Lettere di Cesare Lombroso a Mario Rapisardi: differenze tra le versioni

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| Nome e cognome dell'autore =Cesare Lombroso
| Titolo =Lettera di Cesare LombrosoLettere a Mario Rapisardi
| Iniziale del titolo =L
| Anno di pubblicazione =1893
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| Progetto =letteratura
| Argomento =lettere
| URL della versione cartacea a fronte =http://www.archive.org/stream/commentariorapis00tomauoft#page/244/mode/2up
| sottotitolo =
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{{a destra|[Torino, 15 ottobre 1893]}}
 
 
:::''On. {{Ac|Mario Rapisardi|Prof.}} ''
 
Ho ricevuto, se non erro, per mezzo dell’ eddell’ed. ''Giannotta'' il dono prezioso del suo ultimo poema che sferza a sangue questo secolo ignaro in mezzo cui agonizziamo.
 
Se una potenza umana riuscisse a qualcosa, i suoi versi dovrebbero scuoterci. Ma siamo troppo oltre incancreniti. E neppure lei basterà.
 
Ma siamo troppo oltre incancreniti.
 
E neppure lei basterà.
 
I posteri le terran grado d’averlo tentato.
 
''{{A destra|Suo ammiratore Cesare Lombroso''
 
 
{{Sc|C. Lombroso''}}}}
 
{{a destra|Torino, 16 ott. 1893}}
 
 
E’ naturale che Ella, avendo il triste privilegio del genio, ella ne debba pagare i frutti più amari; i frutti dolci vengono dopo.
 
E’È naturale che Ella, avendo il triste privilegio del genio, ella ne debba pagare i frutti più amari; i frutti dolci vengono dopo.
Io ho letto e goduto il suo potente poema, e non vi ho trovato che le prove di una sola colpa, quella del genio.
 
Io ho letto e goduto il suo potente poema, e non vi ho trovato che le prove di una sola colpa, quella del genio. E quella non la perdonano mai gli uomini.
 
Chi eè colui che lombrosianeggia? E quello che fa dello spiritismo è forse un mio concittadino?
E quello che fa dello spiritismo e forse un mio concittadino ?
 
Io avrei desiderio che qualcheduno facesse la chiave, come si è fatto per ''Daudet''. Tutto suo
 
{{A destra|{{Sc|C. Lombroso}}}}
''Tutto suo
{{a destrasmaller|Torino, 16 ott. 1893}}
C. Lombroso''
[[Categoria:Lettere]]