Pagina:Versi di Giacomo Zanella.djvu/214: differenze tra le versioni

Federicor (discussione | contributi)
 
Aubrey (discussione | contributi)
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 50%
+
Pagine SAL 75%
Intestazione (non inclusa):Intestazione (non inclusa):
Riga 1: Riga 1:
{{RigaIntestazione|200|{{sc|il cantico di debora.}}|}}
200
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
<poem>
IL CANTICO DI DEBORA.
Signore, quel dì che alle spalle
Signore, quel dì che alle spalle
Di Seìr ti lasciasti la valle,
Di Seìr ti lasciasti la valle,
E d’Edòme per V ampia contrada
E d’Edòme per V ampia contrada
A’ tuoi servi segnasti la strada.
A’ tuoi servi segnasti la strada.
Spaventata die un balzo la terra
Spaventata die un balzo la terra
Che ti vide discendere in guerra;
Che ti vide discendere in guerra;
Cieli e nubi si sciolsero in fonti;
Cieli e nubi si sciolsero in fonti;
Come cera si strussero i monti;
Come cera si strussero i monti;
Tocche al vampo dell’ira divina
Tocche al vampo dell’ira divina
Dileguaro le balze del Sina.
Dileguaro le balze del Sina.
Ma nell’età di Sangaro,
Ne’ giorni di laele
Le vie maestre tacquero
Deserte in Israele:
Tremando i passeggeri
Battean torti sentieri,
Finché terribil sorse
Debora in guerra, e madre
Impavida soccorse
Air invilite squadre.
Dio nove pugne elesse,
Dio gli orgogliosi oppresse.
Quarantamila in campo
Trasse Israel: ma nudi
D’aste venian, ne scampo
Avean d’usberghi e scudi.



<span class="SAL">214,2,Federicor</span>
Ma nell’età di Sangaro,
Ne’ giorni di laele
Le vie maestre tacquero
Deserte in Israele:
Tremando i passeggeri
Battean torti sentieri,
Finché terribil sorse
Debora in guerra, e madre
Impavida soccorse
All’invilite squadre.

Dio nove pugne elesse,
Dio gli orgogliosi oppresse.
Quarantamila in campo
Trasse Israel: ma nudi
D’aste venian, ne scampo
Avean d’usberghi e scudi.</poem>

<span class="SAL">214,3,Aubrey</span>