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Poesie italiane/Per nozze II: differenze tra le versioni

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</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=75%|data=16 giugno 2008|arg=Sonetti}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=Per nozze|prec=../Per la signora marchesa Isotta Pindemonti Veronese III|succ=../A sua eccellenza Girolamo Ascanio Giustiniani}}
 
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<poem>
 
Quella donzella amabile, vezzosa,
Cura di mille giovanetti amanti,
Che a le parole, a gli atti, ed a i sembianti
{{R|4}}Sembra più che mortal celeste cosa;
 
Mentre di pura fiamma arde, e ritrosa
Nasconde i suoi desiri onesti e santi,
Tal che non osa alcun farlesi avanti;
{{R|8}}Di straniero garzone è fatta sposa.
 
Onde piagne a ragion l’Adige, e dice:
Ahi ben di quello il Mincio oggi si vanta,
{{R|11}}Misero, ond’io sperava esser felice!
 
Così mette talor nobile pianta
In ben culto giardin la sua radice,
{{R|14}}Ed in altro di bei frutti s’ammanta .
</poem>
Estratto da "https://it.wikisource.org/wiki/Poesie_italiane/Per_nozze_II"