Pagina:Lucifero (Mario Rapisardi).djvu/187: differenze tra le versioni

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Oh! che giorni d’ebbrezza! —
Oh! che giorni d’ebbrezza! —
Ella a quei detti
Ella a quei detti
Pensosa e scura divenía.
Pensosa e scura divenía.
— Ricordi,
— Ricordi,
Ei riprendea con sospirosa voce,
Ei riprendea con sospirosa voce,
Oh! ricordi quei dì? Facil conquista
{{R|300}}Oh! ricordi quei dì? Facil conquista
Mi parve il ciel, poi che t’amai. Mi svelsi
Mi parve il ciel, poi che t’amai. Mi svelsi
Crudelmente da te; deserta e chiusa
Crudelmente da te; deserta e chiusa
Nei dïafani sonni ti lasciai,
Nei díafani sonni ti lasciai,
Ma un trono eressi a l’amor tuo, che in petto
Ma un trono eressi all’amor tuo, che in petto
Portar vogl’io fin che no’l ponga in cielo! —
{{R|305}}Portar vogl’io fin che no’l ponga in cielo! —
Ella piangea. Qual trepida fiammella,
Ella piangea. Qual trepida fiammella,
Che s’assottigli a l’apparir del giorno,
Che s’assottigli all’apparir del giorno,
Tal poco a poco si facea più bianca
A poco a poco si facea più bianca
La pietosa fanciulla, e a poco a poco
La pietosa fanciulla, e a poco a poco
Il dolce aspetto e i rosei pepli e gli atti
{{R|310}}Il mite aspetto e i rosei pepli e gli atti
Trasfigurando, un’orrida assumea
Trasfigurando, un’orrida assumea
Mostruösa sembianza: ispide e negre
Mostruosa sembianza: ispide e tetre
Di sozza barba ambe le gote; attorti
Di sozza barba ambe le gote; attorti
Di tizzi ardenti e di serpenti i crini,
Di tizzi ardenti e di serpenti i crini,
E fra’ serpenti, in mezzo al fronte, un vasto
{{R|315}}E fra’ serpenti, in mezzo al fronte, un torvo
Occhio, senza palpèbre immoto e tutto
Occhio, senza palpèbre immoto e tutto
Fiammeggiante a l’intorno. A questa guisa
Fiammeggiante d’intorno. A questa guisa
Sorgea dal suol nera, diritta, immensa,
Sorgea dal suol nera, diritta, immensa,
E un gemer lungo al sorger suo si udía
E un gemer lungo al sorger suo risuona
E scricchiar d’ossa e maledir. Non ode
{{R|320}}E scricchiar d’ossa e maledir. Non ode
L’irto fantasma, e ognor sorge e si spande,
L’irto fantasma, e ognor sorge e si spande,
E l’aria ingombra e il cielo ultimo attinge.
E l’aria ingombra e il cielo ultimo attinge.
Tocca il cielo co’l capo, e con la negra
Tocca il cielo co’l capo, e con la negra
Pelosa man, che immensa apresi, afferra
Pelosa man, che vasta apresi, afferra
L’etereo sole, e lo palleggia. Un denso
{{R|325}}L’etereo sole, e lo palleggia. Un denso
Nembo di notte si rovescia allora
Nembo di notte si rovescia allora
Su la terra infelice; ingordi e vasti
Sopra la terra derelitta; ingordi
Mille sepolcri si spalancan; passa
Mille sepolcri si spalancan; passa
Sibilando la Morte; e s’ode un fiero
Sibilando la Morte; e un fiero echeggia
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