Pagina:Monete inedite dell'Italia antica.djvu/13: differenze tra le versioni

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E si avverta, che quivi le ''tre'' lune e le ''tre'' stelle del riverso fanno inoltre bel riscontro ai tre globetti del dritto, e distinguon così pel loro numero dalle rimanenti frazioni di asse questo ripercosso quadrante, in cui al disotto scorgonsi chiaramente le tracce di un’altra impronta; che quanto sembra, è quella appunto d’un sestante coniato in Luceria, avente da un lato la t. di Mercurio, due globetti e la iniziale L, e dall’altro la prora, gli stessi globetti, e l’epigrafe ROMA con la medesima iniziale, unico distintivo di questa zecca sotto il dominio de’ Romani<ref>Al catalogo delle monete di Luceria battute in quest’epoca e da me riferito (''Osservaz''. p. 71), debbonsi aggiunger le seguenti:
E si avverta, che quivi le ''tre'' lune e le ''tre'' stelle del riverso fanno inoltre bel riscontro ai tre globetti del dritto, e distinguon così pel loro numero dalle rimanenti frazioni di asse questo ripercosso quadrante, in cui al disotto scorgonsi chiaramente le tracce di un’altra impronta; che quanto sembra, è quella appunto d’un sestante coniato in Luceria, avente da un lato la t. di Mercurio, due globetti e la iniziale L, e dall’altro la prora, gli stessi globetti, e l’epigrafe ROMA con la medesima iniziale, unico distintivo di questa zecca sotto il dominio de’ Romani<ref>Al catalogo delle monete di Luceria battute in quest’epoca e da me riferito (''Osservaz''. p. 71), debbonsi aggiunger le seguenti:
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