Pagina:Ardigo - Scritti vari.djvu/29: differenze tra le versioni
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alla Distinzione XVII parte I, e vi leggerete queste parole: «''È dunque necessario che il penitente confessi i peccati se ne ha il tempo;''» e alla parte II, e troverete queste; «''Per queste e molte altre'' (ragioni e autorità) ''si dimostra con tutta certezza, che è necessario offrire la confessione prima a Dio e poi al sacerdote, e che diversamente non si può salvarsi, ecc.''» perchè al sacerdote, come è detto nella successiva Distinz. XVIII p. I è data la facoltà di rimettere e di ritenere i peccati. Come? Voi dite, che non si era mai pensato, che la confessione fosse obbligatoria prima del 1215. e qui invece troviamo che lo si credeva anche prima del 1164. Voi dite, che «''fu proclamata sacramento da Eugenio IV nel 1439''» e dai ''libri delle sentenze'' rileviamo, che era ritenuta tale anche prima di Innocenzo III. Voi dite che fu «''fatta dogma di fede dal concilio di Trento''» e Pietro Lombardo vi fa sapere che non diversamente era qualificata quattro secoli prima. |
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«''Senza preamboli passiamo ai fatti gettando uno sguardo alle storie ecclesiastiche di Socrate, Sozomeno, Eusebio e Niceforo Calisto, le quali ci raccontano che dalla chiesa primitiva sorsero varie sette religiose che facevano proseliti per loro conto; allora i vescovi dell’impero d’oriente destinarono un prete per città sotto il titolo di penitenziere, il quale doveva ascoltare gli apostati che ritornavano in grembo alla primitiva chiesa.''» |
«''Senza preamboli passiamo ai fatti gettando uno sguardo alle storie ecclesiastiche di Socrate, Sozomeno, Eusebio e Niceforo Calisto, le quali ci raccontano che dalla chiesa primitiva sorsero varie sette religiose che facevano proseliti per loro conto; allora i vescovi dell’impero d’oriente destinarono un prete per città sotto il titolo di penitenziere, il quale doveva ascoltare gli apostati che ritornavano in grembo alla primitiva chiesa.''» |