Pagina:Monete inedite dell'Italia antica.djvu/26: differenze tra le versioni

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altre città di quelle regioni, o dagli eserciti ne’ luoghi ove trovavansi, secondo i bisogni della guerra; non altrimenti delle monete con le epigrafi ROMA e ROMANO, impresse nella contingenza della guerra annibalica da molte città dell’Italia. Da ciò può inferirsi, che se i confederati Sannitici e quei popoli che contro Roma tolsero allora le armi, scrissero nelle monete il nome dell’Italia, accennarono non solo alla sede del loro imperio, caput imperii sui (vell. patehc., 1. XI, c. 16), ma a tutta la potenza sociale rappresentata dall’inespugnabile Corfinium, detta perciò anche xO\o<pw ( diod. sic., Fragm. 1. XXXVII, tom. II, p. 538), quasi fosse la metropoli di tutt’i popoli Italiani.
altre città di quelle regioni , o dagli eserciti ne' luoghi ove
trovavansi, secondo i bisogni della guerra; non altrimenti del-
le monete con le epigrafi ROMA e ROMANO, impresse nella
contingenza della guerra annibalica da molte città dell' Italia.
Da ciò può inferirsi, che se i confederati Sannitici e quei
popoli che contro Roma tolsero allora le armi, scrissero nelle
monete il nome dell'Italia, accennarono non solo alla sede del
loro imperio, caput imperii sui (vell. patehc., 1. XI, c. 16),
ma a tutta la potenza sociale rappresentata dall' inespugnabile
Corfinium , detta perciò anche xO\o<pw ( diod. sic. , Fragm.
1. XXXVII, tom. II, p. 538), quasi fosse la metropoli di
tutt' i popoli Italiani.


I’ osservazione che potrebbe farsi sulla fabbrica di tali monete, non darebbe al certo diversi risultamenti: poiché se in alcune scorgesi un disegno energico, duro, forte e senza grazia, come nella testa delle monete pubblicate dal Micali (Ant. Mon. tav. LVIH, n. 10, 11) e dal eh. Millingen (Rèe. de quelq. mèd. gr. tav. I, n. 19), di cui molti esemplari ve ne ha di stile assai più rozzo; in altre un disegno molto regolare, una grazia maestosa e delicata, un9 aria di espressione sublime, ci ricorda i’più bei tempi dell’arte greca, e fa queste monete di molto superiori alle romane della stessa epoca. Se quindi siffatti monumenti non possono appartenere alla sola Corfinium, sebbene ne portino il nome, preferisco nell’incertezza l’antica nomenclatura, e panni doversi tuttavia ritenere come di patria incerta.
I' osservazione che potrebbe farsi sulla fabbrica di tali
monete, non darebbe al certo diversi risultamenti : poiché
se in alcune scorgesi un disegno energico, duro, forte e senza
grazia, come nella testa delle monete pubblicate dal Micali (Ant.
Mon. tav. LVIH, n. 10, 11) e dal eh. Millingen (Rèe. de
quelq. mèd. gr. tav. I, n. 19), di cui molti esemplari ve ne ha
di stile assai più rozzo ; in altre un disegno molto regolare,
una grazia maestosa e delicata, un9 aria di espressione subli-
me, ci ricorda i'più bei tempi dell'arte greca, e fa queste
monete di molto superiori alle romane della stessa epoca. Se
quindi siffatti monumenti non possono appartenere alla sola
Corfinium, sebbene ne portino il nome, preferisco nell' incer-
tezza l'antica nomenclatura, e panni doversi tuttavia ritenere
come di patria incerta.


D Museo Santangelo possiede in due esemplari una moneta coniata nella sannitica AUife. 17 Simile ne’tipi all’Hyrina di stile primitivo, ha la di Pallade galeata ed il toro a volto umor no, ma nel luogo della solita leggenda è l’epigrafe flH8Hfl, che restituisce assolutamente alla Campania le monetine di argento con l’iscrizione AAAIBANftN, da molti erroneamente attribuite ad Àllife del Sannio. La sede di questi piccioli nummi esser dee presso Cuma, forse a’ piedi del monte Oliba 17 Trovasi pure rammentata nell’opera dell’Abeken (Mittclitallen p. 333).<span class="SAL">26,1,Alebot</span>
D Museo Santangelo possiede in due esemplari una mo-
neta coniata nella sannitica AUife. 17 Simile ne'tipi all'Hyrina di
stile primitivo, ha la di Pallade galeata ed il toro a volto umor
no, ma nel luogo della solita leggenda è l'epigrafe flH8Hfl,
che restituisce assolutamente alla Campania le monetine di ar-
gento con l'iscrizione AAAIBANftN, da molti erroneamente
attribuite ad Àllife del Sannio. La sede di questi piccioli num-
mi esser dee presso Cuma, forse a' piedi del monte Oliba-

17 Trovasi pure rammentata nell'opera dell'Abeken (MittclitaUen p. 333).