Pagina:Ardigo - Scritti vari.djvu/295: differenze tra le versioni

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 Sei forma che il ver punge
 Quale in afoso giorno
-Sogno al poeta pinge?
+{{R|4}}Sogno al poeta pinge?
     Ah! bocca sì bellina,
 D’occhio sì vaghi rai,
-Sì amabile bambina.
+Sì amabile bambina,
-Non crea poeta mai.
+{{R|8}}Non crea poeta mai.
     E bestie favolose,
-Qual basilischi e arpie.
+Qual basilischi e arpie,
 Orride, mostruose,
-Daran sue fantasie.
+{{R|12}}Daran sue fantasie.
     Ma tale ingannatore
 Guardo, e sì infido e fiero
 E malizioso core,
-No mai, no mai, non diero.</poem>
+{{R|16}}No mai, no mai, non diero.</poem>
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 Sepolta in atro speco,
 Ti seguo, ed al tuo fianco
-Quivi mi adagio teco.
+{{R|4}}Quivi mi adagio teco.
    Con quanta ho possa premo
 Le fredde membra e abbraccio;
 E, in dolce estasi, gemo;
-E morto io stesso giaccio.
+{{R|8}}E morto io stesso giaccio.
     A mezzanotte a torme
 Sorgono a danza i morti;
 Noi nell’avel si dorme
-Qui l’uno all’altro attorti.</poem><section end=2 />
+{{R|12}}Qui l’uno all’altro attorti.</poem><section end=2 />