Pagina:Il piacere.djvu/44: differenze tra le versioni
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- Taci! |
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- Che fa a me la tua pietà di sorella? Tu, contro il tuo volere, ma la offri guardandomi con occhi d’amante, toccandomi con mani |
- Che fa a me la tua pietà di sorella? Tu, contro il tuo volere, ma la offri guardandomi con occhi d’amante, toccandomi con mani mal sicure. Troppe volte ho veduto i tuoi occhi spengersi nel gaudio; troppe volte le tue mani m’han sentito rabbrividire. Io ti desidero. |
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Incitato dalle sue stesse parole, egli la strinse forte ai polsi ed appressò la sua faccia a quella di lei così ch’ella ebbe in su la bocca il caldo alito. |
Incitato dalle sue stesse parole, egli la strinse forte ai polsi ed appressò la sua faccia a quella di lei così ch’ella ebbe in su la bocca il caldo alito. |
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- Non voglio. Intendi? |
- Non voglio. Intendi? |
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Egli non intendeva. Si riavvicinava |
Egli non intendeva. Si riavvicinava ancora, con le braccia tese, per prenderla: pallidissimo, risoluto. |
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- Soffriresti tu - gridò ella con la voce un po’ soffocata, non potendo patire la violenza - soffriresti tu di spartire con altri il mio corpo? |
- Soffriresti tu, - gridò ella con la voce un po’ soffocata, non potendo patire la violenza - soffriresti tu di spartire con altri il mio corpo? |
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L’ardore di Andrea cadde d’un tratto. E gli si dipinse sul volto un dolor così grave che la donna n’ebbe al cuore una fitta. |
L’ardore di Andrea cadde d’un tratto. E gli si dipinse sul volto un dolor così grave che la donna n’ebbe al cuore una fitta. |
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- Addio. |
- Addio. |
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