Istoria delle guerre gottiche/Libro primo/Capo IX: differenze tra le versioni

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III. Avvegnaché di questo modo le cose dovessero camminare a meraviglia, Belisario nondimeno, pensando che ove l’esercito irrompesse in Napoli avrebbevi e strage d’ uomini e l’intiera somma de’ mali soliti incogliere una popolazione di forza caduta in poter del nemico, mandò chiamando a sé immediatamente Stefano e venuto dicevagli: « Fui le moltissime volte spettatore di conquistate città , e la sperienza m’ ha apparato qual sia spessissimo in quel frangente la sorte loro. Il ferro con isfrenatezza orribile incrudelisce sino all’ eccidio contro gli abitatori adulti: perdona alle femmine, sebbene avidissime di morte , per serbarle ad un vituperi roso scherno, sorgente di atroci e miserandi patimenti : i fanciulli privati della libertà loro e d’ ogni disciplina vengono costretti ad opere servili da odiatissimi padroni, le cui mani e’ videro tinte del paterno sangue. Vano é qui il rammentare, o amatissimo Stefano , gl’ incendj , voragine delle ricchezze e del cittadinesco splendore. Or dunque mentre io mi fo a mirare come in uno specchio cotesta Napoli in preda alle medesime traversie cui soggiacquero in addietro le vinte città, sentomi tutto compassione e per lei e per voi ; conciossiaché hommi già pronte macchine dalle cui rovine sperereste indarno salvarla. Increscerebbemi, vel giuro , che un’ antica città popolata da seguaci di Cristo , ed anche in altri tempi da Romani, fosse avvolta in sì crudele scempio, trovandomi soprattutto io alla testa delle imperiali truppe, ed annoverando ne’miei campi molti barbari, dei quali non varrò certamente a reprimere il furore se di forza entreranno in quelle mura , pur troppo ricordevoli ancora che innanzi ad esse perderemo e consanguinei e fratelli. Or dunque finché avete in poter vostro la scelta di un più vantaggioso destino, l’ appaciarvi con noi, aderite a chi vi consiglia per lo migliore, ed evitate la sovrastante calamità, dalla quale una volta oppressi, come havvi tutto a supporre, non potrete di pieno diritto accagionarne la fortuna , ma la sola pertinacia vostra. » Dopo queste parole Stefano ebbe commiato da Belisario , e restituitosi nella città ridisse con lagrime e sospiri al popolo le cose udite dalla bocca del duce , ma inefficaci furono le Sue ammonizioni, non essendo riuscito a incutergli timore né a persuaderlo di arrendersi all’ esercito nemico. Quindi è manifesto che Iddio severamente punir volea quel popolo prima di assoggettarlo a Giustiniano.
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