Pagina:Il piacere.djvu/360: differenze tra le versioni

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non saprò nulla dalla sua. » Ero quasi senza rimorso, senza quasi paura. Ma voi parlaste; voi mi diceste parole che io non aveva udite mai; voi mi strappaste una confessione... il pericolo m’apparve, certo, aperto, manifesto. E ancóra m’abbandonai a un sogno. Le vostre angosce mi stringevano, mi facevano una pena profonda. Pensavo: « L’impuro l’ha macchiato; s’io bastassi a purificarlo! Sarei felice d’esser l’olocausto della sua rinnovazione. » La vostra tristezza attirava la mia tristezza. Mi pareva che forse io non avrei saputo consolarvi ma che forse avreste provato un sollievo sentendo un’anima rispondere eternamente ''amen'' alle volontà del vostro dolore.
non saprò nulla dalla sua. Ero quasi senza rimorso, senza quasi paura. Ma voi parlaste; voi mi diceste parole che io non aveva udite mai; voi mi strappaste una confessione... il pericolo m’apparve, certo, aperto, manifesto. E ancóra m’abbandonai a un sogno. Le vostre angosce mi stringevano, mi facevano una pena profonda. Pensavo: “L’impuro l’ha macchiato; s’io bastassi a purificarlo! Sarei felice d’esser l’olocausto della sua rinnovazione. La vostra tristezza attirava la mia tristezza. Mi pareva che forse io non avrei saputo consolarvi ma che forse avreste provato un sollievo sentendo un’anima rispondere eternamente ''amen'' alle volontà del vostro dolore.


Ella proferì queste ultime parole con tale elevazion spirituale in tutta la figura, che Andrea fu invaso da un’onda di gaudio quasi mistico; e il suo unico desiderio, in quel momento, era di prenderle ambo le mani e d’esalare l’ineffabile ebrezza su quelle care delicate immacolate mani.
Ella proferì queste ultime parole con tale elevazion spirituale in tutta la figura, che Andrea fu invaso da un’onda di gaudio quasi mistico; e il suo unico desiderio, in quel momento, era di prenderle ambo le mani e d’esalare l’ineffabile ebrezza su quelle care delicate immacolate mani.