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Pagina:Versi sciolti dell'abate Carlo Innocenzio Frugoni.pdf/84: differenze tra le versioni

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Or chi mi vieta, che di buon legnaggio
Or chi mi vieta, che di buon legnaggio
Te rimirando sì lodato germe,
Te rimirando sì lodato germe,
Eccello Federico, io fra i mortali
{{R|135}}Eccelso Federico, io fra i mortali
Te non erga a le ftelle, e Te non chiami
Te non erga a le stelle, e Te non chiami
Di bell’invidia degno, a cui fu dato
Di bell’invidia degno, a cui fu dato
Sì prode ufcir da gcnerola Pianta,
Sì prode uscir da generosa Pianta,
Che canto al Ciel le verdi cime alzando
Che tanto al Ciel le verdi cime alzando
Quanto il profondo pie ftende fotterra,
{{R|140}}Quanto il profondo piè stende sotterra,
De i numerofi fecoli non lente
De i numerosi secoli non sente
Le infidie, e i danni, e quafi legno eletto,
Le insidie, e i danni, e quasi legno eletto,
Clic in ben guardato fuoi fccuro alligna
Che in ben guardato suoi securo alligna
Lungo il corrente umor di limpid’ acque,
Lungo il corrente umor di limpid’ acque,
Quanto più invecchia, più robufta, e lieta
{{R|145}}Quanto più invecchia, più robusta, e lieta
Vien d’altri miglior frutti, e d’ alcri rami.
Vien d’altri miglior frutti, e d’altri rami.</poem><span class="SAL">84,3,RobyBlue</span>
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