Pagina:Storia della letteratura italiana I.djvu/437: differenze tra le versioni

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comprendeva e glorificava tutta la coltura. Orfeo annunzia al suono della lira la nuova civiltà, che ha la sua apoteosi nella ''Scuola di Atene'', ispirazione dantesca di Raffaello, rimasta così popolare, perch’ivi è l’anima del secolo, la sua sintesi e la sua divinità. Questa ''Scuola d’Atene'' con i tre quadri compagni, che comprendono nel loro sviluppo storico teologia, poesia e giurisprudenza, è il poema della coltura, di così larghe proporzioni come il Paradiso di Dante, aggiuntovi il Limbo. Il quadro diviene una vera composizione, come lo vagheggiava Dante ne’ suoi dipinti del purgatorio: il suo santo Stefano e il suo Davide hanno un riscontro nel Cenacolo, nella Sacra famiglia, nella Trasfigurazione, nel Giudizio, poemi sparsi qua e là di presentimenti drammatici. Il pittore vagheggia la bellezza nella forma come l’Alberti o il Poliziano, e studia possibilmente a non alterare con troppo vivaci commozioni la serenità e il riposo de’ lineamenti: perciò riescono figure epiche anzi che drammatiche. Quel non so che tranquillo e soddisfatto, che senti nelle stanze del Poliziano, e ti avvicina più al riposo della natura che all’agitazione della faccia umana, quella ''pace tranquilla senz’alcun' affanno'' è l’impronta di queste belle forme: salvo che quella pace non è già ''simile a quella che nel cielo india'', un ideale musicale, come Beatrice e Laura, ma vien fuori da uno studio del reale ne’ suoi più minuti particolari. Senti che il pittore ha innanzi un ''modello'' accuratamente studiato e contemplato con amore, che nella sua immaginazione si compie, e prende quella purezza e riposo di forma, che Raffaello chiamava ''una certa idea''. In questa certa idea ci entra pure alcun poco il classico, il convenzionale e la scuola; difetti appena visibili ne’ lavori geniali, usciti da una sincera ispirazione, dove domina il sentimento della bellezza e lo studio del reale. Così nacquero le Madonne del secolo, nella cui fisonomia non è l’inquietudine, l’astrazione e<span class="SAL">437,3,Alex brollo</span>
comprendeva e glorificava tutta la coltura. Orfeo annunzia al suono della lira la nuova civiltà, che ha la sua apoteosi nella ''Scuola di Atene'', ispirazione dantesca di Raffaello, rimasta così popolare, perch’ivi è l’anima del secolo, la sua sintesi e la sua divinità. Questa ''Scuola d’Atene'' con i tre quadri compagni, che comprendono nel loro sviluppo storico teologia, poesia e giurisprudenza, è il poema della coltura, di così larghe proporzioni come il Paradiso di Dante, aggiuntovi il Limbo. Il quadro diviene una vera composizione, come lo vagheggiava Dante ne’ suoi dipinti del purgatorio: il suo santo Stefano e il suo Davide hanno un riscontro nel Cenacolo, nella Sacra famiglia, nella Trasfigurazione, nel Giudizio, poemi sparsi qua e là di presentimenti drammatici. Il pittore vagheggia la bellezza nella forma come l’Alberti o il Poliziano, e studia possibilmente a non alterare con troppo vivaci commozioni la serenità e il riposo de’ lineamenti: perciò riescono figure epiche anzi che drammatiche. Quel non so che tranquillo e soddisfatto, che senti nelle stanze del Poliziano, e ti avvicina più al riposo della natura che all’agitazione della faccia umana, quella ''pace tranquilla senz’alcun’ affanno'' è l’impronta di queste belle forme: salvo che quella pace non è già ''simile a quella che nel cielo india'', un ideale musicale, come Beatrice e Laura, ma vien fuori da uno studio del reale ne’ suoi più minuti particolari. Senti che il pittore ha innanzi un ''modello'' accuratamente studiato e contemplato con amore, che nella sua immaginazione si compie, e prende quella purezza e riposo di forma, che Raffaello chiamava ''una certa idea''. In questa certa idea ci entra pure alcun poco il classico, il convenzionale e la scuola; difetti appena visibili ne’ lavori geniali, usciti da una sincera ispirazione, dove domina il sentimento della bellezza e lo studio del reale. Così nacquero le Madonne del secolo, nella cui fisonomia non è l’inquietudine, l’astrazione e<span class="SAL">437,3,Alex brollo</span>