Pagina:Lucifero (Mario Rapisardi).djvu/212: differenze tra le versioni

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Nel ben cavato asil bricioli e miche
Nel ben cavato asil bricioli e miche
Con previdente ingegno, paürosa
Con previdente ingegno, paurosa
De l’inope vecchiezza; o tal nei sordi
Dell’inope vecchiezza; o tal nei sordi
Scrigni rammassa il trepidante avaro
{{R|375}}Scrigni compone il trepidante avaro
Non pure ampio tesor d’oro e di gemme,
Non pure ampio tesor d’oro e di gemme,
Ma di rotti serrami irrugginiti
Ma di rotti serrami irruginiti
E di chiovi e di cenci e di ciabatte
E di chiovi e di cenci e di ciabatte
Nel cupo cassetton gran copia asconde.
Nel cupo cassetton gran copia asconde.
Di simile ricchezza adorno e pago
{{R|380}}Di simile ricchezza adorno e pago
Va per le vie Macrin, lungo, diritto
Va per le vie Macrin, lungo, sottile
Qual sciorinata al sole entro la madia
Qual sciorinata al sole entro la madia
Ben tagliata lasagna; ed ai trofei,
Risecchita lasagna; ed ai trofei,
Che a lui su’l crin l’astuta moglie appende,
Che a lui su’l crin l’astuta moglie appende,
La gloria aggiunge d’emendati testi,
{{R|385}}La gloria aggiunge d’emendati testi,
Di compilate moli e di comenti:
Di compilate moli e di comenti:
Filologico mostro, al qual s’inchina
Filologico mostro, al qual s’inchina
Non sol l’ingenuo scolaretto, a cui
Non sol l’ingenuo scolaretto, a cui
Imprime nel seder tropi e figure
Imprime nel seder tropi e figure
Con la sferza eloquente il pedagogo,
{{R|390}}Con la sferza eloquente il pedagogo,
Ma quanti son da Susa a Lilibeo
Ma quanti son da Susa a Lilibeo
De l’italo sermon cultori e amici.
Dell’italo sermon cultori e amici.

Ma chi è colui che truculento e instabile
Ma chi è colui che truculento e instabile
Or da l’un fianco ed or da l’altro volgesi,
Or dall’un fianco ed or dall’altro volgesi,
E scuote il capo ed agita la zazzera,
{{R|395}}E scuote il capo ed agita la zazzera,
E in cambio di parlar gestisce ed ulula?
E in cambio di parlar gestisce ed ulula?
Demagogo e poeta ei tempra il filo
Demagogo e poeta ei tempra il filo
De la republicana ira a la cote
De la republicana ira alla cote
De l’appetito, e il giambo archilochèo
Dell’appetito, e il giambo archilochèo
Spilla al vinifluo doglio, unico olimpo,
{{R|400}}Spilla al vinifluo doglio, unico olimpo,
Da cui la sua spennata aquila avventa
Da cui la sua spennata aquila avventa
I fulmini de l’estro. A lui da lato
I fulmini dell’estro. A lui da lato
Nel seggiolon che di sè stesso inzeppa
Nel seggiolon che di sè stesso inzeppa,
Posa Moron: rubizza e pettoruta
Posa Moron: rubizza e pettoruta
Mole, a cui da l’aprico orbe del viso
{{R|405}}Mole, a cui dall’aprico orbe del viso
Raggia il fulgor di un cartellon francese.
Raggia il fulgor di un cartellon francese.
Al picciol fronte, ai cheti atti, al sereno
Riso, al voluttuoso occhio natante
Tra il vino e il sonno, tra il demonio e Dio,
Frate il diresti, e forse il fu. Qual suole
Al tronco d’un’altera arbore, o ai fianchi
D’un illustre castello arrampicarsi
Co’ torti rami la paffuta zucca;
Fatta superba de l’aggiunta altezza
Gl’indiscreti rigogli intorno spande,
E, guardando le magre erbe da l’alto,
Scorda l’umil radice e al Sol rosseggia;
Tal di Dante a la vasta ombra seduto
Sua fama impingua il chiosator Morene,
E la frase imbroccando e il verbo e il nome
Del poema divin, lancia d’intorno
Tal furia di cementi e di saliva,
Che scrocca il plauso al sonnecchioso astante.
Nè te lascia la Musa, o multiforme
Delio, a cui da le labbra, ampia e diversa
Copia di celie e di saver discorre.
Vedilo: come a l’agitar del vaglio
Va saltando qua e là l’arido cece,
Così da la balzana indole spinto
Tra la folla ei
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