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§ 5. Abbiamo già detto che la persistenza con cui fino ad oggidì si calcolò la Soma in 16 Pesi dimostra anche la inalterabilità storica della sua ottava parte, che è il ''Sextarius'': ma non mancano altri argomenti che comprovino, come le induzioni che abbiamo fatte sulla origine delle nostre misure dei grani sieno pienamente fondate. A Roma il sale si misurava colla misura di capacità (83), ma nella convenzione commerciale del 730 fra re Liutprando e quei di Comacchio si parla bensì di Modii di sale quale corrispettivo del dazio convenuto, ma si esige anche che il Modius abbia il peso di 30 libbre (84). Gli esattori di questo dazio sotto Carlo Magno pretesero di portarvi un aumento , sicché invece di un Moggio da 30 libbre, com'era prima, volevano riscuotere «maiorem modium idest ad libras quadraginta quinque (85).» Questo rapporto fra il volume ed il peso di una data materia non è altro che quello, che circa tre secoli e mezzo di poi vediamo essere stato di fondamento anche nella nostra città nel costituire il ''Sextarius'' del frumento e degli altri grani, e questo stesso rapporto fu quello che pure nella nostra città servì di base allo staio del sale. Questa era appunto una misura effettiva, poiché nello Statuto più vecchio troviamo ordinato che i rivenditori del sale e dei grani non tengano che un solo staio ed una sola rasiera (86). Ma ciò che dimostra, che anche questa misura era basata sovra un determinato peso, è il fatto, che il sale ora si pesava, ora si misurava. Cosi nel 1392, secondo il nostro cronista, il sale si ven-<span class="SAL">31,2,M.casanova</span>
§ 5. Abbiamo già detto che la persistenza con cui fino ad oggidì si calcolò la Soma in 16 Pesi dimostra anche la inalterabilità storica della sua ottava parte, che è il ''Sextarius'': ma non mancano altri argomenti che comprovino, come le induzioni che abbiamo fatte sulla origine delle nostre misure dei grani sieno pienamente fondate. A Roma il sale si misurava colla misura di capacità (83), ma nella convenzione commerciale del 730 fra re Liutprando e quei di Comacchio si parla bensì di Modii di sale quale corrispettivo del dazio convenuto, ma si esige anche che il Modius abbia il peso di 30 libbre (84). Gli esattori di questo dazio sotto {{AutoreCitato|Carlo Magno}} pretesero di portarvi un aumento , sicché invece di un Moggio da 30 libbre, com'era prima, volevano riscuotere «maiorem modium idest ad libras quadraginta quinque (85).» Questo rapporto fra il volume ed il peso di una data materia non è altro che quello, che circa tre secoli e mezzo di poi vediamo essere stato di fondamento anche nella nostra città nel costituire il ''Sextarius'' del frumento e degli altri grani, e questo stesso rapporto fu quello che pure nella nostra città servì di base allo staio del sale. Questa era appunto una misura effettiva, poiché nello Statuto più vecchio troviamo ordinato che i rivenditori del sale e dei grani non tengano che un solo staio ed una sola rasiera (86). Ma ciò che dimostra, che anche questa misura era basata sovra un determinato peso, è il fatto, che il sale ora si pesava, ora si misurava. Cosi nel 1392, secondo il nostro cronista, il sale si {{pt|ven-|vendeva}}<span class="SAL">31,3,Aubrey</span>