Pagina:Il piacere.djvu/88: differenze tra le versioni
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Quando Andrea Sperelli entrò, accompagnando la principessa di Ferentino, ebbe un segreto tremito. Pensò: “Sarà già venuta?„ E i suoi occhi rapidamente ''la'' cercarono. |
Quando Andrea Sperelli entrò, accompagnando la principessa di Ferentino, ebbe un segreto tremito. Pensò: “Sarà già venuta?„ E i suoi occhi rapidamente ''la'' cercarono. |
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''Ella'' era già venuta, infatti. Sedeva innanzi al banco, tra il cavaliere Dàvila e Don Filippo del Monte. Aveva posato su l’orlo del banco i guanti e il manicotto di lontra da cui usciva fuori un mazzo di violette. Teneva tra le dita un quadretto d’argento, attribuito a Caradosso Foppa; e l’osservava con molta attenzione. |
''Ella'' era già venuta, infatti. Sedeva innanzi al banco, tra il cavaliere Dàvila e Don Filippo del Monte. Aveva posato su l’orlo del banco i guanti e il manicotto di lontra da cui usciva fuori un mazzo di violette. Teneva tra le dita un quadretto d’argento, attribuito a Caradosso Foppa; e l’osservava con molta attenzione. Li oggetti passavano di mano in mano, lungo il banco; il perito ne faceva le lodi ad alta voce; le persone in piedi, dietro la fila delle sedie, si chinavano per guardare; quindi incominciava l’incanto. Le cifre si seguivano rapidamente. Ad ogni tratto, il perito gridava: |
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- Si delibera! Si delibera! |
- Si delibera! Si delibera! |