Pagina:I pericoli della Fede.djvu/9: differenze tra le versioni

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<noinclude>{{pt|tismo|protestantismo}}</noinclude>, il principio della libera interpretazione delle Sacre Scritture, fatto dal privato giudizio di ciascuno. Posto questo, dopo aver abusato delle Sacre Scritture, traendole a cattivo senso per ispandere i loro errori, essi sperano di potere, quasi in nome di Dio, spingere dipoi gli uomini, già gonfii dell’orgogliosa licenza di giudicare delle cose divine, a rivocar in dubbio eziandio i principii comuni del giusto e dell’onesto.
<noinclude>{{pt|tismo|protestantismo}}</noinclude>, il principio della libera interpretazione delle Sacre Scritture, fatto dal privato giudizio di ciascuno. Posto questo, dopo aver abusato delle Sacre Scritture, traendole a cattivo senso per ispandere i loro errori, essi sperano di potere, quasi in nome di Dio, spingere dipoi gli uomini, già gonfii dell’orgogliosa licenza di giudicare delle cose divine, a rivocar in dubbio eziandio i principii comuni del giusto e dell’onesto.


Piaccia a Dio, Ven. Fratelli, piaccia a Dio che l’Italia, nella quale le altre Nazioni sono avvezze ad attingere le acque pure della sana dottrina, perchè la Sede Apostolica è stabilita a Roma, non divenga per esse d’or in poi una pietra d’inciampo e di scandalo! Piaccia a Dio che questa cara porzione della Vigna del Signore non sia lasciata in preda alle fiere! Piaccia a Dio che i popoli italiani, dopo aver bevuta la demenza alla coppa avvelenata di Babilonia, non arrivino mai ad impugnar armi parricide contro la Chiesa lor madre! Quanto a Noi ed a Voi, cui Dio nel suo segreto giudizio ha riserbati a tempi di sì gran pericolo, guardiamoci bene dal temere le astuzie e gli attacchi di cotesti uomini che cospirano contro la Fede d’Italia, quasichè noi dovessimo vincerli colle nostre proprie forze, mentre che il Cristo è il nostro consiglio e la nostra forza; il Cristo, senza del quale possiamo nulla, ma col quale possiamo tutto {{nota|n2|(2)|24|9|I pericoli della Fede (Pio IX)/Voi sapete e vedete siccome noi|I pericoli della Fede (Pio IX)/Note}}. Operate dunque, Ven. Fratelli, operate, vegliate con attenzione sempre maggiore sul gregge che vi è affidato, e fate tutti i vostri sforzi per difenderlo dalle insidie e dagli attacchi dei lupi rapaci. Comunicatevi vicendevolmente i vostri disegni, continuate, siccome avete già cominciato, a tenere riunioni tra di voi, affinchè, dopo avere scoperto per comune investigazione l’origine dei nostri mali, e, secondo la diversità dei luoghi, le sorgenti principali dei pericoli, voi possiate trovarvi, sotto l’autorità e la condotta della S. Sede, i rimedi più pronti, ed applichiate così, d’unanime accordo con Noi, coll’aiuto di Dio e con tutto il vigore dello zelo pastorale, le vostre cure e le vostre fatiche a render vani tutti gli sforzi, tutti gli artifizii, tutte le trame e tutte le macchinazioni dei nemici della Chiesa.
Piaccia a Dio, Ven. Fratelli, piaccia a Dio che l’Italia, nella quale le altre Nazioni sono avvezze ad attingere le acque pure della sana dottrina, perchè la Sede Apostolica è stabilita a Roma, non divenga per esse d’or in poi una pietra d’inciampo e di scandalo! Piaccia a Dio che questa cara porzione della Vigna del Signore non sia lasciata in preda alle fiere! Piaccia a Dio che i popoli italiani, dopo aver bevuta la demenza alla coppa avvelenata di Babilonia, non arrivino mai ad impugnar armi parricide contro la Chiesa lor madre! Quanto a Noi ed a Voi, cui Dio nel suo segreto giudizio ha riserbati a tempi di sì gran pericolo, guardiamoci bene dal temere le astuzie e gli attacchi di cotesti uomini che cospirano contro la Fede d’Italia, quasichè noi dovessimo vincerli colle nostre proprie forze, mentre che il Cristo è il nostro consiglio e la nostra forza; il Cristo, senza del quale possiamo nulla, ma col quale possiamo tutto {{nota|n2|(2)|24|9|I pericoli della Fede (Pio IX)/Voi sapete e vedete siccome noi|I pericoli della Fede (Pio IX)/Note}}. Operate dunque, Ven. Fratelli, operate, vegliate con attenzione sempre maggiore sul gregge che vi è affidato, e fate tutti i vostri sforzi per difenderlo dalle insidie e dagli attacchi dei lupi rapaci. Comunicatevi vicendevolmente i vostri disegni, continuate, siccome avete già cominciato, a tenere riunioni tra di voi, affinchè, dopo avere scoperto per comune investigazione l’origine dei nostri mali, e, secondo la diversità dei luoghi, le sorgenti principali dei pericoli, voi possiate trovarvi, sotto l’autorità e la condotta della S. Sede, i rimedi più pronti, ed applichiate così, d’unanime accordo con Noi, coll’aiuto di Dio e con tutto il vigore dello zelo pastorale, le vostre cure e le vostre fatiche a render vani tutti gli sforzi, tutti gli artifizii, tutte le trame e tutte le macchinazioni dei nemici della Chiesa.<span class="SAL">9,4,Oile11</span>