Pagina:Sull'opportunità delle strade ferrate nello Stato Pontificio.djvu/58: differenze tra le versioni

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Versione delle 18:27, 29 lug 2011

Laddove infestando la linea al Ponte Lagoscuro sul Pò, oltre il vantaggio che si recherebbe al ferrarese, passando nel mezzo della provincia e toccando la stessa Ferrara, si avrebbe pronta la comunicazione colla linea Ferdinandea anzidetta, con un breve tratto di strada ferrata da Padova per Rovigo, il quale sarebbe sull'istante dal regno Lombardo Veneto costruito; ma in ogni pessimo caso, senza valutare i canali navigabili dal Pò a Venezia, é già quel breve tratto percorso dalle diligenze nello spazio di sei ore talmenteché potrebbe francamente dirsi, che la linea pontificia condotta al Pò sarebbe in piena relazione con quella della Lombardia veneta, e coll’alta Italia.

Movendo da Ancona verso Roma, il piano s'incontra difficoltoso, ma non tale da formare ostacolo, perché mercé le indagini di più valenti ingegneri, e segnatamente di due, che meritano ogni fiducia, la linea si propone uniformemente pel tratto da Narni fino a Roma, ed in quello da Narni fino ad Ancona diversificando l’uno dall'altro, ci si presenta la necessità di esporre entrambe le opinioni.

Incominceremo da quello che toccarebbe più città cospicue. Egli partirebbe da Ancona, e costeggiando il mare fino al porto di Recanati, ivi entrerebbe sotto Loreto, Recanati, Macerata, S. Severino, Pioraco, Nocera, Fuligno, Spoleto, da dove volgendo pel piano del Mareggia, e toccando Macerino e Battiferro verrebbe a Terni, e quindi a Narni, da dove procedendo fino a s. Liberato, si deciderebbe per la destra del Tevere sotto Otricoli, entrando in Provincia di Sabina sotto Magliano, Poggio Mirteto, Corese, Monterotondo, finalmente nella campagna romana per la valle del Tevere fino a Roma.