Pagina:Sull'opportunità delle strade ferrate nello Stato Pontificio.djvu/52: differenze tra le versioni

ThomasBot (discussione | contributi)
m Silvio_Gallio: split
(Nessuna differenza)

Versione delle 17:26, 29 lug 2011

immenso, e forse irreparabile quello che ricadrebbe sullo Stato stesso per esser cosi segregato e disgiunto, pel difetto di egual mezzo di contatto, dai grandi rapporti.

Né avrebbe bastato opporre, che la cosa non sia urgente, e che ammesso pure il danno, può questo facilmente ripararsi, poiché la geografica situazione nostra, che é la base principale dell'argomento, rimanendo sempre la stessa, qualunque dilazione si frapponga, potrà sempre farsi e con la medesima utilità quello che or non si facesse. No, perché il perduto é sempre perduto, ed in materia commerciale l'occasione é come il tempo, il quale fuggito che sia non si ricupera mai più. "Se l’impresa d' una strada ferrata, dice il Pezzato, manca o si dilaziona, ecco una somma d'interessi o traditi o compromessi". Poi, ognun sa, che il commercio ha pure le sue abitudini, e se il più piccolo vantaggio a cosa vergine può bastare perché si adotti una anzi che un' altra via, preso però un avviamento, contratta e radicata un' abitudine, non bastan qualche volta le più evidenti ragioni per deviarne. Gli usi presi, i rapporti contratti, la garanzia dell’esperienza, sono tutte rilevantissime circostanze, le quali favoriscono la strada vecchia a fronte di utilità eguali, o dubbie, o non rilevantissime.

Tutte queste ragioni di utilità, e di assoluta necessità dimostrano ad evidenza non potersi nel territorio pontificio non solo ricusare, ma neppur ritardare la costruzione delle strade ferrate; ma in bocca nostra possono esser sospette come dettate da soverchio amor di patria; concluderemo quindi col trascrivere letteralmente l’opinione del coscienzioso sig. Petitti, ove appunto nella citata sua opera