Pagina:Il piacere.djvu/85: differenze tra le versioni

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- Sono tanto stanca! - mormorò Elena, appoggiandosi ad Andrea. - Chiedete, vi prego, la mia pelliccia.
- Sono tanto stanca! - mormorò Elena, appoggiandosi ad Andrea. - Chiedete, vi prego, la mia pelliccia.
Egli prese la pelliccia dal servo che glie la porgeva. Aiutando la dama a indossarla, le sfiorò l’omero con le dita; e sentì ch’ella rabbrividiva. Tutta l’anticamera era piena di valletti in livree diverse, che s’inchinavano. La voce soprana di Mary Dyce portava le parole d’una Romanza di Robert Schumann: « ''Ich kann’s nicht fassen, nicht glauben...'' »
Egli prese la pelliccia dal servo che glie la porgeva. Aiutando la dama a indossarla, le sfiorò l’omero con le dita; e sentì ch’ella rabbrividiva. Tutta l’anticamera era piena di valletti in livree diverse, che s’inchinavano. La voce soprana di Mary Dyce portava le parole d’una Romanza di Robert Schumann: ''Ich kann’s nicht fassen, nicht glauben...''


Scendevano in silenzio. Il servo era andato innanzi a fare avanzare la carrozza fino a piè della scala. Udivasi rintronare lo scalpitìo de’ cavalli sotto l’androne sonoro. Ad ogni scalino, Andrea sentiva il premere lieve del braccio di Elena che s’abbandonava un poco, tenendo il capo sollevato, anzi alquanto piegato indietro, con gli occhi socchiusi.
Scendevano in silenzio. Il servo era andato innanzi a fare avanzare la carrozza fino a piè della scala. Udivasi rintronare lo scalpitìo de’ cavalli sotto l’androne sonoro. Ad ogni scalino, Andrea sentiva il premere lieve del braccio di Elena che s’abbandonava un poco, tenendo il capo sollevato, anzi alquanto piegato indietro, con gli occhi socchiusi.