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Quale gioja è più forte? ― Andrea socchiuse un poco gli occhi, quasi per prolungare quel particolar brivido ch’era in lui foriero della inspirazione quando il suo spirito si disponeva all’opera d’arte, specialmente al poetare. Poi, pieno d’un diletto non mai provato, si mise a trovar rime con la ésile matita su le brevi pagine bianche del taccuino. Gli vennero alla memoria i primi versi d’una canzone del Magnifico:
Quale gioja è più forte? ― Andrea socchiuse un poco gli occhi, quasi per prolungare quel particolar brivido ch’era in lui foriero della inspirazione quando il suo spirito si disponeva all’opera d’arte, specialmente al poetare. Poi, pieno d’un diletto non mai provato, si mise a trovar rime con la ésile matita su le brevi pagine bianche del taccuino. Gli vennero alla memoria i primi versi d’una canzone del Magnifico:



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Quasi sempre, per incominciare a comporre, egli aveva bisogno d’una intonazione musicale datagli da un altro poeta; ed egli usava prenderla quasi sempre dai verseggiatori antichi di Toscana. Un emistichio di {{AutoreCitato|Lapo Gianni}}, del {{AutoreCitato|Cavalcanti}}, di {{AutoreCitato|Cino}}, del {{AutoreCitato|Petrarca}}, di {{AutoreCitato|Lorenzo de' Medici}}, il ricordo d’un gruppo di rime, la congiunzione di due epiteti, una qualunque concordanza di parole belle e bene sonanti, una qualunque frase numerosa bastava ad aprirgli la vena, a dargli, per così dire, il ''la'', una nota che gli servisse di fondamento all’armonia della prima strofa. Era una specie di topica applicata non alla ricerca delli argomenti ma alla ricerca dei preludii. Il primo settenario mediceo gli offerse infatti
Quasi sempre, per incominciare a comporre, egli aveva bisogno d’una intonazione musicale datagli da un altro poeta; ed egli usava prenderla quasi sempre dai verseggiatori antichi di Toscana. Un emistichio di {{AutoreCitato|Lapo Gianni}}, del {{AutoreCitato|Cavalcanti}}, di {{AutoreCitato|Cino}}, del {{AutoreCitato|Petrarca}}, di {{AutoreCitato|Lorenzo de' Medici}}, il ricordo d’un gruppo di rime, la congiunzione di due epiteti, una qualunque concordanza di parole belle e bene sonanti, una qualunque frase numerosa bastava ad aprirgli la vena, a dargli, per così dire, il ''la'', una nota che gli servisse di fondamento all’armonia della prima strofa. Era una specie di topica applicata non alla ricerca delli argomenti ma alla ricerca dei preludii. Il primo settenario mediceo gli <noinclude>of-</noinclude>