Pagina:Patria Esercito Re.djvu/55: differenze tra le versioni
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E l’Italia ne fu allora informata da una lettera che il generale Raffaele Cadorna dirigeva, pure alla Camera de’ Deputati: |
E l’Italia ne fu allora informata da una lettera che il generale Raffaele Cadorna dirigeva, pure alla Camera de’ Deputati: |
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“S. M. Carlo Alberto, stette sempre esposto al fuoco ov’era maggiore il pericolo: le palle [[File:Patria Esercito Re p055.jpg|right|256px]]fischiavano di continuo sul di Lui capo: molti gli caddero vicino: anche a notte egli continuava a stare sugli spalti della città, ov’era ridotta la nostra difesa. Il generale Durando dovette trascinarlo pel braccio perchè cessasse di correre ormai inutilmente, rischi terribili...„ |
<div style="text-indent: 2em;">“S. M. Carlo Alberto, stette sempre esposto al fuoco ov’era maggiore il pericolo: le palle [[File:Patria Esercito Re p055.jpg|right|256px]]fischiavano di continuo sul di Lui capo: molti gli caddero vicino: anche a notte egli continuava a stare sugli spalti della città, ov’era ridotta la nostra difesa. Il generale Durando dovette trascinarlo pel braccio perchè cessasse di correre ormai inutilmente, rischi terribili...„</div> |
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E immensa doveva essere la commozione della Camera, nel pensare a colui, il quale, all’Austria che gli offriva i Ducati di Parma e di Modena, promettendogli di lasciar libera la Lombardia e autonoma, o quasi, la Venezia, rispondeva: |
E immensa doveva essere la commozione della Camera, nel pensare a colui, il quale, all’Austria che gli offriva i Ducati di Parma e di Modena, promettendogli di lasciar libera la Lombardia e autonoma, o quasi, la Venezia, rispondeva: |
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