Lettera di Bartomeu Simon a Domenico Simon (14 febbraio 1790): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Annullata la modifica 938163 di Candalua (discussione)
onlyinclude
Riga 1:
{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Bartomeu Simon<section end="Nome e cognome dell'autore"/>
<section begin="Anno di pubblicazione"/>1790<section end="Anno di pubblicazione"/>
<section begin="Iniziale del titolo"/>L<section end="Iniziale del titolo"/>
Riga 9:
<section begin="avz"/>75%<section end="avz"/>
<section begin="arg"/>lettere<section end="arg"/>
</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=75%|data=23 maggio 2010|arg=lettere}}<noinclude>
{{Intestazione
| Nome e cognome dell'autore =Bartomeu Simon
Riga 26:
}}</noinclude>
 
<onlyinclude>
[Càller, 14 de febrer de 1790. Font: AG, llig. 647bis. Carta de Bartomeu Simon al seu fill Domènec, en què li exposa les seves esperances d'aconseguir prestigiosos càrrecs públics a l'illa (fragment)]
 
 
L'avvervi accennato di pretendere, ossia di voler io aspirare alla vice-intend''en''za di Sassari fu coll'idea di poter aver da vicino l'occhio al patrimonio interminato, acquistar un grado di più e poter esser alquanto visibile e più benemerito d'una real grazia, come di titolo, croce, pensione, etc., ed ancora di poter poi occupare magior posto in Cagliari, come sarebbe censor g''enera''le overo consevator g''enera''le del Tabellione e Giudice del patrimonio siccome altra volta s'ideò. Per fine tutte sono idee, Dio sa la idea che avrà fatto per tutti noi. Erasi pur aperto un bucco d'impiegarmi in Cagliari per Tesor''ier''e g''enera''le volendosi giubbilar Deidda, il quale so abbia suggerito che niuno sarebbe più al caso di me; ma io né posso, né devo accettar tal impiego di molta contabilità e poi di molta fatica seccante com'è di andar giornalm''en''te alla mattina ed al dopo pranzo alla Tesor''eri''a, ciocche non è per me. Se fosse come lo aveva Pilo Baccallar, senza obbligo di andar alla scuola, si potrebbe pensare, benché lo stipendio di 500 scudi non basta per viver io in Cagliari ed abbandonar la Suddelegaz''io''ne patrim''onia''le.
</onlyinclude>
 
[[Categoria:Testi-L]]
[[Categoria:Letteratura-L]]
[[Categoria:Testi del XVIII secolo]]
[[Categoria:Opere letterarie del XVIII secolo]]
[[Categoria:Lettere]]
 
[[ca:Llengua i cultura a l'Alguer durant el segle XVIII: Bartomeu Simon/APÈNDIX 3]]