Pagina:Il Catilinario ed il Giugurtino.djvu/238: differenze tra le versioni

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Se contro di voi, della patria e degli Iddii penati avessi tante volte preso a sostenere fatiche e pericoli quante di quelli ebbi a durare essendo capitano de’ vostri eserciti in fin dalla mia prima giovanezza in isconfiggere i vostri più crudeli nemici, onde a voi venne salute; certo non avreste, o Padri coscritti, fatto contro di me assente più di quello voi fate: chè, avendomi di non ancora
Se contro di voi, della patria e degli Iddii penati avessi tante volte preso a sostenere fatiche e pericoli quante di quelli ebbi a durare essendo capitano de’ vostri eserciti in fin dalla mia prima giovanezza in isconfiggere i vostri più crudeli nemici, onde a voi venne salute; certo non avreste, o Padri coscritti, fatto contro di me assente più di quello voi fate: chè, avendomi di non ancora
ben ferma età gittato a far guerra con ferocissimi nemici, me ed un esercito che avea sì ben meritato dalla repubblica, per quanto era in voi, condannaste a morirsi di fame, la più misera di tutte le morti. Con questa speranza forse il popolo romano mandò i suoi figliuoli alla guerra? Questi sono i premii delle ferite e del molto
ben ferma età gittato a far guerra con ferocissimi nemici, me ed un esercito che avea sì ben meritato dalla repubblica, per quanto era in voi, condannaste a morirsi di fame, la più misera di tutte le morti. Con questa speranza forse il popolo romano mandò i suoi figliuoli alla guerra? Questi sono i premii delle ferite e del molto<section end=s1 />


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Si advorsus vos patriamque et deos penates totiens labores et pericula suscepissem, quotiens a prima adolescentia ductu meo scelestissumi hostes fusi, et vobis saius quaesita est; nihil amplius in absentem me statuissetis, quam adhuc agitis, patres conscripti: quem contra aetatem projectum ad bellum saevissumum cum exercitu optume merito, quantum est in vobis, fame, miserruma omnium morte, confecistis. Hac in spe populus romanus liberos suos ad bellum misit? Haec sunt