Pagina:Il piacere.djvu/356: differenze tra le versioni
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Andrea si sentì da queste parole pungere, di nuovo accendere. Nulla vale a ravvivare e ad esasperare il desiderio d’un uomo quanto l’udire da altri lodar la donna da lui troppo a lungo posseduta, o troppo a lungo vagheggiata invano. Ci sono amori in agonia che si protraggono ancóra, per virtù dell’altrui invidia, dell’altrui ammirazione; poichè l’amante disgustato o stanco teme di rinunziare al suo possesso o al suo assedio in favore della felicità di chi potrebbe succedergli. |
Andrea si sentì da queste parole pungere, di nuovo accendere. Nulla vale a ravvivare e ad esasperare il desiderio d’un uomo quanto l’udire da altri lodar la donna da lui troppo a lungo posseduta, o troppo a lungo vagheggiata invano. Ci sono amori in agonia che si protraggono ancóra, per virtù dell’altrui invidia, dell’altrui ammirazione; poichè l’amante disgustato o stanco teme di rinunziare al suo possesso o al suo assedio in favore della felicità di chi potrebbe succedergli. |
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― Non ti sembra? E poi, menelaizzare quell’Heathfield dovrebbe essere un gaudio straordinario. |
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― Credo anch’io ― disse Andrea, sforzandosi di prendere il tono frivolo dell’amico. ― Vedremo. |