son reo; E non vi è niuno che riscuota dalla tua mano.
8 Le tue mani mi hanno formato e composto; E tu mi distruggi tutto quanto d'ogn'intorno. 9 Deh! ricordati che tu mi hai formato come dell'argilla; E tu mi fai ritornare in polvere. 10 Non mi hai tu colato come latte, E fatto rappigliar come un cacio? 11 Tu mi hai vestito di pelle e di carne, E mi hai contesto d'ossa e di nervi. 12 Tu mi hai data la vita, ed hai usata benignità inverso me; E la tua cura ha guardato lo spirito mio. 13 E pur tu avevi riposte queste cose nel cuor tuo; Io conosco che questo era appo te.
14 Se io ho peccato, tu mi hai notato, E non mi hai assolto della mia iniquità. 15 Se io sono stato reo, guai a me; E se son giusto, non però alzo il capo, Essendo sazio d'ignominia, e veggendo la mia afflizione; 16 E se pur l'alzo, tu mi cacci a guisa di fiero leone, E torni a dimostrarti maraviglioso contro a me. 17 Tu mi produci in faccia nuovi testimoni tuoi; Tu accresci la tua indegnazione contro a me; Eserciti a muta sono sopra me. 18 Perchè dunque mi hai tratto fuor della matrice? Io vi sarei spirato, e l'occhio d'alcuno non mi avrebbe veduto. 19 Io sarei stato come se non avessi giammai avuto essere; Io sarei stato portato dal seno alla sepoltura. 20 I miei giorni non sono eglino poca cosa? cessa dunque, E rimanti da me, sì che io mi rinforzi un poco; 21 Avanti che io me ne vada alla terra delle tenebre, Dell'ombra della morte, onde mai non tornerò; 22 Alla terra d'oscurità simile a caligine; D'ombra di morte, ove non è ordine alcuno; E la quale, quando fa chiaro, è simile a caligine.


{{vb|9|29}} Io sarò reo; Perchè adunque mi affaticherei in vano?
11:1 E SOFAR Naamatita rispose e disse: 2 Non risponderebbesi egli ad un uomo di tante parole? Ed un uomo loquace sarebbe egli per ciò reputato giusto? 3 Faranno le tue ciancie tacer gli uomini? Ti farai tu beffe, senza che alcuno ti faccia vergogna? 4 Or tu hai detto: La mia maniera di vita è pura, Ed io sono stato netto davanti agli occhi tuoi. 5 Ma volesse pure Iddio parlare, Ed aprir le sue labbra teco; 6 E dichiararti i segreti della sapienza; Perciocchè sono doppi; E tu conosceresti che Iddio ti fa portar pena minore Che la tua iniquità non merita di ragione.

7 Potresti tu trovar modo d'investigare Iddio? Potresti tu trovar l'Onnipotente in perfezione? 8 Queste cose sono le altezze de' cieli, che ci faresti? Son più profonde che l'inferno, come le conosceresti? 9 La lor distesa è più lunga che la terra, E la lor larghezza è più grande che il mare. 10 Se Iddio sovverte, ovvero s'egli serra, E raccoglie, chi ne lo storrà? 11 Perciocchè egli conosce gli uomini vani; E veggendo l'iniquità, non vi porrebbe egli mente? 12 Ma l'uomo è scemo di senno, e temerario di cuore; E nasce simile a un puledro di un asino salvatico.
{{vb|9|30}} Quando io mi fossi lavato con acque di neve, E nettatomi le mani col sapone;

{{vb|9|31}} Allora pure tu mi tufferesti in una fossa, E i miei vestimenti mi avrebbero in abbominio.

{{vb|9|32}} Perciocchè egli non ''è'' un uomo, come ''son'' io, ''perchè'' io gli risponda, ''E perchè'' noi veniamo insieme a giudicio.

{{vb|9|33}} Ei non v’è niuno che possa dar sentenza fra noi, ''Che'' possa metter la mano sopra amendue noi.

{{vb|9|34}} ''Ma'' rimuova egli pur la sua verga d’addosso a me, E non mi conturbi il suo spavento.

{{vb|9|35}} ''Allora'' io parlerò, e non avrò paura di lui; Perciocchè in questo stato io non ''sono'' in me stesso.<section end=9 /><section begin=10 />

{{vb|10|1|capolettera}} L’anima mia si annoia della mia vita; io mi lascerò scorrere addosso il mio lamento; io parlerò nell’amaritudine dell’anima mia.

{{vb|10|2}} Io dirò a Dio: Non condannarmi; Fammi assapere perchè tu litighi meco.

