Pagina:Zibaldone di pensieri V.djvu/203: differenze tra le versioni

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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|3122}}-->esempio, nelle cosí dette, assurde tragedie, ''di lieto fine'');<ref name="ftn56">Vedi la p. 3448. segg. e in particolare 3450-1.</ref> oltre, dico, all’aver potuto mettere in moto nel suo poema ambedue quegl’interessi che fortissimamente operano nell’uomo, e grandissimo piacere gli recano, e sono poetichissimi, cioè la maraviglia della virtú superante ogni ostacolo ed ottenente il suo fine, interesse che in quei tempi principalmente era di gran forza, e la compassione della somma virtú caduta in somma e non medicabile né consolabile calamità; <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|3123}} oltre tutto questo {{AutoreCitato|Omero}} ottenne di potere introdurre nel suo poema, un perpetuo contrasto di passioni contrarie continuamente operanti ne’ lettori, continuamente equilibrantisi l’una l’altra, continuamente sottentranti e implicantisi e mescolantisi l’una nell’altra. Contrasto nato dalla duplicazione dell’interesse dello scopo e della persona principale, la qual duplicazione in virtú di questo perpetuo e perpetuamente sensibile contrasto, non solo raddoppia ma moltiplica piú volte l’effetto e l’energia dell’Iliade nell’animo de’ lettori, e la vivacità delle sensazioni, e il commovimento e l’agitazione dello spirito, propria operazione della poesia.
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|3122}}-->esempio, nelle cosí dette, assurde tragedie, ''di lieto fine'');<ref name="ftn56">Vedi la p. 3448. segg. e in particolare 3450-1.</ref> oltre, dico, all’aver potuto mettere in moto nel suo poema ambedue quegl’interessi che fortissimamente operano nell’uomo, e grandissimo piacere gli recano, e sono poetichissimi, cioè la maraviglia della virtú superante ogni ostacolo ed ottenente il suo fine, interesse che in quei tempi principalmente era di gran forza, e la compassione della somma virtú caduta in somma e non medicabile né consolabile calamità; <span class="SAL">203,2,Alebot</span><section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|3123}} oltre tutto questo {{AutoreCitato|Omero}} ottenne di potere introdurre nel suo poema, un perpetuo contrasto di passioni contrarie continuamente operanti ne’ lettori, continuamente equilibrantisi l’una l’altra, continuamente sottentranti e implicantisi e mescolantisi l’una nell’altra. Contrasto nato dalla duplicazione dell’interesse dello scopo e della persona principale, la qual duplicazione in virtú di questo perpetuo e perpetuamente sensibile contrasto, non solo raddoppia ma moltiplica piú volte l’effetto e l’energia dell’Iliade nell’animo de’ lettori, e la vivacità delle sensazioni, e il commovimento e l’agitazione dello spirito, propria operazione della poesia.


Tali si furono le intenzioni di {{AutoreCitato|Omero}}, tale il mezzo e l’arte da lui adoperati per conseguirle, tale la vera natura, il vero carattere, il vero andamento del suo poema, la vera forma ch’egli ha e che l’autore volle dargli. Vediamo ora gli altri poeti epici e i loro poemi, e <section end=2 /><section begin=3 />{{ZbPagina|3124}} le regole dell’epopea che dopo {{AutoreCitato|Omero}} furono concepute e insegnate e poste e seguite.
Tali si furono le intenzioni di {{AutoreCitato|Omero}}, tale il mezzo e l’arte da lui adoperati per conseguirle, tale la vera natura, il vero carattere, il vero andamento del suo poema, la vera forma ch’egli ha e che l’autore volle dargli. Vediamo ora gli altri poeti epici e i loro poemi, e <span class="SAL">203,2,Alebot</span><section end=2 /><section begin=3 />{{ZbPagina|3124}} le regole dell’epopea che dopo {{AutoreCitato|Omero}} furono concepute e insegnate e poste e seguite.


Videro tutti la necessità di far che l’Eroe e la impresa principale che si prendesse a lodare e a narrare nell’epopea riuscissero felicemente. Ciò fu dato per regola, e questa regola fu seguita da tutti. Massimamente che dietro l’esempio dell’Iliade (benché<section end=3 />
Videro tutti la necessità di far che l’Eroe e la impresa principale che si prendesse a lodare e a narrare nell’epopea riuscissero felicemente. Ciò fu dato per regola, e questa regola fu seguita da tutti. Massimamente che dietro l’esempio dell’Iliade (benché<span class="SAL">203,2,Alebot</span><section end=3 />