Una Medaglia inedita di Giacomo Jonghelinck: differenze tra le versioni
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- Nel taglio del braccio : ÆT • 45.
- Cerchio di perline.
- R/ — FAVENTE • DEO.
- Figura allegorica femminile, laureata, vestita all’antica, che tiene nella destra una spada, nella sinistra una palma e un ramo d’ulivo, e sta ritta su di uno scoglio battuto dalle onde, mentre quattro venti convergono il loro soffio verso di lei. Nello sfondo, a destra, una chiesa ed altri edifici, in parte occultati da un arbusto che s’abbarbica allo scoglio; a sinistra, al di là d’un braccio di mare, una fortezza che racchiude due chiese, verso la quale veleggia una navicella guidata da una donna (Margherita d’Austria?)1.
Sullo scoglio, • 1567 •
Cerchio di perline.
Incidentalmente, noterò che il diritto di questa medaglia è talmente simile, nello stile ed in tutte le particolarità accessorie, a quello della medaglia contemporanea (del 1566) per la Contessa di Horn2, da doverne dedurre che se, — come fu dimostrato dal Rossi, — la prima è lavoro di Jonghelinck, anche la seconda dev’essere cosa sua. Essa pure, dall’Armand, è collocata fra le italiane di autore ignoto, come altre che molto probabilmente appartengono invece a Jonghelinck, ma che ora non è il caso di rintracciare, perchè quest’indagine ci condurrebbe troppo lungi dall’argomento.
Il mio assunto, infatti, si limita a far conoscere la seguente medaglia, che si conserva nel Gabinetto di Brera, e ch’io ritengo inedita:
Diam. mm. 61.
- D/ — CO : PROSPER TODISCVS ÆT : XXXV.
- Busto del Conte Prospero Tedeschi, a destra, a testa nuda.
- Nel taglio del braccio, 1567.
- Cerchio di perline.
- R/ — VINCET ITER DVRVM.
- Figura allegorica bifronte, coronata, con compasso nella destra, seduta in biga lenta a sinistra, tratta da un leone e da una leonessa, su terreno roccioso.
Cerchio di perline.
Questa splendida medaglia (che l’Armand non avrebbe certo esitato ad attribuire ad un artista italiano, e eh’ egli avrebbe quindi registrato nella sua opera, se non si trattasse appunto, probabilmente, di un cimelio sconosciuto), si può dire gemella addirittura della medaglia suddescritta di Margherita d’Austria. Gemella per lo stile, come può giudicarne chiunque, gemella per tutti i particolari tecnici, gemella per l’identità della data, del diametro, e persino, negli esemplari di Brera, del metallo e del peso. Poiché le due medaglie del Gabinetto sono entrambe in argento; e pesano, quella di Margherita grammi 52,20, quella del Tedeschi grammi 62,00. Non vi può insomma esser dubbio alcuno sull’attribuire entrambe le medaglie allo stesso autore.
E se si pensa che il personaggio rappresentato dalla seconda, cioè il Conte Prospero Tedeschi, di Piacenza, accompagnò Margherita nelle Fiandre in qualità di maggiordomo, apparirà ben naturale che la sua medaglia sia di mano di Giacomo Jonghelinck, del valoroso artista fiammingo che ritrasse pure le sembianze della sua Principessa.
Note
- ↑ Nella donna sullo scoglio, il Van Loon vorrebbe ravvisare Margherita, e nella piccola barca la nave dello Stato; ma le fattezze della donna sullo scoglio sono affatto diverse da quelle della Governatrice, e, d’altra parte, nell’esemplare di Brera, la persona che sta nella navicella è indubbiamente una donna, anzi, per quanto lo permettano di riconoscere le dimensioni minime della figura, una donna nel costume del Cinquecento.
- ↑ Van Loon, Trésor de Numismatique (Choix de médailles exécutées en Allemagne, tav. XIX, n. 8).