{{vb|10|3}} Ti par egli ben fatto di oppressare, Di sdegnar l’opera delle tue mani, E di risplendere sopra il consiglio degli empi?

{{vb|10|4}} Hai tu occhi di carne? Vedi tu come vede l’uomo?

{{vb|10|5}} ''Sono'' i tuoi giorni come i giorni dell’uomo mortale? ''Sono'' i tuoi anni come l’età umana?

{{vb|10|6}} Che tu faccia inchiesta della mia iniquità, E prenda informazione del mio peccato?

{{vb|10|7}} A te si appartiene di conoscere che io non son reo; E non ''vi è'' niuno che riscuota dalla tua mano.

{{vb|10|8}} Le tue mani mi hanno formato e composto; E tu mi distruggi tutto quanto d’ogn’intorno.

{{vb|10|9}} Deh! ricordati che tu mi hai formato come dell’argilla; E tu mi fai ritornare in polvere.

{{vb|10|10}} Non mi hai tu colato come latte, E fatto rappigliar come un cacio?

{{vb|10|11}} Tu mi hai vestito di pelle e di carne, E mi hai contesto d’ossa e di nervi.

{{vb|10|12}} ''Tu mi hai data'' la vita, ed hai usata benignità inverso me; E la tua cura ha guardato lo spirito mio.

{{vb|10|13}} E pur tu avevi riposte queste cose nel cuor tuo; Io conosco che questo ''era'' appo te.

{{vb|10|14}} Se io ho peccato, tu mi hai notato, E non mi hai assolto della mia iniquità.

{{vb|10|15}} Se io sono stato reo, guai a me; E se son giusto, non però alzo il capo, ''Essendo'' sazio d’ignominia, e veggendo la mia afflizione;

{{vb|10|16}} E se pur l’alzo, tu mi cacci a guisa di fiero leone, E torni a dimostrarti maraviglioso contro a me.

{{vb|10|17}} Tu mi produci in faccia nuovi testimoni tuoi; Tu accresci la tua indegnazione contro a me; Eserciti a muta ''sono'' sopra me.

{{vb|10|18}} Perchè dunque mi hai tratto fuor della matrice? Io ''vi'' sarei spirato, e l’occhio d’alcuno non mi avrebbe veduto.

{{vb|10|19}} Io sarei stato come se non avessi giammai avuto essere; Io sarei stato portato dal seno alla sepoltura.

{{vb|10|20}} I miei giorni non ''sono'' eglino poca cosa? cessa dunque, E rimanti da me, sì che io mi rinforzi un poco;

{{vb|10|21}} Avanti che io me ne vada alla terra delle tenebre, Dell’ombra della morte, onde mai non tornerò;

{{vb|10|22}} Alla terra d’oscurità simile a caligine; D’ombra di morte, ''ove'' non ''è'' ordine alcuno; E la quale, ''quando'' fa chiaro, ''è'' simile a caligine.<section end=10 /><section begin=11 />

{{vb|11|1|capolettera}} E SOFAR Naamatita rispose e disse:

{{vb|11|2}} Non risponderebbesi egli ad un uomo di tante parole? Ed un uomo loquace sarebbe egli ''per ciò'' reputato giusto?

{{vb|11|3}} Faranno le tue ciancie tacer gli uomini? Ti farai tu beffe, senza che alcuno ti faccia vergogna?

{{vb|11|4}} Or tu hai detto: La mia maniera di vita è pura, Ed io sono stato netto davanti agli occhi tuoi.

{{vb|11|5}} Ma volesse pure Iddio parlare, Ed aprir le sue labbra teco;

{{vb|11|6}} E dichiararti i segreti della sapienza; Perciocchè ''sono'' doppi; E tu conosceresti che Iddio ti fa portar pena minore Che la tua iniquità non merita di ragione.

{{vb|11|7}} Potresti tu trovar modo d’investigare Iddio? Potresti tu trovar l’Onnipotente in perfezione?

{{vb|11|8}} ''Queste cose sono'' le altezze de’ cieli, che ''ci'' faresti? ''Son'' più profonde che l’inferno, come ''le'' conosceresti?

{{vb|11|9}} La ''lor'' distesa ''è'' più lunga che la terra, E la ''lor'' larghezza ''è più grande'' che il mare.

{{vb|11|10}} Se ''Iddio'' sovverte, ovvero s’egli serra, E raccoglie, chi ne lo storrà?

{{vb|11|11}} Perciocchè egli conosce gli uomini vani; E veggendo l’iniquità, non ''vi'' porrebbe egli mente?

{{vb|11|12}} Ma l’uomo ''è'' scemo di senno, e temerario di cuore; E nasce ''simile'' a un puledro di un asino salvatico.