Decameron/Giornata ottava/Conclusione: differenze tra le versioni
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Come Dioneo ebbe la sua novella finita, così Lauretta, conoscendo il termine esser venuto oltre al quale più regnar non dovea, commendato il consiglio di Pietro Canigiano che apparve dal suo effetto buono, e la sagacità di Salabaetto che non fu minore a mandarlo ad esecuzione, levatasi la laurea di capo, in testa ad Emilia la pose, donnescamente dicendo:
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Alla fine la reina, per seguire de' suoi predecessori lo stilo, non ostanti quelle che volontariamente da più di loro erano state dette, comandò a Panfilo che una ne dovesse cantare. Il quale così liberamente cominciò:
<poem>
▲Tanto è, Amore, il bene<br>
▲ch'io per te sento e l'allegrezza e 'l gioco<br>
▲ch'io son felice ardendo nel tuo foco.<br>
▲L'abbondante allegrezza ch'è nel core<br>
▲dell'alta gioia e cara,<br>
▲nella qual m'ha'recato,<br>
▲non potendo capervi, esce di fore,<br>
▲e nella faccia chiara<br>
▲mostra'l mio lieto stato;<br>
▲ché essendo innamorato<br>
▲in così alto e ragguardevol loco,<br>
▲lieve mi fa lo star dov'io mi coco.<br>
Io non so col mio canto dimostrare,
né disegnar col dito,
Amore, il ben ch'io sento;
e s'io sapessi, me'l convien celare;
ché s'el fosse sentito,
torneria in tormento;
ma io son sì contento
ch'ogni parlar sarebbe corto e fioco,
pria n'avessi mostrato pure un poco.
Chi potrebbe estimar che le mie braccia
aggiugnesser giammai
là dov'io l'ho tenute,
e ch'io dovessi giunger la mia faccia
là dov'io l'accostai
per grazia e per salute?
Non mi sarien credute
le mie fortune; ond'io tutto m'infoco,
quel nascondendo ond'io m'allegro e gioco.
</poem>
La canzone di Panfilo aveva fine, alla quale quantunque per tutti fosse compiutamente risposto, niun ve n'ebbe che, con più attenta sollecitudine che a lui non apparteneva, non notasse le parole di quella, ingegnandosi di quello volersi indovinare che egli di convenirgli tener nascoso cantava. E quantunque vari varie cose andassero imaginando, niun per ciò alla verità del fatto pervenne. Ma la reina, poi che vide la canzone di Panfilo finita, e le giovani donne e gli uomini volentier riposarsi, comandò che ciascuno se n'andasse a dormire.
Finisce l'ottava giornata del Decameron
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