Nova polemica/Palinodia: differenze tra le versioni

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==[[Pagina:Nova polemica.djvu/206]]==
:::::''Poi sdraia nel porcil l’anima sazia''
:::::''E - vigliacchi siam noi - si mette a urlare.''
:::::''Potrà darsi benissimo. Ma... in grazia...''
:::::''Se parlaste un pochino al singolare?''
::::::F. Cavallotti. ''Nel giornale'' La Ragione, ''Anno IV, n. 232.''
 
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<poem>
Dissi - ''noi siam vigliacchi'' -
e me ne pento. Errai.
È il secolo de’ Gracchi
questo che bestemmiai;
ma voi vi siete accorti
che siamo tutti forti, forti, forti.
 
L’evo romano, l’evo
eroico è ritornato
ed io non lo sapevo.
Ma forse sarà stato,
Bruto me lo perdoni,
perchè non vado a le dimostrazioni.
</poem>
==[[Pagina:Nova polemica.djvu/208]]==
<poem>
 
Già. In Italia nasciamo
Catoni e Cincinnati.
Ladri? Ma non ne abbiamo
e i poveri avvocati
per non morir di stento
vanno a farsi le leggi in Parlamento.
 
Oh, no, non ci son vili
tra un popolo d’eroi,
ma le virtù civili
son sì fitte tra noi,
che fin gli appaltatori
li abbiam dovuti far commendatori.
 
Ipocrisia? Davvero
non ci si può pensare!
Siamo un po’ furbi, è vero,
ma ipocriti? vi pare!
Oh, li abbiamo aboliti
(leggete il Curci) i padri gesuiti!
 
Deh, patria mia, felice
come ti veggo e lieta,
spregiar la corruttrice
copia de la moneta!
L’ebbe di ferro Sparta:
più spartana di lei tu l’hai di carta.
</poem>
==[[Pagina:Nova polemica.djvu/209]]==
<poem>
 
Su ’l tuo beato suolo
che ci fanno gli uscieri?
A che serve lo stuolo
de’ tuoi carabinieri?
In Svizzera, nol sai?
cassieri e casse non ne scappan mai.
 
E le donne? Oh, le donne!
Che modelli di spose,
di ragazze, di nonne!
Che virtù portentose!
Se questo tempo dura,
non c’è più corna per la iettatura.
 
Uomini puri e forti,
a Monaco ci andate
per compiangere i morti
de le ''cinque giornate''?
Ma questo si può fare
anche a Milano. Al ''club'' si può giuocare.
 
Uomini forti e puri,
perchè, perchè scendete
ne gli angiporti oscuri
e ne l’ombre discrete
de le strade lontane?
Cercate le virtù repubblicane?
</poem>
==[[Pagina:Nova polemica.djvu/210]]==
<poem>
 
Oh, non tocche da ’l male
virtuose persone,
voi siete l’ideale
sognato da Platone,
la semente novella,
de la santa città de ’l Campanella,
 
ed io per ritornare
in grazia vostra, o puri,
parlerò a ’l singolare
e scriverò su i muri
l’aforisma novello
che c’è un corrotto solo ed io son quello.
</poem>