Pagina:Storia della letteratura italiana I.djvu/73: differenze tra le versioni
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Sentimento di soddisfazione che si volge in tristezza e talora in fieri accenti di sdegno contro la moltitudine degli uomini |
Sentimento di soddisfazione che si volge in tristezza e talora in fieri accenti di sdegno contro la moltitudine degli uomini ''bestie che somigliano uomo''. E dove non è virtù, non è amore, e non dovrebbe esser bellezza: onde esorta le donne a partirla da loro: |
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Qui sviluppato in forma scolastica è il solito concetto dell’amore, che fa uno di due, unisce bellezza e virtù. Ma questo concetto è per Dante cosa vivente, è l’anima del mondo, l’unità della vita. E poichè vede bellezza, e non trova virtù, sente nella vita una scissura, una discordia, che lo move a sdegno. Indi quel movimento di immaginazione così nuovo e originale, quel desiderare nella donna e sperar poco un atto di ''bel disdegno'', per il quale dica: poichè nell’uomo non è virtù, cesso di esser bella, cesso di amare. Dante si crede obbligato ad argomentare, ad esporre il suo concetto in forma dottrinale, e qui è il suo torto, qui è la forma che lo <noinclude>cer-</noinclude><span class="SAL">73, |
Qui sviluppato in forma scolastica è il solito concetto dell’amore, che fa uno di due, unisce bellezza e virtù. Ma questo concetto è per Dante cosa vivente, è l’anima del mondo, l’unità della vita. E poichè vede bellezza, e non trova virtù, sente nella vita una scissura, una discordia, che lo move a sdegno. Indi quel movimento di immaginazione così nuovo e originale, quel desiderare nella donna e sperar poco un atto di ''bel disdegno'', per il quale dica: poichè nell’uomo non è virtù, cesso di esser bella, cesso di amare. Dante si crede obbligato ad argomentare, ad esporre il suo concetto in forma dottrinale, e qui è il suo torto, qui è la forma che lo <noinclude>cer-</noinclude><span class="SAL">73,4,Adriana</span> |