Pagina:Versi sciolti dell'abate Carlo Innocenzio Frugoni.pdf/80: differenze tra le versioni

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<poem>{{R|40}}Col taciturno meditar profondo
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De la Divinità lo arcane cose,
Col taciturno meditar profondo
I beati principj, e i sempre giusti
De la Divinità lo arcane cofe,
Decreti sculti in adamante eterno,
I beati principi, c i fempre giufti
E l'alte leggi, onde di Grazia sorge
Decreti fculti in adamante eterno,
{{R|45}}L’ordine augusto, e quelle, onde Natura
E r alte leggi, onde di Grazia forge
Prende moto, e governo, ebbe egli cerco,
L’ordine augufto, e quelle, onde Natura
Non egli i dolci lavor nostri, ond’ hanno
Prende moto, e governo, ebbe egli cerco
Del supremo Fattor 1’opre ammirande
Non egli i dolci lavor noftri, ond’ hanno
Lode, che colassù grata a Lui sale,
Del fupremo Fattoi- 1’ opre ammirande
{{R|50}}Come offerto vapor d’arabo incenso,
Lode, che colafsù grata a Lui fale,
Nè i fonti nostri, onde canora lingua
Come offerto vapor d’ arabo incenlo,
Le fatidiche note, e i grandi accenti
Nè i fonti noftri, onde canora lingua
Pieni del primo, immenso Vero attinge,
Le fatidiche note , e i grandi accenti
Disdegnar seppe: anzi nel casto petto
Pieni del primo, immenfo Vero attinge,
{{R|55}}Dove suo seggio Sapienza elesse,
Difdegnar feppe: anzi nel callo petto
Io gli estri vivi, io le sublimi forme
Dove fuo leggio Sapienza elcffe,
E le immagini altere io si gl’impressi,
Io gli eftri vivi, io le fublimi forme
Ch’egli repente al slavo Mela in riva
E le immagini altere io si gl’ìmpreflì,
Versi cantò, che nel perenne Cedro
Ch’ egli repente al flavo Mela in riva
{{R|60}}Parma a le tarde età riponga, e serbi.
Verfi cantò, che nel perenne Cedro
Tu, ch’io propizia pur mirai nascente
Parma a le tarde età riponga, e Cerbi.
Non ultima di Giano oscura gloria,</poem><span class="SAL">80,3,RobyBlue</span>
Tu, eh’ io propizia pur mirai nafeente
Non ultima di Giano ofeura gloria,</poem>
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